ODE ALL’UMORISMO (un post annunciato)

Terrin

Cosa significa Ode all’umorismo?
Per il momento è il “corto circuito” di due temi. Il primo è un “tempo supplementa-
re” del post su Rigomagno Ridens.

Ariano Guastaldi, che ringrazio, invia una serie di vignette partecipanti al concorso dell’anno passato, che aveva a che fare con lo spumante, le bottiglie, i tappi.
Le vignette della carrellata sono di Elena Terrin (della quale parleremo in un post futuro, Marco Fusi, Enrico Beduschi e Margherita Allegri.

(NOTE: Le personnage Titeuf et la plupart des images présentes sur le site sont Copyright GLENAT, je remercie par avance cet éditeur ainsi que les autres pour leurs prêts divers…). Continuate a leggere sotto…

Il piatto forte dell’argomento, invece, si deve a Claudia Checcaglini, che in un forum ha iniziato a toccare questo tema, suscitando un certo dibattito che può interessare i lettori d questo blog, i quali possono, forse, ampliarlo.

Fusi

Ecco come avvia Claudia la discus-
sione:

Allegri

Vorrei parlare di questo genere di fumetto ormai quasi morto in Italia, a me, se escludo le poche pubblicazioni per bambini viene in mente solo Linus, che tra l’altro non è che abbia un numero così elevato di lettori. Ma anche parlando del fumetto humour per l’infanzia non so che rimane, forse poco più di Topolino e anche questo non è che sia in un momento così favorevole.

Megazine_on

Insomma, è un dato di fatto che in Italia l’umoristico non ha successo e forse neanche viene considerato molto. La cosa ancor più buffa è che Oltralpe è un genere molto importante che dà vendite ottime anche se, anche lì, non gode di gran fama. Certi autori sono apprezzati, come Zep e buona parte della banda Tchô, ma non è un genere con un grande afflusso di disegnatori. Forse anche lì le nuove leve preferiscono andare verso un genere più personale e magari con più pathos, non so.

Sicuramente c’è una certa educazione sbagliata che considera l’umorismo un genere leggero, facile, cosa che poi spesso non è.

Il lavoro dell’autore è difficile deve avere un grande senso critico, vedere le situazioni da un altro punto di vista per farvi ridere deve interpretare una scena in un modo diverso da quello che voi immaginate. Il tratto deve essere fresco e plasmabile. I personaggi devono potersi deformare all’occorrenza senza perdere credibilità, quindi serve tanta conoscenza anatomica e della sua tridimensionalità.

Index_01

Beduschi

Stop per il momento!
Tra un paio di post mettiamo i piedi nel piatto (di portata). Chi desidera intervenire, si prepari sin da ora!

A destra, Titeuf, superstar e best-seller di Zep con l’indice delle sue pagine consultabili in rete.

Infine, qua sotto, come omaggio per questo week end, assolato almeno quanto i blog di Nòva, il singolare video-capolavoro I Miss You, di John K., che mette in scena la migliore fra le musiciste islandesi. Ve gusta?

