POP JAC: JACOVITTI SULLA “DOMENICA DEL CORRIERE” E NEL WEB

Natura-Morta

Il blog dello scrittore televisivo Ger Apeldoorn, dal titolo The Fabuleous Fifties, dedica uno spazio al grandissimo Benito Jacovitti con queste due illustrazioni d’epoca (ma nient’affatto degli anni Cinquanta!).

Natura-Viva

Fabfiftieslogo

Da qualche sabato, il blogger-scrittore si concentra sul Maestro di Termoli, del quale si parla anche più fittamente di quando fosse in vita (lungo periodo nel quale l’aridità della pubblicistica sul Fumetto in generale era ai massimi).

POPJAC-INTRO-1968-01-30

Tuttavia, mente su altri autori di fumetti, comici o meno, l’omertà era quasi totale, Jacovitti ebbe la fortuna di salire molto presto alla ribalta anche delle pagine “leggere”, forse in virtù della sua presenza costante su testate lette da adulti, come Il Giorno, Radiocorriere TV, La Domenica del Corriere

Proprio da questo magazine proviene l’articolo riprodotto sopra, nonché la tavola della sua rubrica fissa Pop Jac.

Popjac-1968-03-12-leeg

Per far conoscere agli olandesi e agli inglesi più in generale l’umorismo di Jacovitti, Apeldoom ne traduce le battute, come si vede dalla tavola sopra.
CLIC multiplo su tutto quanto per allargarlo.

Dall’Olanda a Partenope, con una recensione tratta dal numero attuale della rivista letterario-promozionale Leggere tutti.

L’autore è il nostro amico comiconiano Antonio Iannotta, che recensisce il volume edito dalla NPE (Nicola Pesce Editore) Jacovitti – Sessant’anni di surrealismo a fumetti, scritto da Leonardo Gori e Andrea Sani con il presente blogger e Franco Bellacci, che ha curato le dettagliatissime appendici.

Jacovitti

  • Elisa Fusi |

    Non avevo più il Dioariovitti di mio zio, era bello, ma che casino mantenerlo senza farselo rubare!
    E’ successo quando quel giorno, a scuola, bidelli e professori idioti ci hanno detto di non uscire dalla classe come se avessimo la peste o chissà che.. ma alla fine non c’è bissogno dellla quarantena se non hai contratto la malattia.. quegli antibiotici di merda che fanno pisciare arancione sono solo preventivi.. ma comunque quasi tutti sono vaccinati e nossuno morirà..
    Giovanna, che aveva il Diario, invece non ha mai fatto nessun vaccino per questo se l’è presa penso… mi ha detto che se sabato non andava in ospedale moriva. Vabbe’… Belle ‘ste figure coi salami, anyway.

  • Annunziato |

    … anche questo va su FB, Luca 😉 . Ottima redazione, davvero.

  • paolo |

    De Heer Apeldoorn e’ un grande! Ora forse anche chi non abita in italia puo’ avere un assaggio dell’arte del grande jac… Anche se mi chiedo chi avra’ mai la capacita’ di tradurre il surrealismo linguistico di certi suoi dialoghi e jacovittaggini

  • Cartoonist Globale |

    Grazie, Andrea!
    Appena possibile sottoporrò ai cortesi visitors una serie di post o comunque di informazione sul problema della diffusione di libri e periodici in edicola, in libreria e nelle fumetterie, e l’apporto tuo (e della tua casa editrice) sarà importante.
    A Grin volevo augurare “benvenuta”!

  • Andrea Mazzotta |

    Salve a tutti.
    Credo che qualsiasi definizione si possa dare di Jacovitti risulti necessariamente insufficiente e limitativa dell’arte del Maestro.
    Sicuramente quindi Jacovitti non era solo un surrelista ed era contemporaneamente il più grande dei surrealisti, almeno (ma secondo me non solo)in ambito fumettistico.
    Nella scelta del titolo del volume abbiamo voluto però sottolineare come tutta la produzione fumettistica del Maestro abbia tratti surrealistici, a volte più accentuati a volte meno.
    Anche nelle opere come Zorro Kid E Jack Mandolino.
    Per rispondere a Grin: L’opera e l’influenza del maestro è vivissima e ha generato grazie a questa sua vitalità molte influenze, prime tra tutte quelle su Andrea Pazienza.
    Sull’essere un Classico, anche non capendo come il tratto surrealistico possa limitare questa prerogativa del maestro, ritengo che un classico, per diventare tale, deve essere prima di tutto qualcosa di nuovo, e non c’ è niente che è ogni giorno più nuovo della capacità di creare mondi surreali con il materiale che il quotidiano ci offre.
    Non fissatevi sulle singole parole. E’ vero che sono importanti, come diceva Moretti, ma non vogliono per forza definire qualcosa. Spesso si limitano a descrivere un aspetto del tutto. Forse il più importante.
    Un saluto a tutti.

  Post Precedente
Post Successivo