SUPEREROI MARVEL A DUBAI

Uomo ragno

I giornali di ieri parlavano con toni allarmati dell’emirato di Dubai, nota capitale del lusso e della lussuria planetarie, come la sede di una nuova bolla finanziaria che potrebbe assumere i contorni di una seconda crisi “alla Lehman Brothers“. Anche quelli di oggi lo fanno, e così avverrà anche nei prossimi giorni, almeno fino a lunedì.

Luca Pagni scriveva su La Repubblica che all’inizio di questa settimana, Dubai World, società a capitale pubblico che controlla i principali investimenti immobiliari del Paese, “ha fatto capire di essere sull’orlo del crac.
Il comunicato ufficiale parla di una richiesta avanzata alle banche per congelare almeno per sei mesi il pagamento delle scadenze sul debito, che complessivamente ha raggiunto la cifra di 59 miliardi di dollari.”

Craterejpg
I guai sono derivati soprattutto dalle difficoltà finanziarie della Nakheel, la società di costruzioni considerata almeno fino a poche settimane una preziosa sicurezza per l’emiro di Dubai. Però, entro la metà del mese prossimo deve provvedere al pagamento di un emissione obbligazionaria in scadenza per 3,5 miliardi di dollari. Non bruscolini.

Sul Venerdì in edicola, Matteo Nucci allarga il discorso, precisando che nell’emirato arabo metà dei cantieri sono chiusi e migliaia di persone, rimaste senza lavoro, abbandonano la barca come topi sconsolati, “lasciando dietro di sé un cimitero di auto abbandonate”, perlopiù all’aeroporto di Dubai con le chiavi inserite nel quadro.
Decise a non tornare a riprendersele.

Hulk
Chissà quale impatto avranno nelle settimane a venire, da quelle parti, queste notizie raggelanti sulle attività legate all’industria del turismo e dell’intrattenimento!?
Prima che si cominciasse a esternare l’ipotesi di questo nuovo disastro (di cui il mondo non ha certo bisogno), Dubai era stata scelta come il primo luogo del pianeta sul quale costruire un parco tematico con i supereroi Marvel.
La candidatura è ancora valida? Va notato che molti progetti di edilizia residenziale e commerciale, il cui completamento era previsto entro il 2012, non è affatto sicuro che vadano in porto; mentre la realizzazione del Burj Dabai, l’ultima meraviglia dell’emirato, ha avuto talmente tanti problemi da far slittare più volte la data dell’inaugurazione.

Le immagini di questo post sono dei bozzetti, splendidi e piuttosto elaborati, studiati per mettere in scena alcune delle spettacolari attrazioni in progetto di questa specie di Marvel Land (il nome è di pura fantasia, non credo ne sia stato pensato uno effettivo).

In apertura vediamo quella con l’Uomo Ragno, probabilmente denominata Flying with Spidey, dove Spider-Man combatte contemporaneamente con Green Goblin e con il Dr. Octopus.

Dall’illustrazione non è chiaro se si tratterà di una simulazione o di un percorso con audionimatronics (o evoluzioni degli stessi). I partecipanti non sembrano seduti in una sorta di navetta o veicolo, ma sono dentro una specie di teleferica precipitante.
Secondo i progetti già elaborati nel 2007, il parco nascerà da un accordo fra il gruppo imprenditoriale Al Ahli (con sede a Dubai) e la Marvel Entertainment con un investimento di oltre un miliardo di dollari e l’apertura che (slittata di un anno) potrebbe avvenire nel 2012, se i guai finanziari dell’emirato non faranno decidere altrimenti.

Iron Manjpg

Sopra, altri bozzetto per altrettante sezioni del parco in progettazione: la spettacolare entrata degli Stark Laboratories e l’attrazione con Iron Man.
Come si vede dall’illustrazione, non lontano dovrebbero esserci anche un ottovolante e un’altra attrazione memore di Rocket Jets.

Entrata?

