Un post insolito, che nasce per raccogliere parei e notizie.
La prima domanda è tecnica e la pone la “mia amministratrice” Claudia Checcaglini, la quale rileva che nel Fan Club di FaceBook non riescono a giungere in modo automatico, da tempo, i richiami ai post di questo blog.
Come segnalato dal solerte Franco in un commento recente a queste pagine, Claudia chiede (alla blogosfera):
Sono l’amministratrice di questa pagina, scusatemi ma l’applet per pubblicare i post del blog di Luca dà di nuovo problemi, se avete altri programmi da suggerirmi o idee a riguardo grazie mille.
Scusate per l’inconveniente.
Credo che il sistema RSS, usato da Claudia e più riprese, inciampi quasi subito. “Gira” un poi di post e incrocia le braccia.
C’è qualche metodo più attendibile, dato che, penso, praticamente tutti usano un metodo automatico per far ciò e sembra strano che solo queste pagine di FaceBook siano indomabili.
La seconda domanda proviene da un collezionista di fumetti accanito, Luca Maggi, che chiede di diffondere “in giro” la sua domanda, alla quale non so rispondere (forse Matteo Sonz, espertissimo anche di “numeri uno”?) non so.
Maggi chiede notizie sull’esistenza di un fantomatico n. 1 di Topolino in formato libretto dato in omaggio dalla Elah, società alimentare che più volte, nei decenni, ha legato il suo nome alle pubblicazioni Disney.
Tra i siti e i blog recentemente sorti, segnalo quello dell’agguerrito Massimo, dal titolo Disney’s Vintage (SIC). Già in passato ho citalato un suo lavoro di ricerca su pubblicazioni antiche, rare e curiose.
Qualche articolo del suo blog, che si sta stipando in breve tempo di articoli di approfondimento, merita una lettura, e così anche le immagini.
Quella che vedete a destra è fra queste (come la figurina mondadoriana sopra, disegnata da Pier Lorenzo De Vita): un libro scritto da una certa Consuelo, che a prima vista potrebbe sembrare un plagio (o giù di lì), ma ha l’accortezza di precisare che il protagonista del libro è solo “l’amico di Topolino”, pur assomigliandogli sommariamente (ha anche mani guantate a cinque dita).
Un pezzo assai interessante (per i collezionisti assatanati) è quello del competentissimo Claudio Gioda dal titolo wertmulleriano Alla ricerca delle ”varianti” (perdute e non) delle edizioni Disney Nerbini.
Dice (estraggo un passo):
“Prendiamo ad esempio il caso del mitico (o meglio, mitizzato) albo Topolino contro Wolp, il primo storico albo Disney pubblicato in via Faenza e datato 15 ottobre 1933, da sempre introvabile sul mercato antiquario. Riporto integralmente quanto Leonardo (Gori) scriveva in un suo intervento pubblicato sul catalogo di un noto studio bibliografico torinese nel 1996:
“Intorno al leggendario Topolino contro Wolp, il terribile brigante del West, c’è un piccolo ma affascinante mistero. In una lontana intervista a Franco De Giacomo (su Linus negli anni Sessanta), Mario Nerbini raccontò che l’albo fu realizzato nella primavera-estate del 1933, ma che andò quasi completamente invenduto. Fu poi rimesso in circolazione a ottobre e fu allora che ebbe successo.
Giorgio Salvucci, in un suo pregevole studio pubblicato su Il Fumetto, data l’albo Giugno 1933, inserendolo fra l’altro – erroneamente – fra i Supplementi di Topolino. Una nostra piccola indagine fra i collezionisti, per ora, non ha trovato traccia di tale edizione primaverile di Wolp: tutte le copie dell’albo, consultate da noi direttamente o indirettamente, sono datate 15 ottobre 1933. C’è da dire che sul quarto Topolino Supplemento del 30 luglio 1933, in prima pagina appare un trafiletto pubblicitario che recita così: “Prossimamente Topolino pubblicherà il suo più bel supplemento: Topolino contro Wolp, il terribile brigante del West (…). Sul settimanale, invece, niente fino ad ottobre, quando appare un analogo annuncio. A sfavore dell’esistenza di due distinte edizioni dell’albo, a parte la memoria – ahimè – zoppicante di Mario Nerbini, c’è il fatto che assai difficilmente un albo andato invenduto viene ristampato per essere rimesso in commercio qualche mese dopo: semmai vengono ridistribuite le rese. Comunque, anche in questo caso, la “caccia” è aperta…
“Sono passati esattamente 10 anni dalla pubblicazione di queste parole, ma l’edizione estiva del Wolp resta a tutt’oggi “fantomatica”. Eppure nulla ci vieta di ipotizzare che la prima edizione di cui parla l’anziano Mario Nerbini sia stata tirata magari in pochi esemplari, oggi andati tutti perduti.
“La carta delicatissima e il formato che contribuivano a far rovinare facilmente l’albo, la presenza di due pagine non pinzate (che verosimilmente potevano andare smarrite, rendendo incompleto l’albo), le peripezie della guerra, i bombardamenti, le stufe di quei tragici anni, voraci di palle cartacee, e, non ultima, la consuetudine di buttare via le cose ritenute inutili (e tali venivano giudicati i fumetti), hanno letteralmente falcidiato gran parte del materiale anteguerra.”
Fine della citazione.
Cose raffinate, insomma…
Altre notizie e comunicati in futuri post, questo è già abbastanza nutrito…
Faccio presente (appena) questo commento di Dan Nadel su Afrodisiac, una serie che merita attenzione.
Cover sotto.