“A ME UNO STAND!” (o meglio: QUALCHE IMMAGINE RANDOM DA AMADORA)

Mi riferiscono che vi siano lamentele in giro perché qualcuno non è riuscito ad avere lo stand nel quale esporre i suoi libri e fumetti.
Eppure, si dice anche che abbia chiesto imperiosamente, a suo tempo: “A me lo stand!!!”
Magari, se fosse anglofono avrà chiesto: “Stand by me!!!”

O no?

Ho imbastito questa manfrina per giustificare l’ammannimento di un simpatico e complesso video che riguarda proprio il noto brano musicale Stand by Me, segnalato dallo storico e critico di fumetti Mark Evanier (suo il bel librone coffee table su Jack Kirby: King of Comics).

Il brano è interpretato da vari artisti di strada e “fuori circuito” in vari Paesi del mondo. Viene da Bill Moyers Journal, il cui sito ufficiale è http://www.playingforchange.com/

Incontro_amadora

La colonna sonora può essere adatta come sottofondo per l’album di foto scattate nei giorni scorsi (soprattutto da alino, alina e amici) al Festival di Amadora in Portogallo, che prosegue quasi per un altro paio di settimane, con anche un altro paio di ospiti italiani: Fabio Civitelli e Marco Bianchini tra due week-end.

La prima foto, del giorno 25, riguarda l’incontro pubblico con Tanino Liberatore, con alino, humble me e Pedro Mota, nelle vesti di intrattenitore e traduttore in portoghese
(dal francese di Tanino e
dall’inglese mio).

Mostralib

La seconda foto ci porta all’interno della mostra di Tanino, con un grosso Ranxerox in polistirolo e una intervistatrice della televisione portoghese.

Libvladlisbona

La terza foto è ancora di Tanino, con Vladimir, in giro per Lisbona.

Non appena possibile, vedrete anche la niuiorchése Tara McPherson (attualmente in mostra a Roma in una galleria che ospita una tappa del suo tour internazionale), che ci rende edotti, sulla tovaglietta di carta di un ristorante, delle prime, fondamentali parole di italiano apprese dopo una breve ma intensiva frequentazione di cartoonists locali.

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Sua è la cover per The Witching, della linea Vertigo della DC Comics, al pari della bellissima illustrazione del “cuore spezzato” e della copertina di Punk Planet riprodotta sotto.
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Di Tara, che tra qualche giorno si fionda negli USA appositamente per votare Obama (“Because for me is very important, even if I’m not so much in politics”, mi dice) e poi vola back in Europa a bomba, parla diffusamente questo pinkblog.