  • mr.shylock |

    la scioccastronzi é in jackie brown di tarantino 🙂

  • jenny la tennista |

    Fantastico!
    Parliamo di Tex Willer.
    Chi è Tex? E’ Willer Bordon.
    Fantastico come il premier schivaprocessi abbia usata la sua doppiezza, triplezza, quadriplezza, pirandelliana multipla personalità per governare anche la Rai, facendo finta di niente, e negando di esistere. Smentendo di essere se stesso un atimo dopo aver declinato le generalità.
    Lo confermano le nuove intercettazioni pubblicate venerdì prossimo sull’Espresso. Non mi stupisco che il premier incondannabile voglia abbuiare tutto.
    ROMA – Nuove intercettazioni sul settimanale «Espresso» in edicola venerdì relative ai rapporti tra il premier Silvio Berlusconi, allora capo dell’opposizione, e l’ex direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà.
    In particolare il settimanale porta alla luce i rapporti tra Berlusconi e un componente dell’Autorità delle Comunicazioni Giancarlo Innocenzi e le pressioni su «Tex Willer» (soprannome del senatore Willer Bordon) che ha una moglie attrice, per fagli lasciare la maggioranza.
    Per i magistrati, Saccà lavora nella struttura pubblica progettando il suo futuro di imprenditore privato. Adesso rischia il processo penale e c’è già un procedimento disciplinare interno della Rai. Saccà, dunque, è preso d’assalto per raccomandare soubrette e attrici. Ecco chi lo chiama.
    CONFALONIERI – Il 21 settembre 2007 gli telefona Fedele Confalonieri: «Mi dicono che la società Albatross di Alessandro Jacchia stia facendo per voi la fiction “Il bene e il male”. Per la parte del magistrato donna ci starebbe bene Simona Borioni (attrice di ‘Vivere’) e siccome sia l’agente dell’attrice, Pellegrini, che il regista ne hanno parlato con Jacchia, insomma “le chiedevo se poteva interessarsene”.
    LETIZIA MORATTI – Secondo i documenti in mano all’Espresso il sindaco di Milano raccomanda la moglie del suo braccio destro, Paolo Glisenti. Ma il provino va male e arriva la telefonata di Luciana Barazzoni, assistente personale della Moratti e dice che i suoi capi, Letizia Moratti e Glisenti, oggi segretario generale dell’Expo 2015, tenevano molto al provino per Eliana. Ma Saccà dice che non decide da solo, c’è una commissione e comunque lui ce l’ha messa tutta.
    LUCA BARBARESCHI – Il 19 giugno 2007 il neo deputato della Pdl, Luca Barbareschi, discute con Saccà di una fiction da girare in Sicilia con il contributo della Regione. Chiede 3 milioni e 900 mila euro. Saccà non sgancia più di 3,6 milioni. Barbareschi replica che allora non si fa. Poi Fabrizio Del Noce, a suo dire, gli blocca il contratto, il 18 settembre chiama infuriato da New York. L’amico Agostino gli promette che, attraverso Andrea Ronchi, farà chiamare il direttore generale Cappon.
    GIANNI LETTA – Il 4 ottobre 2007 chiama Saccà per raccomandare Giuditta Saltarini, la vedova dell’amico Renato Rascel, per un provino a ‘Un posto al sole’. Quattro giorni dopo Saccà chiama il produttore della fiction, Roberto Sessa, e chiede della Saltarini. Il 12 ottobre Francesco Nardella, capostruttura fiction, chiama Saccà e gli dice: «Ma quanto tieni a Giuditta Saltarini?». Saccà risponde: “Tanto, perché è segnalata da Letta”. Però, la Saltarini non ha ottenuto la parte. Letta ci riprova il primo ottobre quando raccomanda Ruggiero Marino, ex redattore de ‘Il Tempo’ (già giornale diretto da Letta in anni truci), che vorrebbe scrivere sceneggiature. Agostino si impegna a farlo lavorare come consulente. Detto, fatto. Due settimane dopo, Saccà chiede al produttore se può inserire il giornalista come consulente della sceneggiatura del ‘Terremoto di Messina’.
    Venti minuti dopo Saccà chiama al telefono Letta e gli dice che sta con Marino e che per la sceneggiatura del ‘Terremoto di Messina’ è tutto a posto. Letta chiama di nuovo un mese dopo per ricordare a Saccà il figlio di Simona Izzo, Francesco Venditti. Saccà si impegna a chiamarlo presto. Maurizio Costanzo Il 26 giugno raccomanda a Saccà Brigitta Boccoli per il provino che ha sostenuto per ‘Incantesimo’. Il 21 settembre del 2007 chiama di nuovo per Giulietta Revel per il cast di ‘David Copperfield’.
    MARIO LANDOLFI – Il parlamentare di An, presidente della commissione di Vigilanza Rai chiama il 16 ottobre del 2007 per il produttore Piero Di Lorenzo. Segnala che il produttore ha speso più di quanto la Rai vuole riconoscergli. Saccà dice che ci stanno lavorando. Gennaro Malgieri Il consigliere della Rai in quota An chiama per raccomandare la società di Gabriella Bontempo, la moglie di Italo Bocchino, parlamentare di An. Gabriella Bontempo vuole la lettera di attivazione che non arriva ed è preoccupata. Sollecitato da Malgieri, Saccà telefona ad Antonio Marano. Marano comunica a lui e non a Malgieri l’invio della lettera alla Bontempo. Una raccomandazione a buon fine e una nuova richiesta: Marano, contestualmente, gli chiede di far lavorare nella fiction una ragazza di Luino, in provincia di Varese.
    CLAUDIO PETRUCCIOLI – Il presidente della Rai interviene per ‘Il capitano’, una fiction sulle Fiamme Gialle, in un certo giorno perché il comando generale preme per quella collocazione. Inoltre il 26 luglio Matilde Bernabei parla di un attore per cui si è interessato il presidente, Claudio. Stanno pensando dove inserirlo.
    GIOVANNI MINOLI – Il 27 giugno 2007 Saccà incontra Berlusconi e sponsorizza la nomina di Minoli a direttore generale al posto di Cappon. Il 24 luglio Saccà torna sull’argomento con Minoli e gli spiega che ne ha riparlato con Berlusconi. Minoli dice che bisogna forzare su Urbani e Saccà conferma che Urbani ha un margine molto forte sul presidente.
    PIERO FASSINO – Il produttore di ‘Incantesimo’ Guido De Angelis annuncia a Saccà che «Piero Fassino ha telefonato alla De Santis (capostruttura Rai) per perorare la loro causa». Successivamente anche Carlotta Ercolino lo avverte che Fassino, «suo amico di famiglia», sarebbe intervenuto sulla De Santis. Il 21 giugno la collaboratrice di Saccà, Paola, parla del progetto di Cuillo per una fiction su Anna Magnani. Il 7 agosto, mentre Saccà, secondo l’Espresso, sta cercando di convincere qualche senatore a mollare Prodi per far cadere il governo, il braccio destro di Fassino gli chiede il video della fiction «Il cielo è sempre più blu’ da proiettare alla festa dell’Unità.
    FRANCESCO RUTELLI – Il 27 giugno chiama il vicedirettore generale Rai Giancarlo Leone che ricorda a Saccà che un mese prima gli aveva inviato una lettera in cui raccontava che erano andati da lui il produttore Saraceni e Maria Scicolone a proporre una fiction sulla famiglia Loren. Leone vuole dare una risposta alla Scicolone e, spiega, vuole dare un segnale di attenzione a Francesco Rutelli, che aveva mandato da lui il produttore e la Scicolone (madre di Alessandra Mussolini).