Sotto, l’ingresso ai viali di quello che potrebbe essere il principale fra i settori in cui si divide il progetto, a sinistra nella mappa: la città dei supereroi. Affascinante, vero?

Main street

Di Dubai si è occupato anche Sergio Nazzaro nel suo libro al quale abbiamo già accennato qua, Dubai Confidential (Elliot editore, pagg. 143, euro 16).

Personaggijpg
Sergio vi racconta tra l’altro che a Dubai “non ci sono sindacati, lo sciopero non è ammesso, si lavora sotto il sole bruciante a 40 gradi”. E, se ti licenziano, hai solo trenta giorni per trovarti un altro lavoro, altrimenti sei un clandestino e rischi l’arresto: ecco il perché delle auto abbandonate nel parcheggio dell’aeroporto, con tanto di chiavi inserite. Vero, però, che le morti sul lavoro sono meno che da noi: “Il governo è estremamente sensibile alle critiche. Di fronte ai dossier (come quello della ong Human Rights Watch del 2006, che denunciava la semischiavitù dei lavoratori impiegati nell’edilizia), che sono stati pubblicati in Occidente, hanno cominciato a preoccuparsi e a intervenire”.

Marvelmap
A Dubai “tutto è tenuto sotto controllo e le pene per chi “sgarra” sono aspre”. Se guidi e hai bevuto, “innanzitutto vieni frustato e, poi, ti fai almeno tre mesi di galera”.
Se emetti un assegno in bianco, “finisci dentro e ci resti finché non saldi il debito”. Provate a pensare quale fine avrebbero fatto molti industriali e politici italiani, a Dubai!
Per non parlare dell’adulterio, che in un Paese straripante di prostitute come Dubai viene “punito con il carcere”.

8 volante

Grattacieli

  • Luca |

    Sergio Nazzaro in persona mi invia il link di un suo articolo, uscito sul “Foglio” di Giulianone Elefantino Ferrara.
    E’ interessantissimo; meno male che una buona parte del foglio è occupata da lui, così sono state scongiurati vaniloqui altri almeno per l’ingombro di questo bell’articolo, dal titolo “Bye bye Dubai?”
    http://www.ilfoglio.it/duepiudue/274
    Queste le valutazioni di Sergio:
    ” (…) La credibilità, per adesso è persa. La situazione vede moltissimi piccoli investitori bloccati in progetti dal futuro incerto. Dubai non ha ancora deciso da che parte stare, da quella sua di immobiliarista totalmente coinvolto, o dalla parte della ragione degli investitori, e quindi di Governo terzo, neutrale, affidabile. Oltremodo, i soldi versati sono bloccati in escrow account, controllati dal Governo di Dubai. Se il progetto non viene realizzato, perché non restituire gli investimenti? Questa domanda non ha risposta. Anzi sì: se il costruttore è costretto a restituire i soldi, lo stesso costruttore si rivale sul Governo perché non sono state create le infrastrutture necessarie e quindi vuole i soldi della terra restituiti. Ma per fare causa al Governo c’è bisogno dell’autorizzazione della Corte Reale. Che dipende da Al Maktoum, cioè il Governo.
    .
    “Ma se sono le grandi banche mondiali a chiedere la restituzione, sembra che il mondo stia per crollare. Dubai paga lo scotto di una grande arroganza, guidata dal denaro quale panacea di tutti i mali. Strana contraddizione, quando lo Stato si fonda su una concezione religiosa, che si orienta allo spirito, piuttosto che al denaro. La terza via islamica della finanza, ha fallito. Non praticare gli interessi, essere generosi verso i deboli, non lucrare su armi, alcol e tutto ciò che è proibito ha sbattuto il muso davanti all’avidità. L’Occidente e il Medio oriente, sempre in conflitto, si sono ritrovati fortemente uniti dal denaro quale unico motore e punto di contatto.”
    Per le conclusioni (o meglio, le possibili soluzioni) vi rimando al Foglio on line!
    L.

