LA TORCIA COMPROMESSA

Ciao! Proseguiamo ulteriormente con le vignette giunteci di recente, a proposito del boicottaggio delle prossime Olimpiadi cinesi, in sostegno del Dalai Lama e della libertà di espressione (e non solo di quella).

Cina

La “campagna” (per così chiamarla) era iniziata qui, e proseguiva qui e qui.

La vignetta di apertura del post odierno è di Dario Grillotti (bravo!).

Tibetolimpiadicol

Qui a lato ritroviamo il nostro ben noto Moeri, mentre sotto, una firma storica del vignettismo italico: Nico Pillinini, che ha disegnato la vignetta appositamente per noi, su istigazione della cara Francesca Fornario, la quale ha l’ardire di citare nel suo sagace blog la presente iniziativa antiagonistica.
Cosa intendete, o scettici, con: “non lo fa”!? Lo fa, lo fa. Controllate qui.

Di Pillinini scrive Marco Travaglio: Mai compiacen-
te, mai piacione, mai com-
plice, mai ammiccante, men che meno bonario, Pillinini è l’esatto contrario di certi suoi colleghi (sempre più nume-
rosi, purtroppo) che in tv e sui giornali dicono di fare satira e poi si compiacciono perché le loro vittime li ringraziano. Ecco, per chi fa satira i ringraziamenti della vittima sono come la menopausa, anzi come la pace dei sensi. La morte civile. Ci vorrebbe una legge Bacchelli, per questi vignettisti in disarmo che non fanno più ridere e ricevono commesse dal governo: noi vi diamo un tanto al mese, e voi fate il piacere di smettere. Per il vostro bene, e anche per il nostro. Dubito che Pillinini abbia mai ricevuto ringraziamenti. Nemmeno dall’aldilà, visto che – come satira comanda – riesce spesso a prendere per il culo anche i morti.

Massacro_tibetani

  • Moerandia |

    Grazie mille per la citazione 🙂
    Intanto, mentre i governi cercano di mettere un coperchio sulla questione Tibet (come già avevano provato inutilmente a fare nel caso di Estonia, Lettonia e Lituania) la fiaccola olimpica non riesce più a girare da nessuna parte del mondo: le notizie girano e la gente, qualunque cosa gli dicano, vede le cose (o parte di esse) coi propri occhi.
    Saluti.
    G.Moeri

  • Andrea Ippoliti |

    Io direi di non parlare dei politici nostrani ma di parlare dell’ argomento Tibet, che mi pare, umanamente, più interessante.
    Utilizzarlo per attaccare Fini e compagnia danzante non mi sembra il caso. Esempi di imbarazzante e ridicola incoerenza potrei farne a bizzeffe con protagonisti Prodi, Veltroni, Bertinotti, Rutelli, Colombo, Berlusconi, Fini e Casini.
    Il più coerente è Bossi, almeno è matto come un cavallo dalla mattina alla sera, stile “ubriacone del villaggio” che gira di osteria in osteria in canottiera ed infradito.
    Io voto centrodestra ma lo faccio solamente perchè la mia personale lista dei valori mi pare sia più condivisa da quell’ area partitica che da quella di sinistra punto. Poi perchè mi disgusta il buonismo ed il “ma anche” che, in questa tornata elettorale, pur nascosti e collocati nei meandri interni del PD, ritrovano le medesime assurde incongruenze che c’erano nello “scatolone” dell’ Unione.
    Ma non vado certo a dire che gli esponenti del partito per cui vivo sono mondi da ogni peccato e possono guardare dall’ alto in basso gli altri, come invece molti fanno, da una parte e dall’ altra.
    Poi uno può anche vivere di idiozie come fascismo (le cui tristi conseguenze abbiamo vissuto proprio in Italia) o comunismo (le cui degenerazioni vediamo ancora oggi a Cuba ed in Cina) oppure idolatrare i leader del partito per cui vota, convinto che siano, wow, loro sì, onesti.
    Se Veltroni avesse creato uno slogan del tipo “Sono il meglio che sono riusciti a trovare con così poco preavviso” (stile Stan Laurel/finta cameriera in “A Chump at Oxford”) forse l’avrei votato anch’io. Sarebbe stata, infatti, l’unica frase sincera pronunciata da un politico in tutta la campagna elettorale.
    Ma io direi di non approfondire oltre la vergognosa situazione della nostra politica e tornare alla tragedia Tibet.

  • Makarena |

    Molto meglio Gianfranco Grieco del post precedente, che Gianfranco Fini!
    Belle, queste vignette, complimenti a Pillinini, che ricordo tanti anni fa su Repubblica (forse nel Satyrikon).
    Per il resto, c’è da mettersi le mani int’ellllllos capièllos.
    Leggo: “Oggi un esponente della Lega ha detto che o Bossi sarà ministro o sarà secessione. Questa frase è rivolta al capo dello schieramento, non so quanto ancora ne sia il capo, che ieri ha pronunciato una frase umanamente sgradevole nei confronti di Bossi – ricorda Veltroni – cioè che non farà il ministro perché sta male. Oggi questa è la risposta della Lega: vogliamo continuare cosi’, con le lacerazioni?”.
    Lo dice Walterino Settedoppiezze (come lo ha schifosamente apostrofato il capo della formazione politica a lui avversa; non si guarda allo specchio per togliersi la lungarina metallica che ha in entrambi gli occhi, prima di soffiare sulla pagliuzza che ha Veltroni?).
    Veltroni, vedo, si rivolge ancora una volta all’elettorato di An, che si sente maggiormente colpito dalle posizioni secessioniste del Carroccio: “An è stata presa a schiaffoni da Forza Italia dall’inizio di questa vicenda – insiste – gli hanno imbarcato tutti i loro peggiori avversari, dalla Mussolini a Ciarrapico e oggi hanno il problema della Lega. Per l’elettorato di An non è accettabile che non si riconosca il Tricolore e se votano per la destra devono sapere che a decidere sarà la Lega”.
    Io penso che abbia ragione e che gli (ex?) elettori di Fini, il politico da Family Day che dopo la manifestazione va dalla giovane amante, e che ha battezzato la figlia “Coerenza”, questi elettori dovrebbero pensarci bene, prima di mettere la scheda crociata pro-Berlusca dentro l’urna.
    Gianfranco Grieco queste cose non le ha fatte, quindi è meglio di Gianfranco Fini, per il solo fatto di non essere lui. Grieco disegna Pinocchio, Fini *è* Pinocchio (molto più faccia da schiaffi, naturalmente, non di legno, bensì di bronzo).
    Salutoni, andate avanti così.
    Makarena Donati

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