LA COCA (COLA, ma forse non solo quella) VINCE A PECHINO

Olimpiadi

Chi ha vinto le Olimpiadi a Pechino?

Sicuramente la Cina, e a priori, perché a tutto il mondo sono indispensabili i vantaggi economici derivanti dai rapporti commerciali stretti con quel Paese che diverrà tra pochissimi anni “una Cina e mezzo” sconvolgendo l’equilibrio del pianeta. Come si è detto più volte, che il governo di quelle zone sia una dittatura è addirittura irrilevante, in soldoni, per la comunità internazionale.

Vogliamo ascoltare le parole di Giulietto Chiesa su quanto ci aspetta nei prossimi anni, se qualcuno non fa qualcosa per invertire la rotta (Barack Obama, Hillary Clinton)?

Ascoltiamole, please.
Che qualcuno inverta la rotta, e che un presidente USA possa spingere il suo popolo a modificare in peggio lo standard delle loro vite per condividere con altri le risorse del pianeta è qualcosa di cui fortissimamente dubito.

Certo, non lo farebbe il repubblicano John McCain, che continuerà al 99% a preparare la guerra segreta contro la Cina, impostata da Giorgio Doppiavù Bush, stando alle parole di Chiesa).

Ma Hillary e Barack (del quale mostro, sotto, il pupazzo in gomma realizzato dalla fantasiosa fabbrica di John Kricfalusi) sarebbero disposti a farlo?

Rispondetevi da soli, se volete.

In apertura di post ci chiedevamo chi ha
vinto sul serio le Olimpiadi a Pechino.

Barack_package_final_02

La risposta è, come (quasi) sempre: il grande capitale, eddài, non era difficile.
Ma questa volta non solo quello del Paese para-postcomunis-capitalista che le ospita. Anche quello del suo acerrimo nemico americano, che sotto sotto si prepara a difendersi da un attacco cinese futuro, o magari ad attaccare per primo, mentre dispensa il consueto sorrisetto di facciata ai cinesi e agli altri olimpionici presenti a Pechino.

Mccain

Il sorrisetto si tramuta in una risata fragorosa, corredata dallo sfregamento dei metacarpi, quando negli USA si riflette sui vantaggi economici tratti dall’inarrestabile penetrazione americana nel tessuto sociale cinese attraverso le proprie merci.
E, fra tutti i marchi USA, qual è quello che più di ogni altro può meglio trasformarsi in un macchinetta per far soldi?

Ovviamente, l’immarcescibile Coca Cola.

Ecco la vincitrice morale e materiale
delle Olimpiadi ancora in corso.
Lo annuncia nel vidio esclusivo realizzato da Geoffrey Flower che mostro qua sotto il Wall Street Journal, non certo una fonte sovversiva o antiamericana.

Così gira il fumo.

Oltre alla coca.

Certo, è piuttosto difficile immaginare che i cinesi (a parte quelli che si stabilizzano in Italia e si esprimono in dialetti regionali) possano apprezzare dei gotti di Tavernello

Per chiudere questo ennesimo post complesso e articolato, aggiungo qualche altra immagine egli eccezionali pupazzi in 3D targati Spumco attualmente in vendita (anche su Amazon) con i tre principali protagonisti della campagna elettorale americana, della quale alla maggioranza degli italiani (sciocchi e provinciali) non importa un fico secco, persi tra una discoteca, un aperitivo e uno scoperto in banca da tappare al più presto con qualche espediente.

Pupazza_hillary_box

I tapini ignorano che dall’elezione a Presidente degli USA dell’uno o dell’altro (Hillary è stata esclusa oggi stesso anche dalla ipotetica vicepresidenza in caso di vittoria di Obama e oggi, mi dice una sua amica intima, si è iscritta a un corso di uncinetto) può dipendere nei decenni futuri la qualità della vita loro e dei loro figli.

  • Lele |

    a proposito, lo sapete perchè Obama ha scelto un Bide come suo vice ? Perchè è sempre meglio di quel cesso di Hillary !

  • Lele |

    Il problema è che io le sparo grosse per fare della satira, ma voi anti Berlusconiani a quello che scrivete ci credete veramente !!!!

