COSA FARO’ DA GRANDE, di Francesca Fornario

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Ciao Luca,
oggi esce in edicola l’ultimo numero (per ora…) di Emme, ma la buona notizia è che Emme, l’inserto satirico dell’Unità, non chiuderà fino al 2057.

Cosafarodagrande

La prova è il numero in edicola oggi, stampato appunto nel 2057 e Diretto da Michele Serra, che prende il posto di Sergio Staino. Nel 2057 Stefano Disegni (del quale la redazione del presente blog mostra sotto un intervento tratto dal sito di cui al post precedente a questo. NfT) avrà la mano tremante (e disegnerà ancora meglio), i bambini protagonisti delle vignette di Altan avranno i capelli bianchi, la posta di Zia Elle, di Ellekappa, diventerà la posta di Nonna Elle e io avrò imparato a disegnare.

La storia di una precaria dei nostri giorni, che nel 2057 sarà ancora precaria.

Un bacio,

Francesca

Apocalisse

‘Un soldato per ogni bella donna’.
Tanto le brutte non le violenta nessuno, logico corollario del Berlusconi-pensiero.
Ma cos’ha in testa quest’uomo, a parte il coppale sulla pelata?
Come si fa a dire una cosa simile?
Magari è Alzheimer e vinciamo per abbandono. Magari. A questo punto questo disegnino fatto tempo fa torna decisamente attuale. Ve lo invio ‘per sdrammatizzare’, come dice lui. Che paese.

Stefano Disegni

AGGIORNAMENTO DEL 26, IN CODA

Sul caso della “Corte marziale” al quale si allude in alcuni commenti a questo post, a mo’ di delucidazione riporto l’intervista al dott. Gioacchino Genchi raccolta da Sky TG24 (che ringrazio)

A seguire, l’istruttivo intervento di Marco Travaglio, ricco di dettagli, facente parte del ciclo Io so.
Chi non è interessato può saltarlo, naturalmente. Ma almeno all’intervista esclusiva di Sky un’occhiatina la darei…

Altri articoli forse interessanti e comunque correlati, si trovano qui:

!

  • natangelo |

    Assassino chi ferma la satira ma, comne dimostra il 2057, a noi non ci fermerà nessuno 🙂

  • mordente |

    Avevo conservato un articolo su Genchi del Venerdì di Repubblica datato 2 novembre 2007.
    Si parla di un uomo che vive sottoterra in un bunker, che vede solo la luce del neon e trascorre le sue giornate con gli occhi incollati ad un monitor, e -soprattutto – che è molto scomdodo. Estrapolo un breve estratto dell’articolo:
    “Incaricato delle indagini tecniche di Via D’Amelio, Genchi scopre un quadro perfino ancor più fosco. Prima dell’esplosione che uccide Paolo Borsellino e la sua scorta, dal castello Utveggio, su quel Monte Pellegrino da cui si domina Via D’Amelio, partono strane telefonate di uomini del Sisde (servizio segreto civile), che s’incrociano col cellulare clonato di un boss di Cosa nostra, Giovanni Scaduto. Un centro studi che ha sede nel castello, il Cerisde, copre in realtà una base del Sisde, che dopo la strage viene smantellata in tutta fretta. E il sofisticato telecomando dell’autobomba che uccide Borsellino e la sua scorta – sostiene Genchi durante il processo – potrebbe essere stato azionato proprio dal Monte Pellegrino.
    (…) E dopo queste indagini-shock sulle stragi del 1992 che Gioacchino Genchi decide di togliere la divisa, di mettersi in aspettativa e di continuare a lavorare come consulente. Il lavoro non manca: le Procure gli chiedono di frullare tabulati per i processi al senatore di Forza Italia Marcello dell’Utri, al presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, alle talpe di Cosa nostra dentro il Palazzo di Giustizia di Palermo (…)”
    Per non parlare di Mastella che lo definì pubblicamente “mascalzone” e lo ribattezzò “Licio Genchi”. Non è difficile capire perchè sono in molti a volerla far pagare a Genchi, prendendo due piccioni con una fava.

  • Gero Verona Caffeina |

    E’ vero, ci sono tanti blog in cui si puo’ parlare di queste cose e pochi per i fumetti, c’è chi lo dice in continuazione.
    Ma visto che Checco ha tirato in ballo l’argomento, contribuisco. Si riferisce alle rivelazioni sul cosiddetto “archivio Genchi”, contenente, secondo indiscrezioni, o secondo faziose insinuazioni (berluscogasparriane) migliaia e migliaia di tabulati telefonici, riguardanti politici, magistrati e personaggi pubblici, raccolte dall’ex consulente di Luigi De Magistris. Ospite di SKY TG24, Gioacchino Genchi ha raccontato la sua verità: il mega archivio non esiste ed è una mistificazione creata ad arte per spostare l’attenzione sul nodo intercettazioni e per bloccare le inchieste della procura di Catanzaro.
    Io sono con Genchi, credo che un (ex) funzionario di polizia che serve lo stato, e che quindi dovrebbe piacere a chi lo stato dirige (il Governo, la destra “per l’ordine e la giustizia”) abbia in realtà scoperto qualcosa che rivela qualche intreccio di questa parte politica, e forse anche dell’altra, con personaggi poco puliti.
    E quanto si è scoperto potrebbe far crollare il Governo, ecco che quindi questo cerca di bloccare la magistratura con delle invenzioni.
    Gero Verona

  • Checco |

    Scusate il refuso, mannaggia a non rileggere. Intendevo: “Temono che sCoprano i loro altarini”.
    Ora è più chiaro.
    Checco

  • Checco |

    Mi piace molto quello che fa Francesca, anche la scena riesce a tenerla bene. L’ho vista a Anno Zero.
    Ma Michele Serra nel 2057 avrà più anni di San Giuseppe, no?
    Avete fatto un articolo o una vignetta su questa bufala del “più grande scandalo d’Italia” gonfiato ad arte per non far andare avanti nell’inchiesta De Magistris e la Forleo eccetera?
    Ho appena visto a “Chi l’ha visto?” questo tal signore che i destrorsi collusi volevano inviare alla Corte Marziale.
    Ma come si fa???
    Non ha mai fatto nessuna intercettazione. E un tizio con la moquette in testa si permette di fare un proclama affermando che ha intercettato 300.000 persone!?
    Perché non avete parlato della manifestazione che si farà a Roma, il 28 contro questa ulteriore manovra per la soppressione della verità?
    Dalle mie parti si dice: “Temono che soprano i loro altarini”.
    Sono stato chiaro?
    Checco

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