Chi, consuetudinariamente, si alza di buon mattino per controllare su questo blog i nuovi post, che la sera precedente erano ancora inediti, non resterà deluso. Oggi ne trova uno niente male sulla grande Grazia Nidasio. O meglio, trattasi di un’informazione che la riguarda, abbellita da svariate sue immagini, fra cui una davvero rara risalente alla sua carriera di illustratrice di libri per ragazzi.
Si trova più sotto, riguarda il romanzo per l’infanzia di Cartesio Marconcini Il marengo d’oro, pubblicato da Marzocco.
Rimarranno invece delusi, per il momento, i molti scrutatori transistanti che si aspettavano un tempestivo reportagetto sulla mostra-convegno-spettacolo con Moebius e Alejandro Jodo-
rowsky di sabato scorso, a Poggibonsi, all’interno del Fenice Festival (che si avvale della direzione artistica di Michele Crocchiola).
Basta accennare, per ora, che si è trattato di un successo clamoroso: almeno seicento persone (paganti) nella sala grande del Teatro Politeama; divertimento con la macchina Survirage; galleria della mostra strapiena a rischio svenimenti per la calura, durante lo storico faccia a faccia tra i due grandi, con la presenza di Claudio Curcio, Antonio Bertoli e il sottoscritto.
Però, non c’è ancora alcuna foto, ahinoi, né la “sbobinatura” della chiacchierata, molto gradita dalla folla intemerata (in prevalenza composta da addetti ai lavori, studenti di comics in adorazione, e autori).
A questo punto, perciò, supplico: se qualcuno, putacaso, avesse scattato qualche immagine, pliiiiis, si manifesti e ce le invii per condividerle, anche con chi non vi fu.
Per esempio, brameremmo divulgare uno scatto che si preannunciava leggendario prima ancora che l’indice premesse il pulsante, eseguito da un operatore della perugina Biblioteca delle Nuvole. Il Nostro è riuscito a immortalare, con ammirevole sprezzo della calca, il bonelliano Fabio Bartolini mentre osava farsi firmare da Moebius l’intera sua collezione del Luogotenente Blueberry, trascinata con fatica tutto il giorno dentro un paio di borsoni in attesa del magico momento della vidimazione autentica. Per la cronaca, dopo l’inevitabile sgomento iniziale, la performance si è chiusa con un botto spontaneo di applausi degli astanti all’indirizzo del firmatario stakanovista, decorato acusticamente sul campo come un novello Bartali al taglio del traguardo.
Gradita sarebbe anche la scansione dell’immagine di gruppo disegnata con velocistà sorprendente dal Moebius stesso per una coppia di sposi imminenti, a mo’ di augurale presente di nozze.
Chi ha orecchie per intendere, intenda; anche a Luna di Miele evasa va bene, naturalmente.
Ed eccoci nel vivo della notizia: l’uscita sabato 24 di Fumetto n. 66, acquistabile in anteprima a Reggio Emilia in occasione della Mostra.
Sin dalla sua copertina, con il leggendario Dottor Oss del Corriere dei Piccoli dei primi anni Sessanta, l’albone profuma di Nidasio, cui sono dedicate alcune pagine all’interno della rivista, ivi inclusa la bella intervista rilasciata a Paolo Gallinari e una Violante Rock d’annata.
Sotto, ne vedete una imma-
gine a colori, con una veduta della Rai milanese di corso Sempione, così com’era nel 1961, prima addiruttura che il Secondo Canale vagisse (benché lo sgravamento imminente fosse da tempo nell’aria).
“Il punto” di questo numero si intitola Giro d’orizzon-
te e propone una serie di articoli su vari argomenti, introdotti da un saggio di Dario Ghelfi, per proseguire con Alberto Becattini e Luigi Marcianò, che riprende un personaggio già trattato nel recente passato, Buffalo Bill).
Da par suo, il corrispondente spagnolo Tadeo Juan parla di Manuel Gago.
Per il resto, fra le altre cose, si segnala la presenza di una importante ospite, Giovanna Ginex, curatrice della grande mostra milanese sugli illustratori della Domenica del Corriere, che spiega come è stata costruita una tale esposizione sulla base degli imponenti archivi di immagini del Corriere della Sera.
Ancora, un ricordo del grande Rino Albertarelli firmato Anceschi e uno del grande Attilio Micheluzzi firmato da… me stesso. Si tratta di una anticipazione del libro, in uscita e in presentazione proprio sabato prossimo, a Reggio Emilia, realizzato in coincidenza con la grande mostra di Napoli COMICON dedicata al Maestro. Il librone, opera collettiva della quale parleremo prossimamente, è edito dalla bolognese Black Velvet e s’intitola Attilio Micheluzzi architetto di avventure.
Infine, l’inserto, a cura di Fortunato Latella, che questa volta è dedicato a Johan et Pirlouit, ovvero Rolando e Pirulì, i due personaggi del disegnatore belga Pierre Culliford alias Peyo, le cui storie, ambientate nel Medioevo, hanno visto il debutto dei Puffi (come ricorda il visitor e gestore del blog La Tana del Sollazzo Valerio, nei commenti a questo post sul tema).