  • Lapo Elkam De Gubernatis |

    Concordo con Manuel, ma penso che Lele sia troppo intelligente (è un appassionato di fumetti e anche un satirico, quindi usa fantasia e sapidità critico-umoristica) per non aver scritto con ironia quelle righe.
    E’ bene che ci sia gente che la pensa diversamente su varie questioni a frequentare i blog, ma che poi si ritrova sui fumetti come passione comune, sopportando le visioni diverse del mondo e della politica, italiana e internazionale.
    A proposito, aggiungo una notizia letta stamattina (poco fa) sul Corrierone, e che riguarda appunto i blogger: contro la «collezione autunno inverno ad personam, giustizia modello Falcone» si stanno mobilitando blogger e movimenti. Segnali giungono «dalle città invisibili» e dal «popolo sovrano»: il giorno di Ferragosto c’è chi in rete festeggia (invece che con l’anguria) con l’acquisto — ora disponibile via web — di una pellicola tedesca del 2005 non distribuita in Italia, «Bye,Bye Berlusconi». Nel film il capo di Forza Topolonia viene rapito e sottoposto a un processo: la giuria è il popolo di internet, e il voto (pollice verso, pollice su) è telematico, ma annota un post «processare Berlusconi è impossibile sia nella finzione che nella realtà».
    Non è pazzesco: “Forza Topolonia?”. L’Italia attraverso i fumetti. Schifani come Sir Biss, Gasparri come Eli Squick (ma con più sputazzamento), Fini come Macchia Nera (ma dopo essersi tolto il mantello nero, quando cioè sembra una persona rispettabile, come se non sapessimo che il nero ce l’ha nell’animo).
    Stessa banda di pagliacci da circo.
    Tanto vale allora mettercela tutta per raccogliere le firme per il referendum proposto da Di Pietro. Non ha dubbi il leader dei girotondini, adesso senatore, Pancho Pardi, «la raccolta delle firme contro la legge Alfano sarà l’impegno principale dell’autunno perché ci sono italiani che non si abituano e non si sono abituati: c’è moltissimo da fare, come si vedrà».
    Marco Travaglio riparte il 3 settembre a Roma insieme a Sabina Guzzanti e a Paolo Flores D’Arcais per presentare il suo nuovo libro «Bavaglio» che sempre delle leggi ad personam tratta. Beppe Grillo alla fine del mese prossimo si muove con il nuovo tour 2008 il cui nome dice tutto «Delirio»: più di trenta tappe in tutt’Italia fino alla fine di novembre (e puntate forti a Milano, Forum di Assago e Roma, Palalottomatica), proprio mentre Di Pietro farà il massimo sforzo per raggiungere quota 800 mila firme da presentare in Cassazione.
    «Ho preso appuntamento all’Ufficio centrale del Palazzaccio per la consegna degli scatoloni il giorno 8 gennaio 2009», rivela l’ex pm. «Il materiale è già stampato, lo distribuiamo a Chieti il 13 settembre a centoventi comitati provinciali, si firma dal primo sabato di ottobre».
    Allora, personalmente, andrò a Chieti (qui vicino) per incontrare il Commissario basettoni, che ristabilirà l’ordine mettendo dove si merita Gambadilegno che ha preso il potere dopo essersi rifatto i denti e la protesi.
    Saluti.
    Lapo Elkam De Gubernatis

  • Manuel |

    Lele, sei veramente comico.
    Ma sul serio credi che questo blog faccia “propaganda comunista”? E presso chi, di grazia, se è frequentato solo da appassionati di fumetto e/o operatori del settore? I quali hanno già le loro belle convinzioni, e di certo non le cambieranno per aver letto un commento politico quivi inserito, quantunque corredato di divertenti busti kricfalusici.
    I “giovani lettori di fumetti” è già tanto se esistono…

  • Tony |

    Obama-Biden… Suona tanto come “Osama Bin Laden”… Quasi uguale!
    E’ una battutataccia. Come quella di “Ciucciati ‘sto Obama”, che proviene dal film di Monica Vitti e Alberto Sordi “Polvere di stelle” (“Attaccati a ‘sta banana”), l’adozione eventuale negli stadi è cosa successiva.
    Il pupazzo di McCain sulle bombe è bellissimo.
    Devo dire una cosa: mi sembrate falsi!
    Davvero, non potete esistere, o se esistete davvero, no state facendo sul sero…
    State dicendo delle battute per intrattenerci e questo vi fa onore. Ma non ci può essere, oggi, una simile ossessione di vedere i comunisti dappertutto, proprio quando sono sparite anche quelle vecchie cariatidi di Rifondazione, quando tutto è diventato di destra, la destra è nei cervelli degli italiani, alla faccia del liberalismo!
    L’Italia non sa nemmeno da che parte stia, purtroppo.
    Forse da quella di Di Pietro, di Grillo, di quelli che sono tacciati di comunisti, mentre sono tra i più feroci critici dello stesso.
    Dalla parte di Massimo Fini, grande “riflessore” del quale non ho mai sentito parlare in questo blog.
    Tony
    PS: Zograf non è al livello di Spiegelman, della Satrapi e degli altri citati, senza niente togliergli, ma non facciamo un fascio di tutte le erbe.
    PPS: Scusate, ho detto “fascio”! Non vorrei che qualcuno si ringalluzzisse perché si sente coinvolto…….

  Post Precedente
Post Successivo