  • Gianpaolo Rozzano |

    G. Moeri e Arlena duicono sostanzialmente la stessa cosa: la crisi è seria anche se mentendo ci raccontano che sia già passata, per non creare troppo allarme.
    Mentre l’allarme viene creato ad arte sotto forma di paure, vedasi la questione della finte BR di cui parlava sopra Lucio. Se l’è inventate questo finto giornalista (ma l’Ordine dei Giornalisti a cosa serve se mon a sbattere fuori certi figuri, oltre ad averlo fatto con il famoso Betulla, che poi ha continuato indisturbato a scrivere e lo fa ancora) per far felice il capo del governo dal seggiolone traballante. Per fortuna ho saputo che adesso ha deciso di presentarsi al processo come un normale cittadino, e quindi finalmente accettare la condanna, senza trovare trucchetti come le “ghedinate” di cìui ha parlato un intelligente esponente di AN (che non è Fini, sia chiaro).
    Una torre gigantesca a Rimini giusto per deturpare un altro po’ il paesaggio?
    Ma chi si credono di essere?
    Se è proprio una fetenzia palese anche persone compromesse (e fortemente) come Sgarbi dovranno gridare affinché lo scempio non si compia.
    Dall’articolo non sembra che il parco di Dubai sia del tutto archiviato.
    I disegni sono molto belli e sono grato a chi li ha fatti e me li ha mostrati.

  • Moerandia |

    Che parco … mi chiedo per quanto tempo ancora si andrà avanti col gigantismo, con la crisi in atto munita di riprese senza aumento dell’occupazione … quando riaprirà Waal Street non potrà certo chiedere aiuto a Tony Stark.
    Bè, non faranno il parco a Dubai ma nel frattempo hanno cementificato e baracconizzato diversi bei tratti di costa italiana, a Rimini a quanto leggo vorrebbero erigere una torre tutta storta, delle dune per nascondere la vista del mare, non è detto che ci riescano, speriamo di no.
    Saluti.
    G.Moeri

  • Lucio Bombardino |

    Qualche post fa ho visto che si era parlato di Francesco Guzzardi, cronista del Giornale, il falsario professionista che, come Berlusconi quando trovò una cimice grossa come un’aitoradio, si è scritto una lettera da solo di minacce delle Br.
    La Digos ha scoperto che era stato lui, sputtanandolo, perché come nei suoi articoli il Guzzardi aveva difficoltà con congiuntivi e punteggiatura ma questa volta no c’era l’editor della redazione a fargl da correttore di bozze.
    Come sottolinea Francesca Fornario, Guzzardi Per Paola Binetti, rischia di diventare cieco.
    A proposito: la Binetti è ancora nel Pd. Se ne è accorto l’altra sera Bersani prima di spegnere la luce in ufficio: «E tu che ci fai ancora qui?». E lei: «Mi piace soffrire, ricordi?».
    “Ciò che mi ha colpito della vicenda-Guzzardi è che, una volta smascherata la truffa ai danni del paese (e dei i lettori del sedicente Giornale), i lettori hanno continuato a esprimere solidarietà al cronista bugiardo e senza scrupoli che fingeva di essere perseguitato”, aggiunge Francesca.

  • Arlena |

    Altro che uomini in costume e supereroi assortiti ci vogliono!
    Crollano Tokyo e Hong Kong, aprono in brutto calo le Borse europee: l’effetto Dubai continua a pesare sui mercati.
    Con Wall Street serrata per qualche festività fino a lunedì, la Borsa di Tokio ha chiuso le contrattazioni in pesante ribasso.
    Non spiccioli: meno 3,22%, trascinata al ribasso dalla crisi del Dubai World e dal continuo rafforzamento dello yen rispetto al dollaro che in apertura di contrattazioni è sceso sotto quota 85, un livello che non toccava dal 1995.
    Peggio ha fatto Hong Kong che ha perso oltre il 4%.
    Ma non allarmiamoci, tra poco presentano il “processo breve” per evitare il sole a scacchi a chi so io.

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