L’INTEGRALE DI MICHEL VAILLANT, di Andrea Sani

Con grande felicità, annuncio l’inizio della collaborazione a questo blog di Andrea Sani, esperto di cinema e di fumetti, con un debole per quelli della scuola franco-belga. Andrea si presenta proprio con un celebrato eroe francofono.
A lui la tastiera!

Per festeggiare cinquant’anni di storie del più celebre pilota automobilistico dei fumetti, esce in Francia l’edizione integrale delle avventure di Michel Vaillant

Michel_3

E’ nel 1957 che il francese Jean Graton pubblica la prima storia del pilota automobilistico Michel Vaillant sulle pagine del giornale Tintin delle Editions Du Lombard.

Un mezzo secolo dopo, con all’attivo più di 70 volumi e un gran numero di storie inedite in albi, Michel Vaillant si impone come uno dei più grandi classici del fumetto europeo.

Nell’immagine a lato: In una vignetta della Grande sfida (p. 61 dell’integrale di Michel Vaillant) Jean Graton si è ritratto insieme alla moglie Francine mentre guarda passare, ammirato, il pilota Steve Warson. © Le Lombard © Graton éditeur

Collana_1

La casa editrice Le Lombard, in accordo con Graton éditeur, per celebrare l’evento (anche se con un anno di ritardo), ha deciso di pubblicare Michel Vaillant – L’intégrale: un’integrale cronologica in lingua francese, veramente esaustiva, in cui ci sarà davvero tutto (compresi i racconti brevi, le numerose copertine realizzate per Tintin, le illustrazioni, ecc.), e corredata da dossier sulla storia delle competizioni automobilistiche, dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, realizzati da celebri giornalisti sportivi.

La prefazione del primo volume, di 240 pagine (uscito il 20 giugno insieme al secondo albo, al prezzo di 24 euro e 50 ciascuno) è di Alain Prost, quattro volte campione del mondo di Formula 1. Prost rivela che, quand’era ragazzo, è stato spinto verso lo sport automobilistico proprio dalla lettura degli appassionanti episodi di Michel Vaillant.

Figura_4

Fra le impedibili “chicche” del primo volume dell’“integrale” (che contiene le prime quattro storie brevi di Michel e le prime tre storie lunghe), va segnalata una pagina “scomparsa” (numerata 31bis) di La grande sfida (Le grand défi), il primo episodio di 64 pagine, uscito su Tintin nel 1958 e pubblicato in volume nel 1959.

In questa pagina, mai stampata in albo in Francia e in Belgio (e ovviamente nemmeno in Italia), Michel visita l’Esposizione Universale di Bruxelles del 1958. Sempre a proposito di La grande sfida, in una nota Graton rivela un particolare che forse è sfuggito a molti lettori: in una vignetta di questa mitica storia l’autore si è ritratto insieme alla moglie Francine mentre guarda passare, ammirato, il pilota Steve Warson, grande amico-rivale di Michel Vaillant.

Un’altra tavola inedita in albo, contenuta nel primo numero dell’“integrale”, annuncia la pubblicazione del secondo episodio lungo della serie, Il pilota senza volto (Le pilote sans visage, uscito in libreria nel 1960) e mostra il matrimonio fra Jean-Pierre Vaillant (il fratello di Michel) e Agnès de Chanzy.

Tavola_vailant_6

Nell’interessante dossier de presse allegato ai due volumi dell’“integrale”, Hervé Poulain, specialista parigino di arte moderna e di automobilismo, fa notare la forza dinamica dei disegni di Jean Graton. “Il movimento – afferma Poulain – ha sempre creato dei problemi agli artisti realisti. Per i cavalli, un indicatore del movimento era costituito dalla posizione delle zampe. Per le locomotive a vapore, era il senso del fumo. Ma con un’automobile, come trovare un riferimento visivo in grado di rappresentare la velocità?

Graton c’è riuscito, senza alcuna deformazione, grazie al suono dei motori che lacerano le sue immagini. Con le sue onomatopee, Graton riesce a muovere un’autovettura. E’ straordinario: ha inventato il sonoro in un’arte muta!”. Effettivamente, gli effetti onomatopeici creati da Graton sono efficacissimi: la scritta a caratteri cubitali “VROOOAAOOOAO” indica i passaggi delle auto a tutta velocità; invece “VROOW” indica le accelerazioni, mentre “Iiiiiiiii” suggerisce lo stridore delle ruote nelle curve.

La forza delle prime storie di Michel Vaillant realizzate da Jean Graton sta anche nel fatto che l’autore propone le avventure di un corridore automobilistico come se fossero le imprese di un cavaliere medioevale, dando loro un evidente respiro “epico”. Non a caso, Michel Vaillant era presentato sugli albi cartonati belgi delle Editions Du Lombard, in quarta di copertina, come un eroe “forte, coraggioso e leale”, cosicché, alla stregua di Sir Galvano o di Sir Lancillotto, il personaggio si può anche definire “un cavaliere senza macchia e senza paura”.

