Anche se la data di emissione di questo post è il 18 settembre scorso, lo postiamo aggiornandolo in data odierna (domenica 25), affinché sia più a lungo visibile nella home page di Nàva – Sole 24 Ore.
Il simpatico faccione di Vito Lo Russo, nostro amico e collaboratore (noi di lui e lui di noi) della prim’ora, spunta su dall’archivio di Federico Fiecconi (a sinistra), il quale l’ha spedita a un nutrito gruppo di amici adesso, l’indomani della dipartita di Vito da questa vita terrena.
Vito era nato il 12 ottobre 1961, Francesco Artibani, con il quale Vito aveva realizzato Kurt, con la voce di Fabrizio Mazzotta, ci aveva informato, nei giorni scorsi, della gravità della situazione.
Su afNews, Luca Raffaelli così lo ricorda:
(…) è stato un protagonista nel mondo dell’animazione italiana. Aveva un sogno che trent’anni fa era ancora più difficile da realizzare di quanto non lo sia oggi: far vivere uno studio di animazione in Italia.
Ci aveva provato con la VLR Graphic Cartoon, a Roma, sulla Giustiniana, divenuta poi Farmtoons, creata insieme alla sua carissima Letizia Curreli, con la quale ha condiviso davvero tutta la sua vita. Qualcuno potrà dire che ha preteso troppo, e un po’ di ragione ce l’avrebbe perché Vito pensava di poter fare tutto contando solo sul proprio talento e la propria passione.
Con Vito abbiamo condiviso una lunga serie di avventure, in epoche diverse. Sin dalla Primavera 1979, quando ci siamo conosciuti in occasione di una Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, presentatomi da Francesco Coniglio e Riccardo Mannelli. Vito era già un forte e competente appassionato di disegni animati (aveva mosso i primi passi con un apprendistato da giovanissimo presso lo studio romano di Lello Fantasia, nella foto sotto in quel di Napoli, dove Vito lo aveva coinvolto in occasione della tappa di Gulp! SuperGulp! in quel di Bagnoli, in collaborazione con Napoli Comicon) e allora si occupava anche di grafica presso la rivista Popster, chiamata così perché si occupava di musica pop e aveva al suo interno un poster, poi divenuta più famosa come Rockstar.
Più tardi, Vito ha lavorato per i “cartoni” e gli effetti speciali con animatori romani quali Paolo di Girolamo o Manfredo Manfredi. Ai vecchi Saloni Internazionali dei Comics di Lucca organizzati dall’associazione culturale Immagine, nel momento di massimo splendore dei disegni animati in quella cittadina toscana, Vito si occupava di selezioni e proiezioni dei fiulm in concorso e non, insieme al trio abbastanza inossidabile del quale mi onoravo di far parte, con Federico Fiecconi e Luca Raffaelli, e con l’aiuto non secondario di Silvia Pompei.
Erano gli anni della direzione di Rinaldo Traini, prima che il Salone passasse a Roma, causa forti, insanabile rotture con alcune figure dell’amministrazione locale lucchese di allora.
Nel corso di quegli indimenticabili Saloni, con noi e con Vito collaborò anche Feliciano Rovai, detto Felix, che recentemente aveva portato avanti, con Vito, l’idea di “installare” a Lucca (possibilmente in collaborazione col MUF e con il suo direttore Angelo Nencetti) una versione riveduta e corretta della mostra dedicata ai “Fumetti in TV” di Gulp! e SuperGulp!, inaugurata da Vito (e da noi, suoi collaboratori, con Andrea Felice, Stefano Bartolomei e altri colleghii) a Modena e poi a Napoli, a Torino, a Rimini.
Sotto, una riproduzione della copertina del catalogo della mostra, sul quale sudammo sangue per comporlo e impaginarlo (grazie all’ottimo Paolo Altibrandi) a tempo di stra-record.