  • Webmasteressa |

    Ho appena letto il post di shapina sugli scrocconi!
    Che divertente la pagina che li riguarda a http://www.scrocconi.it/viewforum-3.htm
    Shapina, qui, su http://www.scrocconi.it/viewtopic-844.htm si riferiva a Mastro Scrocco, alias Grancervo (l’alce di Carl Barks e Gil Turner).
    Fose shapina e Leolinda sono la stessa persona? Chi può dircelo?
    Ho visto che qui parlano anche di Marea, perché… essendo a ingresso gratuito, dal 25 in poi…
    ovvio che interessi l’associazione degli scrocconi d’Italia!
    Queste sono cose comiche, no?
    E’ lei che dice che im un film di Tarantino o in “Get Shorty”, un cacciatore di taglie di mezza età entra di soppiatto in casa delle vittime e le aspetta al buio, per giorni e giorni; e quando tornano li stordisce con la pistoletta a schicchere di corrente, da lui denominata shocca-stronzi, questo è un complicato preambolo per dire, che finalmente questo nobile marchingegno vuole diventare elettronica di consumo e diffondersi
    http://punto-informatico.it/2262137/PI/News/Braccialetto-taser-obbligatorio-in-aereo-/p.aspx
    ps. Siamo tutti potenziali criminali, fino a prova contraria?
    Webmasteressa