Va anche ricordato che, con un anticipo di molti anni, nella saga di Michel Vaillant, Graton trova il tono e lo stile narrativo che faranno poi la fortuna delle serie televisive tipo Dallas. Infatti, nei primi albi di 62 pagine, viene ampiamente rappresentato anche il contesto familiare di Michel Vaillant, in modo che il lettore si possa affezionare al personaggio e al suo entourage.

In Italia, dopo essere apparsi nella celebre collana dei Classici Audacia edita da Mondadori (dal numero 1 del 1° dicembre 1963, La grande sfida), gli albi di Michel Vaillant sono stati pubblicati negli Albi Ardimento del Corriere dei Piccoli (dal numero 2 dell’agosto 1969, Il circuito infernale), poi dalla Comic Art e infine da Alessandro Editore.

Nel 2005, è stato dedicato a Michel Vaillant – Il campione del mondo, il n°27 della Serie Oro dei Classici del fumetto di Repubblica.

Figura_5_2

Il celebre pilota è anche il protagonista del film (che non gli rende giustizia) Adrenalina blu – La leggenda di Michel Vaillant (Michel Vaillant, 2003), di Louis-Pascal Couvelaire, prodotto da Luc Besson.

Nella figura in alto: gli efficacissimi effetti onomatopeici creati da Jean Graton per rendere l’idea del rombo dei motori.

Sopra, una pagina “scomparsa” (numerata 31bis) di La grande sfida, in cui Michel visita l’Esposizione Universale di Bruxelles del 1958.

A lato: una tavola inedita in albo che mostra il matrimonio fra Jean-Pierre Vaillant e Agnès de Chanzy.

© Le Lombard
© Graton éditeur

  • L'esercente di biancheria |

    Quello di oggi è stato un vero salto di qualità degli esercenti italiani, che hanno cominciato ad aprire gli occhi, il che mi rende di un leggero buonumore.
    Chissà, se ce la faremo!
    Mi è piaciuto il commento su Gambadilegno postato da Gazzetta C., anche se al posto di Gamba avrei scritto il capo dei Bassotti, magari Supersensibile 666, quello geniale (è un complimento velato, lo apprezzi il suo destinatario).
    Io sono un collezionista di fumetti e seguo per questo il blog e tutti i siti che ne parlano.
    Fortunatamente so il francese e posso permettermi di leggere questa collezione su Michel Vaillant.
    Sono anche un esercente (abbigliamento trendy) e, dopo aver votato con l’illusione della sicurezza, mi trovo d’accordo con i miei colleghi che hanno sommerso il nostro votato di fischi solo un mese dopo che è stato eletto, e non sulle tasse o sui provvedimenti più o meno giusti del governo bensì per l’attacco ai magistrati, indegno di qualsiasi persona si picchi di occupare una carica istituzionale.
    E’ solo passato un mese e ho cambiato idea (già da qualche settimana, in realtà). Mai più!
    Mi unisco ai miei saggi colleghi, virtualmete:
    http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/economia/confesercenti/confesercenti/confesercenti.html

  • Don Tom Tom Ran Tan Plan |

    Viva Micheil Vaillant e i loro cantori!
    Ci fosse in Italia una collezione così, me la acquisterei subito anch’io, Umberto non è un caso isolato.
    Ma quando avverra che un editore si lanci nell’impresa e gli italiani acquistino le avventure agonisiche di Jean Graton, invece di rodersi il fegato con l’insulso e taroccato campionato (in genere)?
    Quando avverrà che il buon fumetto franco-belga tornerà a occupare un posto di rilievo nei desideri dei miei concittadini?
    Chissà! Troppo impegno nella lettura, mi sa tanto, non è di questo Paese! I cervelli sono spappolati!
    Dovbbiamo attendere che il mondo sia differente!
    Occhi e orecchie foderati di prosciutto, spalancatevi!
    Vi lascio con due citazioni, la prima di grande attualità.
    “Chi è pronto a sacrificare la libertà in cambio della sicurezza non merita né l’una né l’altra.”
    (Benjamin Franklin)
    “Per accrescere e realizzare concretamente la sovranità del popolo occorre nobilitare la politica, il che si ottiene solo abolendo gli uomini politici.”
    (Thomas Jefferson – U.S.A. 1801)
    Don Tom Tom Ran Tan Plan