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  • Felix |

    Già, il governo, in ogni caso, sposa senza distinguo la versione di Forza Nuova: «Gli scontri più duri di Piazza Navona dell’altro ieri – ha detto alla Camera Nitto Palma – sono stati avviati da un gruppo di circa 400-500 giovani dei collettivi universitari e della sinistra antagonista che è venuto a contatto con gli esponenti di Blocco Studentesco (giovani di destra)».
    Quanto alla strana presenza del camion dei ragazzi di destra in piazza, Palma sostiene che si tratta di una «cosa normale» in circostanza di una manifestazione.
    Andiamo bene. Proprio nei momenti in cui le forze dell’ordine devono assicurare che i cortei si svolgano pacificamente e senza disordini, si consente che un camion pieno di bastoni e oggetti contundenti stazioni in piazza. La cosa sembra alquanto bizzarra e poco convincente.
    Quel che è certo è che la querelle destra-sinistra tiene banco oscurando le ragioni di un movimento, quello dell’Onda, che continua a dichiararsi trasversale e apolitico, nonostante le inevitabili presenze di blocchi che si connotano politicamente e che, come accade da che mondo è mondo durante le proteste studentesche, cerca di strumentalizzare in un senso o nell’altro.
    Nel 2008, mentre gli studenti appiattiti in un ceto medio senza futuro scendono in piazza con l’iPhone, l’unica sopravvivenza che si riserva agli steccati ideologici è quella che si esprime a bastonate.
    E il governo la cavalca, a proprio vantaggio: è una scelta responsabile, questa, leggittimata e giusta quella di addossare le responsabilità alla cosiddetta “sinistra” o si tratta solo di un modo per delegittimare il movimento dell’Onda?
    E’ un film già visto per chi come me ha vissuto gli anni 70, stesse cose, stessi momenti, identiche le affermazioni dei media e dello stato… un disco che gira continuamente. Provate ad ascoltare una tribuna politica del 75 o un dibattito parlamentare del 60, cambiano solo le facce. Un consigli a tutti i giovani, destri, sinistri e di centro…pensate sempre con la vostra testa! La confusione fa comodo sempre e solo a chi vuole spostare i problemi e chi meglio di chi governa può gestire questo.
    Ha fatto comodo alla Democrazia cristiana per 40anni, alla sinistra e alla destra, sempre nello stesso modo come se avessero partecipato tutti allo stesso corso. Non usate gli stessi mezzi di vecchi che governano vecchi e conoscono il gioco a memoria…per esprimere le vostre idee, le priorità, i bisogni, i diritti e i doveri, usate il cervello per…il vostro futuro e quello di questo pianeta.
    Felix

  • Stefania Napalm |

    «Scontri a Roma provocati da sinistra»
    Ad animare la giornata, dopo lo sciopero nazionale e la manifestazione di Roma di ieri, sono soprattutto le polemiche suscitate dalle dichiarazioni del sottosegretario agli interni Francesco Nitto Palma che nell’informativa urgente del Governo alla Camera ha riferito sugli scontri di due giorni fa in Piazza Navona: definendo «equilibrato» il comportamento delle forze dell’ordine, ha ricondotto alla responsabilità degli studenti della sinistra antagonista l’avvio dei tafferugli con studenti di destra a Piazza Navona dell’altro ieri. Parole che hanno immediatamente suscitato reazioni opposte.
    Vi ho sottoposto queste panzane, che dimostrano da dove sia partita la regìa che ha fatto entrare a Piazza Navona la camionetta con i picchiatori neofascisti per fingere che il movimento fosse violento e, con l’aiuto delle televisioni e dei media che fanno riferimento al governo (pressochè tutti) travisare la realtà in base alla propria ideologia (espressione negativissima) del capo dello stalliere di Arcore, amichetto di Dell’Utri.
    Il segretario nazionale del Prc Paolo Ferrero ha definito «inaccettabile» la ricostruzione dei fatti offerta dal governo poiché «stravolge la realtà dei fatti».
    Il senatore Vincenzo Vita, vice presidente Pd in Commissione Cultura a Palazzo Madama protesta: «Chiunque in quel giorno fosse stato nei dintorni di piazza Navona, e chi è al Senato gioco forza lo era, sa che la ricostruzione degli incidenti fatta dal sottosegretario Nitto Palma è particolarmente infondata».
    Il segretario nazionale della Destra Francesco Storace ha chiesto invece che le tv si scusino con «i giovani di destra che si sono difesi dall’aggressione».
    Bella banda, meno male che non “mangeranno il panettone” e quindi la democrazioa, sperabilmente, tornerà.

