Bene.
Anzi, male.
Mentre da qua vicino alla spiaggia dove mi trovo scrivevo un messaggio di replica a Contix in relazione al post precedente, un corto circuito (con black out annesso) ha cancellato tutto.
URGH!
Allora, tanto vale che aggiunga qualcosa in un post a parte, arricchedolo con alcune fra le tante immagini di Frank Frazetta che posso ancora far sfilare nel web, sempre facendo riferimento alla sua eccezionale attività intrapresa negli anni Quaranta nell’ambito dei comic book, prima che Fritz (così si firmava preferibilmente all’epoca) divenisse universamlente noto per le sue raffigurazioni di brunette piuttosto in carne con bestie feroci da compagnia.
Le tavole in bianco e nero che pubblico oggi sono collegate all’opera di riscoperta compiuta a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta di parecchi autori americani i cui lavori dell’immediato dopoguerra erano rimasti a poltrire per decenni in qualche magazzino pieno di polvere, silver fishes e muffe, prima di essere sottoposti all’attenzione di una nuova, piuttosto attenta, sbigottita e attonita generazione di ammiratori.
Sono riemerse grazie a quella spesso casuale ma benemerita attività di scavo, sfuggendo alla distruzione sistematica che invece ha avuto fra le sue vittime decine di migliaia di tavole realizzate per l’etichetta Dell/Western, opere di Basil Wolverton, Otto Messmer, Don Christensen (vedi un mio vecchio post dell’estate 2007) e Alex Toth. Alcune storie di quest’ultimo Maestro, proveniendo da questo ritrovamento, furono pubblicate anche in Italia (scelte dal presente blogger) all’interno del mensile Horror, della Comic Art.
Dopo la scoperta del “tesoro”, la benemerita etichetta Kitchen Sink, nel 1991, dette alle stampe un “fiore prelibato”, contando su questa nuova disponibilità di tavole, che consentivano una riproduzione finalmente accettabile in grande formato. Uscì così l’albone Small Wonders – The Funny Animal Art of Frank Frazetta, che proponeva storie intere con personaggi come Hucky Duck, Dodger DeSquoil, Barney Rooster e Munchy Squirrel, oltre a testatine di racconti in testo come quelle che ho inserito nel post precedente (le quali mancano, però, dalla raccolta in oggetto).
Curatore del volume delle “piccole meraviglie” fu William Stout, che scrisse l’introduzione e illustrò la copertina.
D chi sto parlando? Certo, di un artista quasi per nulla noto da noi, ma che in USA vanta un notevole prestigio. Il suo sito, giustamente, non trascura di sottolinearlo:
E dice: “William Stout is an artist of international renown in many fields: themed entertainment and motion picture design (specializing in science fiction/fantasy/horror effects films), comic book art, book illustration, poster design, CD covers, public murals, and dynamic yet accurate reconstructions of prehistoric life.
“His endeavors in the field of motion pictures and comic book art have gained him a loyal folowing, making him a popular guest at comic book, science fiction and horror movie conventions around the world.
You can explore William Stout’s worlds using the navigation bar at the top of the page. If you aren’t yet familiar with Stout’s work, you may want to begin with his galleries.”
Le sue galleries sono lì, esattamente dove vi si chiede di premere.
Per rendere omaggio anche a lui, chiudo con questa Evoluzione del Topo.
E intanto annuncio: diversamente da quanto si è detto e letto nella rete, Moebius non è in Italia oggi, martedì.
Arriva invece venerdì, per sostare… nel cuore della Toscana.
Ma non anticipiamo troppo. Questo è il post di domani!