  • Nora Bonis |

    Una volta la Mondadori e la Rizzoli (o chi pr loro) editavano i classici della scuola franco-belga. Michel Vaillant era fra questi, ma anche Luc Orient, Corentin, Spirù, Mignolino e Clorofilla, Gaston…
    uyna volta l’editoria italiana era nobile, oggi è piena di squali e lupi mannari.
    Alla faccia di chi un tempo si vantava di non aver mai voluto licenziare nessuno dei suoi dipendenti. Se le testate non fanno blioni e biliardi, si corre ai ripari senza pensare alla flemma.
    Nei fumetti ancora non è accaduto, E’ accaduto in TV (editto bulgaro), ma anche nelle altre aziende della stessa personcina che oggi ha sparato a zero contro la metastasi della democrazia sta avvenendo. Proprio lui, che si vantava, che visitava gli ospedali, oggi mostra il suo vero volto.
    Ne parla in giornale “Italia Oggi” e lo riporta qui Dagospia: http://dagospia.excite.it/articolo_index_41513.html
    L’accusa di aver provocato una perdita di copie a “Tv Sorrisi e Canzoni” e la constatazione del fatto che per una volta la Mondadori ha perso completamente il suo savoir-faire. Sono questi due degli elementi certi che emergono dal giallo del licenziamento del direttore Umberto Brindani.
    Quella che si sta dipanando tra i corridoi Mondadori è una vicenda dai contorni intricati che cerchiamo di spiegare meglio, sulla base delle informazioni disponibili.
    Giovedì scorso non era ancora finito l’animato colloquio tra Nini Briglia, direttore generale periodici Mondadori, e Brindani, che già era pronto il comunicato stampa in cui si annunciava il licenziamento in tronco del direttore di “Sorrisi e Canzoni”.
    È, questa, una forma che lascia perplessi tutti i manager e i direttori della Mondadori, che adesso sono preoccupati perché la cosa potrebbe ripetersi per ognuno di loro. Tanto per dire, ciò era già capitato a Carla Vanni, direttore storico di Grazia, per la quale, peraltro, si era trovato un incarico internazionale; Pietro Calabrese (“Panorama”) ed Eduardo Giliberti (Mondadori pubblicità) che invece erano stati accompagnati all’uscio anche se con uno scivolo di tutto riguardo che ha lenito il loro distacco.
    E così via. Vediamo chi saranno i prossimi soggetti di decapitazione da parte del clan del (fu) Cavaliere. Il tutto nel disinteresse generale della gente, naturalmente. Che pensa alle vacanze, o meglio pensa a farsi prestare dei soldi per farle, dato che non puo’ più permettersele.
    Dovremo sposare Piersilvio in alcuni milioni di italiani.
    Nora Bonis

  • Gazzetta Calisotiana |

    Raffiche di fischi e di “buuuh” e solo qualche applauso per Pietro Gambadilegno dalla platea della Confvenditori calisotiani (l’associazione dal nome cacofonico) alle parole del premier che ha definito «i giudici e poliziotti politicizzati», «una metatastasi della nostra democrazia». Le parole che non sono da premier della Repubblica calisotiana hanno introdotto la ormai “consueta” invettiva di Gambadilegno contro la magistratura. Prendendo la parola per quello che doveva essere un breve saluto all’assemblea della Confvenditori calisotiani,
    l’arcinemico di Topolino non ha resistito alla tentazione di tenere un comizio. Si stava parlando delle difficoltà a governare con uno stato troppo burocratico. “Gamba”, con il solito sorriso semisdentato ma a tre file di denti, parte da questa osservazione per dire che «Basettoni e i suoi complici il presidente del Consiglio vorrebbero vederlo così» e mima il gesto delle mani legate. «Chi governa, conclude Gambadilegno, «ha le mani legate da uno stato antico dove prevalgono i divieti». L´Italia è un paese «in libertà vigilata» con una democrazia vigilata tenuta sotto il tacco da giudici politicizzati».
    Come quando era imprenditore e «passavo i miei sabato mattina ad andare a trovare i miei colleghi ex detenuti nel sanatorio di Altacraz (un tempo nota prigione) perché c’era tra di noi rispetto, simpatia, comprensione e amore», mentre ora «sono costretto, ogni sabato mattina – continua -, a preparare con i miei legali udienze in cui sono oggetto dell’attenzione dei pm o giudici politicizzati che sono la metastasi della democrazia». Berlusconi è stato sommerso dai fischi della sala tanto che il presidente Papermarco Topoventuri è stato costretto a intervenire per invitare la platea a lasciarlo parlare.
    Gambadilegno ha poi ricordato la solita storia: è dal 1994 al 2006 che è perseguitato e sono stati 789 i pm e i magistrati «interessati», ha ribadito l’ex galeotto eletto a furor di popolo, a «sovvertire il voto dei calisotiani: ci sono riusciti in passato, rispedendomi ai ceppi, non ci riusciranno in questa presente situazione». «Dalla nuova verginità della mia fedina penale a oggi ho potuto sopportare 587 visite degli sgherri di Manetta e di Rock Sassi, 2.500 udienze e ho speso per il mio avvocato Silvestro Lupo 174 milioni di dollaroni».

  • umberto |

    La voglio!!!!
    Avvisate il futuro editore italiano che una copia della collana è già venduta.
    Temo però che restino sogni.
    .

  Post Precedente
Post Successivo