Bene.
Mesi fa, Stefania Bisacco aveva tradotto un articolo dell’autorevole giornale inglese The Guardian che si scagliava contro FacciaLibro.
Le proteste e le osservazioni fioccarono anche più della neve a Còuourmaiueuouour (SIC) nei momenti propizi.
E, siccome TypePad venne programmato a tradimento per visualizzare appena venticinque commenti per volta, alcune reazioni di visitors sparirono nel nulla.
Alcuni, non vedendosi pubblicati si indignarono, pensarono a un’operazione censoria, e invece no. Solo di molto traffico si trattava.
Alla fine, sono stato costretto (non conoscendo altro metodo) a chiudere in modo ufficiale la possibilità di accedere al vecchio post, dirottando tutti i commenti su questa pagina.
Proseguite, dunque, a chiacchierare qua.
Chi vuole aggiungere notizie o osservazioni, può continuare a farlo liberamente.
Ecco alcuni dei vecchi post.
23/10/08 21:00
Ho controllato l’articolo originale e devo dire che dare del “un tale” a René Girard non depone a favore di Hodgkinson, forse ha preso troppo alla lettera il titolo della sua rivista (The Idler – L’ozioso) e non si è documentato bene. Pecorone pure lui.
Facce da Pecoroni Internazionali
24/10/08 11:05
Ho sempre adorato i ludisti.
Le informazioni rilevanti presenti su Facebook, la CIA può reperirle benissimo dalla posta elettronica (e cartacea) e dai tabulati telefonici: anzi queste sono molto più precise dato che la rilevazione in quel caso è indiretta.
Parlando di pubblicità mirata, se il fatto di essere iscritto al gruppo “UCCIDIAMO IL GATTINO VIRGOLA!!” mi facesse evitare le irritanti pubblicità del gattino virgola non potrei che essere felice.
Facebook, come il resto di internet, non è una realtà alternativa: è una parte della realtà, esattamente come il telefono.
Sergio
24/10/08 11:13
hem… “luddisti”, naturalmente…
Sergio
24/11/08 19:19
Ho un Facebook da poco più di un mese e per quella che è la mia breve esperienza:
Ho una 50ina di amici e sono tutte persone che conosco direttamente e quasi nessuno pubblica cose troppo private nel suo stato o se le pubblicano credo siano coscienti di farlo.
La comunicazione con questi amici non è limitata a facebook, però spesso ritengo piacevole sapere cosa varie persone faranno una certa sera ed anche più comodo e meno fastidioso per gli altri chessò di fare telefonate a ripetizione. E magari ritengo anche piacevole far sapere a qualche amico che ho fatto o farò una determinata cosa, non perchè così divento un figo, ma perchè come lo racconterei al pub lo posso raccontare lì, visto che non è che tutti gli amici abitano sotto casa.
Anche io ho passato più di una sera a bere birra con un amico davanti al pc, non su facebook ma su skype in videoconferenza e, visto che è una persona che conosco da 15 anni (ed io ho 25 anni) e che da qualche anno abitiamo a 700km di distanza, scambiare 4 chiacchiere con un amico che si può vedere di persona 1 o 2 volte l’anno è piacevole e più comodo che vedersi al pub :D, se l’avessi fatto con uno che abita a 100m da me la cosa sarebbe un po’ diversa.
Per quello che riguarda la costruzione di profili per sembrare “fighi” succede molto raramente su facebook, mentre su altri social network tipo myspace + o – succede sempre (sempre per quella che è la mia esperienza).
Venendo alla questione dei creatori e della privacy, cose ben più importanti, compro servizi/prodotti da molte società e ben poche di queste hanno dietro persone anche solo lontanamente etiche, spesso non ci sono alternative oltre a non acquistare, nel caso di Facebook sono ben cosciente di pagare il servizio con i fatti miei che decido di pubblicare.
Per quanto riguarda la privacy, consideriamo altre forme di comunicazione col pc es instant messenger tipo msn e servizi mail, es. gmail: queste danno l’idea di confidenzialità della comunicazione (io scrivo verso l’indirizzo mail del mio conoscente e la mail arriva al mio conoscente, così come “chatto” col mio conoscente), mentre in realtà sono dati che viaggiano in chiaro (quindi ben leggibili) nel web, passano dal mio fornitore di servizi, servizi che vengono da me pagati, come per facebook, con i dati che comunico quindi permettendo al fornitore di tracciare un mio profilo. La cosa è ben più importante di quello che pubblico su un profilo + o – pubblico primo perchè dovrebbero essere cose confidenziali anche se sto comunicando la mia ricetta per una torta e secondo perchè esistono e sono alla portata di tutti tecnologie che permetterebbero di preservare la confidenzialità delle comunicazioni (gpg, otr, piccoli programmini banali da usare) e che equivalgono più o meno alla busta da lettera mentre vengono viste dalla maggior parte delle persone come qualcosa che deve usare solo chi “ha qualcosa da nascondere”…
andrea
22/12/08 13:49
Ci sono altri amici e amiche che ce l’hanno con Face Book, per esempio Gnegna, che scrive alle 23:38 di giovedì, 18 dicembre 2008:
Cari stronzi,
avrei tante cose da dirvi, ma non mi va. Stavo facendo un ragionamento profondo, prima, sulla tazza del bagno, poi l’ho scordato. Comunque coinvolgeva me e il rapporto col mondo virtuale, fatto di ambivalenza mista a ambivalenza. Il risultato è stato chiudere feisbuc. Devo dire che un po’ mi dispiace non far più parte del gruppo su laura pausetti o fare i quiz per scoprire quanti peli ho sotto le ascelle.
Eccetera.
Hellana di Pavia
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23/12/08 23:55
Stefania, leggo in ritardo il tuo articolo… ma ti dico solo… continua ad informarci e non dar retta alle critiche. Poi ognuno è libero di fare …ciò che meglio pensa!
Ciao,
Toni
NOTE d R: Le immagini di questo post sono parzialmente natalizie: i bellissimi Babbi Natali originali e inediti di Stefano Intini (quello in basso) e di Carlos Trillo, il quale me lo spedisce da Buenos Aires dopo esserselo fatto confezionare dal colombiano Leon.
Il cartoon di apertura, invece, che mostra la Volpe e il Corvo nella versione dell’UPA, è proprio il cortometraggio anomalo a cui allude Andrea Ippoliti in questo post sul tema.