In seguito, Vito, con Guido De Maria, Claudio Varetto, Andrea Voglino, Fabio Licari e altri amici (sempre anche con l’apportino del sottoscritto) ha collaborato pesantemente alla realizzazione della collana di dvd sulla leggendaria trasmissione televisiva, allegati in un primo tempo alla Gazzetta dello Sport e al Corriere della Sera, e quindi, con qualche modifica e aggiunta, con TV Sorrisi e Canzoni.
Fra i lavori dei quali andava più fiero, Vito contava un lungometraggio animato alla corte di Steven Spielberg: An American Tail: Fievel Goes West (poster originale sopra), un lungometraggio del 1991 prodotto dalla Amblimation e distribuito dalla Universal Pictures. E’ il sequel di An American Tail (da noi Fievel sbarca in America), realizzato con un gruppo di animatori europei, fra i quali Vito, la già citata Silvia Pompei e il talentuoso Marco Cinello, reclutati dai due registi della pellicola, Phil Nibbelink e Simon Wells, che vennero a cercare “forze fresche” da noi, a Lucca (appunto) durante uno degli indimenticabili Saloni di allora.
In questo film gli animatori si sono ispirati a Vito per creare un simpatico topo baffuto, personaggio secondario dell’epopea western di Fievel il topolino, che dietro le quinte veniva chiamato confidenzialmente Vito Mouse.
Vito aveva collaborato anche a questo blog, per esempio con questo servizio del 2007 su Narnia Fumetto, manifestazione nel corso della quale era statat scattata la foto sotto.
Vito ne è al centro, con Moreno Burattini (sceneggiatore di Zagor) e Mario Laurenti (disegnatore zagorianio, ma “prestato” a suo tempo a Dampyr).
Luca Raffaelli accenna anche ad altri capitoli dell’attività di Vito:
Insieme a Luca Boschi abbiamo realizzato un cortometraggio (What’s up, Mr. Whatzup?, in cui si ingegnò a far fare le ombre ai personaggi disegnate su celluliode, distanziandoli dalla scenografie), varie pubblicità e tre servizi tv per la Rai realizzati in tecnica mista (prima di Roger Rabbit).
(…) Con Francesco Coniglio e Silver ha partecipato a diverse realizzazioni editoriali, e c’era stato sempre il suo eclettismo nel miracolo di allestire in 48 ore la mostra Disney sui 70 anni di “Topolino” in Italia.
(…)
Infine, nel 2008 un ultimo film animato, quando è produttore esecutivo del cortometraggio di Manfredo Manfredi “Bambinissimi papà” per lo Zecchino d’Oro. Vito ha continuato anche negli ultimi anni segnati dalla malattia a seguire le sue passioni, impegnandosi anche nel sociale.
Nella foto sopra, databile un lustro fa, Vito è con Luigi Amodio, Direttore del Science Centre (centro) di Napoli e con Sergio Brancato, docente di Teorie e Tecniche del linguaggio cinematografico all’Università La Sapienza di Roma. Vito consegna ad una bambina che ha partecipato ai Laboratori Scarabocchiando il diploma di partecipazione “Prima matita”.
Tra le cose che Vito avrebbe voluto realizzare c’era un progetto molto bello per un lungometraggio dal titolo Lungo il fiume.
Così Vito ne parlava, in un’intervista rilasciata a Oriana Maerini per Cinebazar:
E’ tutto pronto: sceneggiatura e storyboard, ma mancano i produttori. Purtroppo oggi in Italia riuscire a realizzare un film d’animazione è difficilissimo. La Rai investe solo il 10% del progetto è riuscire a reperire i fondi e molto arduo. Da noi nessuno crede più in un genere che invece ha molte potenzialità e che in America ha molto risalto e conquista una larga fetta di pubblico cinematografico.
Così è stato un po’ quasi sempre, e così è oggi più che mai.
I funerali di Vito si svolgeranno martedì 20 alle 11 all’Ospedale Sant’Andrea.