  • Luca Boschi |

    Ciao, Fulvio!
    Allora, come dicevo, felice d fare la tua conoscenza anche via mail, oltre che (in fretta e furia) a Torino di persona.
    La rivista che segui (e che dirigi) per la casa editrice di Vittorio Pavesio va seguita con attenzione, se il progetto di avere uno spazio nuovo in cui fare esprimere autori giovani e meno giovani non resta un fatto episodico (chessò, limitato a due sole uscite annuali, una in primavera e una in autunno) e si pone come un trimestrale o quadrimestrale.
    Già quattro numeri l’anno, per cominciare, possono servire a far respirare una boccata d’aria a dei fumettisti in cerca di visibilità (non necessariamente giovani, anche solo desiderosi di realizzare storie o grafiche al di fuori dai loro canoni standard).
    Se credi, parliamone in un post specifico anche in questo blog, magari a metà fra il primo e il secondo numero, per ricordarne l’esistenza in generale e anticipare i contenuti futuri. Credo che anche Vittorio sarà d’accordo.
    Mi fa piacere che tu abbia scelto di svolgere in pubblico questa conversazione e non solo in una chiacchierata fra noi.
    Parlando del bistrattato fumetto comico italiano, strisce e tavole autoconclusive (oltre a storie brevi) possono esser un ottimo collante fra un “trailer” e l’altro di nuovi volumi in uscita: un’idea non certo nuova, ma poco praticata in Italia negli ultimi tre lustri, perlopiù (oltretutto) in modo episodico. Se invece penso alla Francia (a “Bodoi”, per dire), la situazione cambia in modo radicale. E come sempre mi viene lo sconforto per il paragone fatto, rigorosamente perdente per noi italici.
    Quindi, riepilogando, secondo me la strada è buona, se “Fantasy Factory” promette di tenere d’occhio e coccolare questi tre ingredienti:
    a) anticipazioni corpose su volumi in uscita (non solo della “casa madre”, è buona la presenza nel primo numero di Ausonia, in quota delle edizioni Leopoldo Bloom);
    b) serie e storie umoristiche (oltre che strisce); la presenza di una bellissima avventura d’epoca di “Pepito” di Luciano Bottaro è stata un’azzeccata scelta iniziale, per affiancare un classico evergreen ad autori giovani anagraficamente come la coppia di “Kill the Granny”, Ausonia e (tutto sommato) Frezzato;
    c) articoli o interviste di approfondimento sui temi trattati.
    La grande diffusione (in fumetteria) e il prezzo stracciato già ci sono; forse c’è da studiare una ragione extra per spingere a collezionare la rivista ai lettori, un elemento che dia un filo di continuità (e un sapore riconoscibile) a tutti i suoi numeri, per renderla imperdibile, Se attingi nel parco di giovani di buona volontà e di talento delle Scuole di Comics, puoi trovare ottimi lavori (e persone).
    Se qualcuno altro degli acquirenti, o anche dei visitors della Fiera che ha ottenuto una copia-catalogo della rivista all’ingresso, avesse qualcosa da aggiungere, suggerimenti o critiche, puo’ servirsi liberamente anche di questo forum blogghistico di discussione, che compie un anno di vita giusto in questi giorni.
    Cin cin a tutti!
    Ciao per ora!
    L.

  • Fulvio Gatti |

    Ciao, grazie a te di avermi scritto! Purtroppo le fiere sono così, ci si incontra, ma non è detto che si trovi il tempo di parlare…
    Cmq le ‘quattro chiacchiere’ che volevo fare erano un po’ generali, sul mondo del fumetto. Diciamo che professionalmente sono in zona da poco tempo, anche se seguo da sempre (e non solo fumetto, http://www.fulviogatti.it può darti una mezza idea, e ultimamente mi sto occupando di cinema – farne non scriverne – ma non ho ancora nulla di pronto a parte un corto prodotto da Sky, scritto da me e appena uscito). Per esempio ero curioso di sapere cosa ne pensi sinceramente del progetto Fantasy Factory, che idea te ne sei fatto.
    E poi una domanda spinosa che sto facendo a tutti i professionisti che incontro ultimamente: ma per fare esperienza nella ‘scrittura su commissione’ (intendo lavorare come narratore come ora lavoro come giornalista, bassa manovalanza su progetti già esistenti utile a farmi le ossa come narratore), quali vie ti vengono in mente? Il fumetto mi pare limitato a Bonelli e Disney, in entrambe le situazioni non è facile arrivare e hanno target definitissimi, non è necessariamente semplice scrivere nei loro canoni.
    La logica mi diceva che pubblicare un fumetto sia più semplice che, per dire, scrivere un film e vederlo uscire, per via dei costi molto diversi dei due media, ma sto imparando anche che il fumetto pur costando ‘poco’ farlo, deve sostenersi con le vendite, mentre il cinema per dire ha tutto un’altro impatto, possibilità di sponsor, eccetera.
    Ok spero di non averti chiesto troppo per la prima mail… Piuttosto rispondimi con calma quando hai tempo, tanto sono molto preso al momento (vedi l’ora in cui scrivo).
    Un saluto!!!
    Fulvio

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