Il mirabile fotogranmma qui a sinistra è del Maestro Grim Natwick, e ovviamente (si vede dallo stile) precede il suo design grafico di Biancaneve; è tratto da un antico corto per conto dei fratelli Fleischer, dove Grim lavorava prima di passare con Walt Disney. Fotogramma pretestuoso a parte, non è di questo che il presente post parla, bensì di serie animate televisive, prevalentemente made in Japan, di un paio di decenni fa.
Un simpatico visitatore del blog, con cui abbiamo interloquito anche privatamente, ci ha linkato ai suoi siti, sulla storia della televisione e dei cartoons. Si tratta di G. Moeri, ai cui indirizzi vi rimando:
http://www.cliccarimini.it/vinus2/ e http://www.cliccarimini.it/moerandia/moerandia.html; da visitare anche il sito http://www.cliccarimini.it/palinstorici/palinsesti_storici.html.
Poiché mi imbatto in un intervento sui film animati diretti al macero… la questione mi sembra intrigante e degna di essere valutata.
Moeri prende spunto da un intervento di tre anni fa ricavato dal forum di “Scelta Tv”, datato ottobre 2004:
“(…) da poco è entrata in vigore una legge che obbliga i distributori di film e cartoni animati per la tv a mettere i bollini Siae su ogni videocassetta: in Veneto a causa di questo sono andate al macero diverse cassette di storici cartoni e film, in quanto non è possibile recuperare i diritti di trasmissione. Mi ha pianto il cuore a vedere smantellate le storiche serie di “Rocky Joe” e “Viki il vichingo” che avevo personalmente rimasterizzato su nuovi 3/4″.
In un altro intervento, in un’altra sezione del forum, in data agosto 2004 (tre anni fa tondi), si legge, rispetto alla reperibilità di certi vecchi film un tantino hard: “io credo che siano ormai andati persi… come per i cartoni giapponesi, le bobine venivano usate per mandare in onda gli episodi poi finita la serie le stesse bobine venivano usate per registrare le televendite… Così, saranno finiti anche quei documenti… Tra l’altro, molte di quelle “pizze” sono ormai state buttate nelle discariche…”.
Ed ecco le valutazioni in merito di Moeri, che copio di seguito:
Considerazione: non è possibile recuperare i diritti non nel senso che non si conoscono i titolari dei diritti di trasmissione (nel caso di Viki per esempio la produzione è della Taurus Film/Zuiyo Enterprise Co (Nippon Animation), ma, pare di capire, nel senso che ce li hanno altri, magari i soliti soggetti nazionali.
Sarà lungimirante distruggere materialmente i supporti, quando un giorno si potrebbero recuperare quei diritti?
Molti programmi sono oramai latitanti da parecchi anni. Qualche tempo fa c’è stata la miracolosa riapparizione di qualche episodio di “Agente Speciale” (serie peraltro largamente inedita in Italia) ed “Attenti a quei a quei due” su Rai 3 e La 7. Troppo poco, così come troppo poco è stato la riproposizione di “Spazio 1999” su Rai 3, anche qui solo una parte degli episodi. La memoria scorre su tanti telefilm: “Doctor Who”, “Lo spaventapasseri”, “Zaffiro ed acciaio”, “Hazzard”, “George e Mildred”, “Laverne e Shirley”… Buddy Overstreet, che scappava in lungo ed in largo per gli Stati Uniti. Oppure i cartoni animati: “La famiglia Mezil” (3 serie), “Bobo e company”, “Mighty Man e Yak”, “Blue Falcon”, “Balthazar”, “Barbapapà”, “Wattoo-Wattoo Super Bird”, “Paul e la lampada magica”, i robottoni di Go Nagai, ancora popolarissimi dopo tanti anni di assenza dallo schermo, una infinità di altri, fino a quella splendida saga che fu “Supergulp” ed ai pupazzi del “Muppet Show”. E tra i “nebulizzati” ci sono sicuramente tanti film: ad esempio, mai più visto “Hellzapoppin”, mentre nell’inverno 2005 Retequattro ha piazzato 2 film (e non di più) di Gianni e Pinotto in mezzo alla notte. Qualcuno ha più trasmesso “Morti di paura”, con Jerry Lewis (ancora fortunatamente vivente) e Dean Martin?
Con la qualità dei programmi che circolano attualmente, ci sarebbe da riproporre questa cose in prima serata. Invece si vede assai poco, tipo la giusta riproposizione di “Tre nipoti ed un maggiordomo” o (alle 6 del mattino) di “Strega per amore”. Facile immaginare come i grossi soggetti nazionali oltre a fare incetta di frequenze e di pubblicità si siano accaparrati anche i programmi, come un personaggio proverbiale che non mangiava e non lasciava mangiare. Bisogna ricordare che nel 1987, mentre stava sorgendo il circuito Odeon, la Fininvest acquistò il catalogo di Vittorio Ballini, ossia colui che riforniva di film, telefilm e cartoni animati tante tv locali (200 film furono invece acquistati dalla Rai); come riportò il quotidiano “La Stampa”, i dirigenti Fininvest erano soddisfatti di avere battuto sul tempo Odeon, impedendole di crearsi un valido magazzino programmi.
Ora, dopo un certo numero (elevato) di decenni questi programmi finiranno nel pubblico dominio, ma aldià di questo, mi chiedo personalmente se sia giusto:
1) che si possano detenere programmi in esclusiva oltre una certa percentuale dell’esistente (ci vorrebbe un serio antitrust);
2) se sia giusto che si possa detenere una esclusiva su un programma creato oltre una certa data, insomma su programmi “vecchi” (il che è questione diversa dal pagare i diritti sui programmi a chi di dovere).
Va detto che, se le tv nazionali minori sono state quasi tutte spazzate via dall’oligopolio (per non parlare delle “estere”), rimangono almeno per adesso le tv locali superstiti, ma molte, se non la maggioranza, hanno rinunciato a questo tipo di programmazione.
Pare che i costi per il noleggio siano saliti fino al punto di scoraggiare molti imprenditori televisivi; il defunto circuito Junior Tv era stato fondato nel 1985 proprio per ovviare all’alto costo del noleggio dei cartoni animati. E’ oramai evidente come ci si trovi in un sistema squilibrato, e che tende ad inaridire se stesso.