LA FOLLA DI ROMICS 2008

Folla

A nessuno di noi del comicdom sfugge quanto sia importante che nei principali centri italiani vi siano mostre mercato o eventi fumettistici di successo in grado di soddisfare quei locali bacini di utenza, richiamando se possibile folle anche da fuori.

Partendo dal nord, si pensa subito alle piazze di Torino, Milano, Bologna (i tempi delle indimenticabili conventions dell’ANAF al Palazzo di Re Enzo sono però lontanissimi), Firenze (ma qui le cose non hanno mai funzionato troppo bene, chissà perché), Roma, Napoli

E per il momento stop. Il Comicon napoletano ha confermato anche quest’anno di essere l’ultimo avamposto fumettistico nello Stivale. Onde per cui, i lettori del sud più profondo devono contare solo sulle fumetterie, su qualche sporadica microiniziativa, sulle spedizioni postali e sulle librerie meglio rifornite (che però lasciano da parte il grosso delle uscite fumettistiche e non coprono quasi per niente e quasi mai il flusso di materiale di importazione).

Non si compra e non si vende, insomma, in linea con la stagnazione italiana che colpisce un po’ tutti i generi di consumo, compresi quelli primari.

Folla_romics_bis

Naturalmente, ci sono anche manifestazioni importanti o importantissime in centri diversi dai capoluoghi regionali sopra menzionati; come ci sono anche le manifestazione piccole, connotate in modo caratteristico e inconfondibile, hard-core, specialistiche. Eventi ed eventucoli che svolgono bene o ottimamente il loro compito, tenendo vivo il settore e coprendo svariate aree periferiche del territorio italico, soprattutto al nord e al centro.

Fila_casse

Sta di fatto che, dall’estate in poi, il trend di venduto nelle mostre mercato (ma anche nelle fumetterie, nelle edicole, nelle librerie, everywhere) non è stato affatto esaltante.

Alle mostre mercato più piccole i commercianti hanno ululato sistematicamente in sincrono almeno dallo scorso maggio. Alcune fiere sono addirittura saltate, lasciando prevedere analoghi e ben più dolorosi esercizi ginnici anche per il 2009.

Dal_ponte

In questo scenario, ci fa molto piacere che i dati di afflusso del pubblico di Romics, la manifestazione diretta dal vecchi amico e sòdale Luca Raffaelli, sia andata bene.
Per lui, per la Capitale, per la Nuova Fiera (che anche in futuro avrà uno stabile evento di rilevo in più nel suo palinsesto annuale) e per il popolo dei Fumetti in genere.

Dopo la full immersion del 2007, per ragioni di ancora imperfetta ubiquità quest’anno non ho potuto visitare personalmente Romics, pur avendone seguito a distanza i comunicati stampa e le dichiarazioni.

Per fortuna, ha pensato a portarci prove tangibili del successo della manifestazione il nostro solerte collaboratore Felmang, illustratore, collezionista, appassionato e fumettista (The Phantom per la Egmont di Copenhagen è il fiore all’occhiello della sua attività degli ultimi decenni).

Il suo reportage fotografico non lascia spazio a dubbi.

Il dilemma col quale ci trastulliamo i neuroni, a questo punto è: si tratta di una virtuosa inversione di tendenza, e si torna a leggere fumetti, nonché ad acquistarli?

Segue a ruota il corollario: quanto pesa nella massa del pubblico dei visitatori la componente dei “cosplayers non acquistanti” e dei giocatori di ruolo mascherati, ragazzi che quindi si recano alle fiere per ragioni loro (di socializzazione soprattutto), ma che (forse) ben difficilmente sfoglieranno un albo o un libro a fumetti, e men che meno acquisteranno un Corto Maltese del 1986 (per dire) o un Love & Rockets del 1999?

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Mostra_mercato

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Il dibattito è aperto.

In chiusura di post, come bonus, un video animato che non c’entra nulla, ma che vale la pena di visionare.

Lo ho messo on line Emil Goodmanhe (americanizzato in Emil Goodman), un animatore ventiquattrenne ungherese di grande talento.
Varie altre cose sue si possono trovare a YouTube page.beat facendo magari la ricerca con Google se i link si sfilacciano o si slabbrano.
Anche se putacaso la musica del video vi ripugnasse, osservate la tecnica di animazione con silhouettes mobili, stop animation addomesticata, riprese dal vero e altre diavolerie irrivelabili abilmente miscelate fra loro.

  • Willi |

    O Ermanno De Marsanich, la dottoressa Fritz e Luba sono personaggi dal petto rigoglioso creati da Beto Hernandez, uno degli autori di «Love & Rockets», citato da Luca qui sopra come esempio di fumetto (assai probabilm.) non acquistato dai cosplayer e (ahimé) dalle cosplayeresse.

