A nessuno di noi del comicdom sfugge quanto sia importante che nei principali centri italiani vi siano mostre mercato o eventi fumettistici di successo in grado di soddisfare quei locali bacini di utenza, richiamando se possibile folle anche da fuori.
Partendo dal nord, si pensa subito alle piazze di Torino, Milano, Bologna (i tempi delle indimenticabili conventions dell’ANAF al Palazzo di Re Enzo sono però lontanissimi), Firenze (ma qui le cose non hanno mai funzionato troppo bene, chissà perché), Roma, Napoli…
E per il momento stop. Il Comicon napoletano ha confermato anche quest’anno di essere l’ultimo avamposto fumettistico nello Stivale. Onde per cui, i lettori del sud più profondo devono contare solo sulle fumetterie, su qualche sporadica microiniziativa, sulle spedizioni postali e sulle librerie meglio rifornite (che però lasciano da parte il grosso delle uscite fumettistiche e non coprono quasi per niente e quasi mai il flusso di materiale di importazione).
Non si compra e non si vende, insomma, in linea con la stagnazione italiana che colpisce un po’ tutti i generi di consumo, compresi quelli primari.
Naturalmente, ci sono anche manifestazioni importanti o importantissime in centri diversi dai capoluoghi regionali sopra menzionati; come ci sono anche le manifestazione piccole, connotate in modo caratteristico e inconfondibile, hard-core, specialistiche. Eventi ed eventucoli che svolgono bene o ottimamente il loro compito, tenendo vivo il settore e coprendo svariate aree periferiche del territorio italico, soprattutto al nord e al centro.
Sta di fatto che, dall’estate in poi, il trend di venduto nelle mostre mercato (ma anche nelle fumetterie, nelle edicole, nelle librerie, everywhere) non è stato affatto esaltante.
Alle mostre mercato più piccole i commercianti hanno ululato sistematicamente in sincrono almeno dallo scorso maggio. Alcune fiere sono addirittura saltate, lasciando prevedere analoghi e ben più dolorosi esercizi ginnici anche per il 2009.
In questo scenario, ci fa molto piacere che i dati di afflusso del pubblico di Romics, la manifestazione diretta dal vecchi amico e sòdale Luca Raffaelli, sia andata bene.
Per lui, per la Capitale, per la Nuova Fiera (che anche in futuro avrà uno stabile evento di rilevo in più nel suo palinsesto annuale) e per il popolo dei Fumetti in genere.
Dopo la full immersion del 2007, per ragioni di ancora imperfetta ubiquità quest’anno non ho potuto visitare personalmente Romics, pur avendone seguito a distanza i comunicati stampa e le dichiarazioni.
Per fortuna, ha pensato a portarci prove tangibili del successo della manifestazione il nostro solerte collaboratore Felmang, illustratore, collezionista, appassionato e fumettista (The Phantom per la Egmont di Copenhagen è il fiore all’occhiello della sua attività degli ultimi decenni).
Il suo reportage fotografico non lascia spazio a dubbi.
Il dilemma col quale ci trastulliamo i neuroni, a questo punto è: si tratta di una virtuosa inversione di tendenza, e si torna a leggere fumetti, nonché ad acquistarli?
Segue a ruota il corollario: quanto pesa nella massa del pubblico dei visitatori la componente dei “cosplayers non acquistanti” e dei giocatori di ruolo mascherati, ragazzi che quindi si recano alle fiere per ragioni loro (di socializzazione soprattutto), ma che (forse) ben difficilmente sfoglieranno un albo o un libro a fumetti, e men che meno acquisteranno un Corto Maltese del 1986 (per dire) o un Love & Rockets del 1999?
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Il dibattito è aperto.
In chiusura di post, come bonus, un video animato che non c’entra nulla, ma che vale la pena di visionare.
Lo ho messo on line Emil Goodmanhe (americanizzato in Emil Goodman), un animatore ventiquattrenne ungherese di grande talento.
Varie altre cose sue si possono trovare a YouTube page.beat facendo magari la ricerca con Google se i link si sfilacciano o si slabbrano.
Anche se putacaso la musica del video vi ripugnasse, osservate la tecnica di animazione con silhouettes mobili, stop animation addomesticata, riprese dal vero e altre diavolerie irrivelabili abilmente miscelate fra loro.