ADDIO A FRED

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Che pesce d’aprile ci ha fatto Fred!

Fred

PhilEra molto simpatico, non c’è che dire. Ci dispiace averlo conosciuto per poco tempo, in occasione di una vecchia Expocartoon, dove grazie all’amico comune Claude Moliterni era anfitrione di una bella mostra scenografica, con sagome a rilievo, quinte, paesaggi compositi come sanno fare in Francia quando hanno (o avevano) dei bei gruzzoletti a disposizione per celebrare i loro grandi.

L’anno era il 1995, quando in contemporanea, tramite Mauro Giubblini, la manifestazione romana ospitava anche, in un’area diversa dei padiglioni della Fiera (quella vecchia, dell’EUR) anche una mostra di Sebastiano Craveri, forse l’ultima degna di questo nome, collegata a un catalogo multifirma, pubblicato dalla Comic Art, che resta anch’esso, sino ad oggi, il contributo più esteso e capillare sull’opera di quest’altro poeta dell’arte sequenziale.

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Poeta come Fred, al secolo Othon Aristidés, autore davvero poco noto e quindi poco amato in Italia, duole dirlo.

Fred di gotlibNella foto di apertura (© degli aventi diritto) era appena quattro anni fa, in occasione della consegna di un prestigioso premio. Les Amis du musée de la bande dessinée ont remis hier soir à Gilles Ciment l’oeuvre d’une sculptrice angoumoisine représentant les héros de Fred, un maître et un fidèle du Festival eccetera eccetera…

Ma noi l’abbiamo conosciuto ancora munito dei suoi caratteristici mustacchi assai imponenti, con i quali l’hanno più volte ritratto anche dei colleghi fumettisti, a cominciare da Marcel Gotlib (vedi vignettazza a destra).

Lo presentiamo in due interviste video. Chi non conosce il francese farà bene ad affettarsi a impararlo. Una è di meno di unno fa, pubblicata da Artnet.

L’altra di un paio di anni fa, quando aveva compiuto ottant’anni.

Segue un reportage su una bella mostra di Fred, dove spicca il suo personaggio principale, il mite Filemone, che mi ha sempre ricordato il Serafino di Egidio Gherlizza, anche se in realtà non c’entra nulla: canguro il primo, giovinotto poeticamente svagato il secondo.

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Giusto per spiegare meglio di cosa e chi stiamo parlando, ecco una tavola di Serafino, anzi… addirittura la prima metà della prima della sua prima storie, courtesy of Laca, l’ineffabile musico.

Serafino prima storia

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Il post era molto più lungo ma per qualche incidente informatico (dei soliti) una parte di esso è finita nel nulla.
Vi rimando quindi a questa pagina per saperne di più.