  • Baruziano |

    L’articolo al quale accenna un mio predecessore è anche on line su http://www.repubblica.it/
    L’autore è CURZIO MALTESE che così lo titola:
    “Un camion carico di spranghe e in piazza Navona è stato il caos”
    AVEVA l’aria di una mattina tranquilla nel centro di Roma. Nulla a che vedere con gli anni Settanta. Negozi aperti, comitive di turisti, il mercatino di Campo dè Fiori colmo di gente. Certo, c’era la manifestazione degli studenti a bloccare il traffico. “Ma ormai siamo abituati, va avanti da due settimane” sospira un vigile. Alle 11 si sentono le urla, in pochi minuti un’onda di ragazzini in fuga da Piazza Navona invade le bancarelle di Campo dè Fiori. Sono piccoli, quattordici anni al massimo, spaventati, paonazzi.
    (…)
    Alle undici e tre quarti partono altre urla davanti al Senato. Sta uscendo Francesco Cossiga. “È contento, eh?” gli urla in faccia un anziano professore. Lunedì scorso, il presidente emerito aveva dato la linea, in un intervista al Quotidiano Nazionale: “Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno (…) Infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti all’ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li fomentano. Magari non gli anziani, ma le maestre ragazzine sì”.
    È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un’azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. “Lei dove va?”. Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: “Non li abbiamo notati”.
    Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: “Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!”. L’altro risponde: “Allora si va in piazza a proteggere i nostri?”. “Sì, ma non subito”. Passa il vice questore: “Poche chiacchiere, giù le visiere!”. Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra.
    Soltanto a questo punto, dopo cinque minuti di botte, e cinque minuti di scontri non sono pochi, s’affaccia la polizia. Fa cordone intorno ai sessanta di Blocco Studentesco, respinge l’assalto degli studenti di sinistra. Alla fine ferma una quindicina di neofascisti, che stavano riprendendo a sprangare i ragazzi a tiro. Un gruppo di studenti s’avvicina ai poliziotti per chiedere ragione dello strano comportamento. Hanno le braccia alzate, non hanno né caschi né bottiglie. Il primo studente, Stefano, uno dell’Onda di scienze politiche, viene colpito con una manganellata alla nuca (finirà in ospedale) e la pacifica protesta si ritrae.
    A mezzogiorno e mezzo sul campo di battaglia sono rimasti due ragazzini con la testa fra le mani, sporche di sangue, sedie sfasciate, un tavolino zoppo e un grande Pinocchio di legno senza più una gamba, preso dalla vetrina di un negozio di giocattoli e usato come arma. Duccio, uno studente di Fisica che ho conosciuto all’occupazione, s’aggira teso alla ricerca del fratello più piccolo. “Mi sa che è finita, oggi è finita. E se non oggi, domani. Hai voglia a organizzare proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete. Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno dopo giorno passerà l’idea che comunque gli studenti vogliono il casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo”.
    (30 ottobre 2008)

  • Lele |

    Obama quandi vede Veltroni fa gli scongiuri…. altro che cambiare il mondo.

  • Gianni B. |

    Meno male che c’è qualcuno che ci fa ridere.
    Certamente, tutti professori, i bidelli, i precari che non hanno i soldi per arrivare a fine mese sono brigatisti rossi.
    Anche i ragazzi che ieri hanno scaricato n Piazza Navona indisturbati (lo sostiene anche Teodoro Buontempo, che è brigatista rosso anche lui) sono brigatisti.
    Basta che uno non sia filoberlusca e automaticamente è brigatista.
    Oggi Sgarbi ha detto che l’uomo più ricco d’Italia (il Paese che sta affamando) dovrebbe dare al Paese metà del suo capitale.
    Lo ha detto Sgarbi su Sky, uno che ha fatto parte di Forza Italia, e che non so quanto brigatista possa essere considerato, ma certamente un pochino sì.
    Io sono d’accordo. Ci dia metà delle sue ville, e magari anche Tremonti una metà delle sue. I precari apprezzerebbero, ma siccome sono comunque brigatisti, non smetterebbero di manifestare pacificamente come hanno fatto oggi.
    Non vedo l’ora di ascoltare il commento del Vespone. Lo ascolto per due minuti, altrimenti mi viene l’abbiocco!
    Per finire, viva la McPherson, che ha un forte senso civico ad andare a votare Obama, l’unico che forse può fare qualcosa per cambiare il mondo (marcio) adesso, e che sarà un ottimo alleato di Veltroni, quando andrà, tra poco, al governo.
    Gianni

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