LA PALANDRANA DI ROMANO SCARPA

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Il numero in edicola di “Zio Pape-rone”, il 210, con-tiene varie storie d’epoca, anche piutto-sto rare come “Pape-rino e l’ospitalità del Vecchio Sud”, tratta da un remoto “Four Color” (il n. 379), nel quale lo sceneggiatore Del Connel, con i disegni di Bob Moore, non aveva ancora imparato a maneg-giare come si deve il multimiliardario paperopolese, evidenziandone soprattutto l’aspetto dello spietato accumulatore, un po’ sulle orme di quanto faceva il primo Carl Barks con l’avventura di Bombi the Zombie (il “Gongoro”).
Detto tra noi, il fatto che Bob Moore vesta il Vecchio Cilindro in modo tanto anomalo temo che si debba soprattutto all’assenza temporanea di attendibili “model sheets”; un problema a cui porrà rimedio Carl Barks qualche tempo dopo.

Sono troppo criptico su questo punto? I non iniziati sono invitati a fare domande e (potendo, di ritorno da un viaggio un po’ lunghetto che mi impedirà nei giorni futuri di avere sottomano dei computer) cercherò di rispondere…

Nella foto di oggi che vedete qua sopra, scattata a Venezia negli anni Ottanta (GULP!), sono con Romano, non troppo lontano dalla sua vecchia residenza di Cannaregio, e i miei due colleghi di libresche scritture (e di una sceneggiatura Disney scritta a sei mani) Leonardo Gori e Andrea Sani.

La storia del n. 201 probabilmente più importante e degna di nota, è un inedito di Romano Scarpa realizzato per gli Stati Uniti e datato 1984, rocambolescamente recuperato e interpretato dal sottoscritto, in assenza di dialoghi orginali, dopo che era stato considerato perduto per sempre.

S”ntitola “Zio Paperone e il segreto della palandrana”.

Sono felice di aver potuto lavorare, ancora una volta, su una storia del Maestro e caro amico, pur in circostanze abbastanza strane, e senza poterne discutere con lui…
Si tratta della seconda volta in due anni, dopo l’avventura topolinesca sulla “marmitta fotonica”, alla quale accenno in alcune risposte dell’intervista fattami in merito da Davide Caci per l’informatissimo sito di Komix, al quale rimando chi vorrà leggerla, alla pagina

http://www.komix.it/page.php?idArt=7109

L’intervista è stata pubblicata in home page, nell’ajax centrale, con un’immagine tratta dalla copertina del nostro (ormai antico) libro “Sognando la Calidornia”, e altre immagini.

Grazie allo staff di Komix per aver amichevolmente citato anche in passato il mio blog di “Nòva”. E, per aver reso possibile il “riportamento alla luce” di un’opera che altrimenti nessuno avrebbe mai potuto godersi, grazie molte al collezionista e appassionato Paolo Giovenale.

  • luca Boschi |

  • luca Boschi |

    Grazie assai!
    Allora, invitando tutti anche a seguire l’incessante attività informativa dello Spazio Bianco, la cito qua di seguito!
    Zio Paperone #210
    di AA VV
    The Walt Disney Company Italia, ago. 2007 – 100 pagg. col. bros. – 3,70€
    Nella vasta produzione disneyana di Romano Scarpa per i mercati fumettistici internazionali, non mancano le storie inedite in Italia, molte delle quali di difficile reperibilità. Dopo il recupero di Topolino e la marmitta fotonica vista su Zio Paperone #201, il numero attualmente in edicola propone un altro tesoro scarpiano fortunosamente rinvenuto e portato alla luce grazie all’intervento di Luca Boschi. Di Zio Paperone e il segreto della palandrana, la storia in questione, mancavano infatti all’appello sceneggiatura e dialoghi (eccezion fatta per qualche tavola iniziale), che l’instancabile Boschi ha provveduto a rielaborare lavorando sulle tavole mute. Importante forse più da un punto di vista storico e filologico che per i suoi contenuti, la storia va comunque apprezzata per la freschezza, la dinamicità ed il ritmo dettato dagli straordinari disegni di uno Scarpa ancora una volta sorprendente, il cui brio creativo soffre un po’ delle sole 16 pagine imposte dagli standard dei comic book americani cui era destinata, obbligandolo ad un finale tutto sommato sbrigativo. Dopo il passaggio alla bimestralità e la pubblicazione di storie che non reggono il confronto con quelle di Barks e Don Rosa precedentemente ospitate sulle sue pagine, la testata “autoriale” di casa Disney offre ai suoi lettori un guizzo qualitativo che le restituisce ossigeno. Tra le restanti storie si segnala la gradevole Paperino e l’ospitalità del vecchio Sud di Connell e Moore. (Andrea Leggeri)

  • Andrea Leggeri |

    Una mia breve recensione/segnalazione di Zio Paperone 210 su http://www.lospaziobianco.it/4003
    😉

  • Moise |

    Ciao Luca 🙂
    Mi ‘appendo’ con acrobatico sprezzo della logica all’argomento del ‘post’ attuale per parlare d’altro… Guarda qua che triplo carpiato semantico:
    A) Romano Scarpa (protagonista del ‘post’) è stato prolifico creatore di nuovi personaggi Disney
    B) In un ‘post’ precedente si è ricordata la tua ammirevole tendenza ad inserire nelle storie personaggi stupendi ma che l’ottusa tendenza globalizzante del mainstream disneyano ha sepolto nel dimenticatoio
    C) Che ne dici di tirar fuori (se già non l’hai fatto) qualche bella storia con
    Bella Quack e il Giglio Dorato
    01 Paperbond e l’ineffabile Mata
    il perfido Spennacchiotto, Moby Duck & Porpy, Shamrock Bondes e tutti gli indimenticabili e vivacissimi characters dei bei (nostri) tempi andati?
    Mannaggia, se io fossi un disegnatore disneyano mi piacerebbe un sacco combinare con te qualche bella avventura disney-demenziale, politically scorrect e sanamente folle con tutto il vecchio cast…
    Vabbeh, più che un intervento costruttivo, il mio era uno sfogo da ‘vecchione’ topoliniano… Che ‘cce vòi fa’, quando uno compie quarantaquattro anni in fila per sei col resto di due tende a sbroccare un po’… E come diceva (credo) il buon Seneca: “Senes saepe loquaciores sunt” ossia ‘ i vecchiardi ciarlano un casino!’
    Mo’ ti saluto: vado a lustrare la dentiera in adamantium e a cambiare l’olio alle mie numerose parti bioniche 🙂
    El Moise & Vivi

  • Skiribilla |

    Ho letto l’intervista pubblicata su Komics, ma non ho ancora ben capito come sia successo che l’inedito andato perso sia stato ritrovato da quella persona estranea al mondo dei fumetti.
    Curiosità, null’altro.
    (la foto anni ottanta, con pettinature da bravi ragazzi, è fantastica!)

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