  • Luca Boschi |

    Ciao a tutti, cerco di rispondere un po’ “all’ingrosso”…
    Grazie a Daniele Tomasi; la tua illustrazione leortolaniana è sorprendente, complimenti a te e ad Antani!
    Felmang ci legge sempre, quindi te lo saluto (ovviamente), ma riceve il “ciao” anche direttamente da te!
    Per Carmelo (ed Enrico Faccini, e per tutti quelli che bramosamente la richiedono): ancora un paio di post già programmati, prima della seconda parte dell’intervista al grande Faccini. Bisogna aver pazienza…
    Nonostante la miriade di cose da fare, in questo periodo tendo a rispettare la media di un post (non breve, peraltro!) al giorno. Anche perché il pubblico dei lettori credo non riesca proprio ad assorbirne di più.
    Il primo post sarà sui Simpson, che con il loro lungometraggio appariranno su Sky tra un paio di giorni. Conterrà filmati rari e sorprendenti.
    Il secondo, credo che riguarderà l’inserto de “La Repubblica” in uscita domenica (tra due giorni), con anticipazioni disneyane fra cui il prossimo lavoro di Tito Faraci e Giorgio Cavazzano, ispirato a un antico episodio “seminale” di Floyd Gottfreson, con l’aggiunta di eventuali e varie.
    Per Paolo Castagno: grazie dell’intervento sugli acquisti a Romics; devo ancora dedicare al Papersera e alle sue iniziative editoriali e non il post che mi ero ripromesso di scrivere per il suo compleanno e il rinnovamento della grafica. Grazie soprattutto a te e ad Alle, che vi sobbarcate questa fatica.
    Per Gennaro: anch’io ricordo con simpatia le vecchie Expocartoon della Fiera dell’EUR, a cominciare dall’inaugurazione strepitosa, ormai quattordici anni fa, insieme a Frank Miller, evento del quale conservo un servizio fotografico encomiabile realizzato nel cortile del nostro hotel da una coppia di ragazzi di una fanzine del Sud, ai quali fornii la “dritta” che Frank e Lynn Varley a una certa ora di un certo giorno stavano visitando la Cappella Sistina (e lì li incontrarono, “per caso”, per estorcere loro il servizio).
    Vi ricordate, ragazzi? Mi piacerebbe rintracciarvi. Qualcuno si ricorda di voi/loro? Siete in contatto voi stessi con la rete? Cosa state facendo, adesso?
    Basta con la petulanza.
    Per Gianluigi Piacentini: Felmang realizza da anni e anni le storie di The Phantom, che però non vengono ristampate in Italia. Il personaggi, anzi, avrebbe bisogno del rilancio che merita, ha ancora grosse potenzialità e possibilità di impiego anche nella sua versione “classica”, senza bisogno di revisionismi milleriani decadenti (detto senza ombra di critica, l’esperimento di “The Dark Knight” merita il massimo rispetto e non devo certo dirlo io, a scanso di equivoci).
    Chiusa la parentesi risponditoria, torno alla Grande Dinastia e alla pubblicazione nuova in uscita prenatalizia!
    L.

  • Ezio Men. |

    Interessante l’iniziativa di Daniele Tomasi, che ha realizzato un’illustrazione strepitosa.
    Complimenti!
    So che Antani Comics si sta dando molto da fare, onore al merito, la sua rivista (che ho comperato un paio di volte, a Mantova e a Torino Comics) ha un significato, ora che c’è poco spazio per queste iniziative. E’ anche meglio, più assidua, di quella di Pavesio.
    A parte i tre anni fuori dalle mura della città toscana, mi sembra fondamentale parlare di chi ci va, chi espone che cosa agli stan e sui banchetti.
    Io penso che i cosplayer o chi per loro, i ragazzetti un po’ disorientati e sbandati vestiti da supereroi obesi o da vamp fantascientifiche scosciate, dalla pelle chiara, non sappiano proprio che cosa comperare quando si trovano tra gli stand.
    Il problema è dei commercianti (che non vendono) e anche di comunicazione in generale.
    Magari i ragazzi vorrebbero anche avvicinarsi (soldi a parte)… Ma penso che in questo caso siano le fumetterie a svolgere un ruolo importante, di fornire consigli e ndirizzi sui fumetti più belli e significativi che escono.
    A rileggerci,
    Ezio Men.

  • Daniele Tomasi |

    A breve ci sara’ LuccaComics&Games2008, e gia si discute su internet di questioni organizzative (costi dei biglietti, disposizione dei padiglioni, diffusione del programma, etc).
    Io sto raccogliendo i pareri di addetti e di appassionati, per inserirli in una sezione della rivista AntaniComix, edita dalla fumetteria “Antani” di Terni.
    Chi fosse interessato a contribuire col proprio parere, giudicando i pro ed i contro di questi 3 anni “entro le mura”, puo mandarmi una e-mail a danieletomasi@gmail.com .
    La copertina della rivista e’ una mia illustrazione intitolata “dopo”, e fa riferimento al manifesto della manifestazione disegnato da Leo Ortolani, che potete vedere qui
    http://danieletomasi.altervista.org/antani/Luccamanifesto2008-b.jpg
    mentre il mio disegno e’ qui
    http://danieletomasi.altervista.org/antani/Antani16-2-72dpi.jpg
    In realta’ e’ una delle copertine, dato che il responsabile della rivista vuole una coppia di copertine, ma la seconda la sto ancora colorando, per cui magari postero’ il link in seguito.
    A presto, e grazie a chi vorra’ scrivermi per l’articolo su LuccaComics.
    P.S. per Luca: salutoni a Felmang.

  • Gennaro |

    Romics non è mai piaciuta troppo, ma per Roma è una bella opportunità.
    Le vecchie Expocartoon erano un’altra cosa, alla vecchia Fiera di Roma, tutto sommato più vicina alla Roma che amo (ma questo è un fatto romantico).
    C’erano molti più espositori e fortunatamente il fenomeno Cosplay non era ancora esploso.
    Ma forse il tutto è frutto di tempi diversi, il passato non torna, quello era un altro periodo della storia d’Italia.
    C’erano mostre più cospicue, mi ricordo che poco più di dieci anni fa Roma era molto, molto migliore di Lucca Comics, caduta in disgrazia.
    Ho visto una bella mostra di Sebastiano Craveri, una su un disegnatore umoristico del “Travaso” un’altra bella di Fred (il francese) e una di Gottfredson che aveva una sua appendice in un museo d’arte contemporanea.
    L’incontro con Frank Miller fu imperdibile.
    Altri tempi. Se però anche a questa fiera viene gente, la cosa mi fa solo piacere.
    Gennaro

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