Chi ne avesse voglia e tempo, e soprattutto se passasse per Ravenna, questa sera avrebbe michette per la sua dentiera.
In attesa di masticare, potrebbe fare il voto di recarsi alle ore 21 presso la Galleria Mirada –Libreria Interno 4, in via Mazzini n. 83.
Colà, Filippo Scòzzari presena il suo noto ultimo parto MEMORIE DELL’ARTE BIMBA.
Uno dei fondatori di Cannibale e Frigidaire che non si è stancato di pensare e raccontare, dopo il fortunatissimo Prima pagare, poi ricordare, ritorna con un manuale di fumetto e vita per i tipi di Coniglio editore.
Chi non può andarci, quantomeno può sciropparsi una sua parziale lettura (di un capitolo dello stesso) qua sopra.
Si tratta di un libro difficilmente incasellabile in una categoria. Un nome: memoriale? Meglio un aggettivo: memorabile (mannaggia, questa battuta avrei voluto tenerla per un libro mio, vabbe’… NdR). Manuale? Cronistoria irriverente di un’Italia che non c’è più?
Sono molti gli appetiti che possono essere sfamati da questo volume: la curiosità per gli aspetti biografici dell’autore, il desiderio di una lettura che non regala nulla all’ovvietà, la necessità di indagare i nodi che hanno portato ad una follia creativa che ha trasformato Scòzzari in uno degli autori simbolo della fine del Novecento italiano (questa definizione è farina del suo sacco, come si può immaginare)…
“Cinquemilacinquecentocinquantacinque pomeriggi durò la mia infanzia, perciò come faccio a saperli, i miei inizi coi fumetti? Non li ricordo più, persi. Sarebbe come chiedermi se rammento il primo sogno, o la prima volta che sono stato felice. O l’ultima. C’è qualcuno al mondo che sappia rispondere a domande del genere, che ne abbia voglia? Ognuno sogna le proprie felicità, che gli bastano e avanzano, e non si cura di quelle degli altri”.
L’AUTORE
Filippo SCÒZZARI (Bologna, 1946), autore di fumetti, scrittore e illustratore. Dalla metà degli anni Settanta pubblica i primi fumetti su riviste off («Re Nudo», Milano, «Mario», Firenze) e su testate a diffusione nazionale («Il Mago», Mondadori, «Linus» e «Alter Alter», Rizzoli).
A Roma, nel 1979, entra ne «Il Male» di Pino Zac, sequestratissimo settimanale di satira, e assieme a Liberatore, Mattioli, Pazienza e Tamburini fonda la rivista «Cannibale». Con lo stesso gruppo di autori, e assieme al
giornalista Sparagna, nel 1980 fonda il mensile «Frigidaire», sulle cui pagine realizza le sue più importanti opere a fumetti, ristampate successivamente in albi e volumi: Primo Carnera, Suor Dentona, La Dalia Azzurra, Il Dottor Gek sono solo le principali.
Praticamente, negli anni Novanta si dedica quasi in esclusiva alla scrittura e all’illustrazione. La rivista «Blue» ospita molti suoi interventi, recensioni, racconti e illustrazioni.
Il suo primo libro non a fumetti, Cuore di Edmondo, riscrittura di una sua pièce teatrale, è pubblicato dalla bolognese Granata Press nel 1993. Segue XXXX! Racconti Porni, antologia di racconti pornografici contro la pornografia (Castelvecchi, 1996).
Il memoriale Prima pagare, poi ricordare (Castelvecchi, 1997, oggi alla quarta ristampa da Coniglio Editore) è da subito un libro di culto. Seguono inoltre il volume illustrato Figate (Mare Nero, 1999) e il romanzo L’isterico a Metano, scritto assieme al nipote Pietro (Mondadori, 2000).
Nel 2003, la storica Mondo Bizzarro Gallery, congedandosi da Bologna, sceglie come pas d’adieu la sua mostra “Suor Dentona & altri pezzi”, e in occasione dell’apertura della sede romana lo invita per la propria mostra inaugurale “Gli Scòzzari di Scòzzari” (2004).
Nel 2006 un’altra frequentatissima mostra bolognese, “Il Reale e la sua Boria”, lo segnala definitivamente come icona pop dell’ultimo Novecento.
Dal suo blog: http://manualedellartebimba.blogspot.com/ continua a mandare saltuari, beffardi messaggi d’Allerta Generale.
Sopra, oltre a una pubblicità per Cannibale, una vignettona di apertura di una storia pubblicata dal mensile Il Mago, quando Scòzzari si firmava Winslow Leech.
Sotto, un piccolo video, estratto della solita trasmissione di Rai 3 di cui al post manariano del 20 giugno futuro, girato all’interno della futura sede di Frigidaire, a Roma (dicembre 1979), in vicolo della Penitenza, a un tiro di schioppo da Regina Coeli.
Ci sono anch’io per un attimo, che emergo da dietro il frigorifero che ospitava Scòzzari per passare nella sequenza successi, presso un’altra redazione.