DI GOOGLE E DELLA CENSURA, di Suzay Lamb

I'm A Little Tired This Evening...Mind If I Don't Play Hard To Get.bmp

Pubblico questo messaggio della blogstar californiana Suzay Lamb, che da anni gestisce un meraviglioso blog sulla pittura americana senza arricciamenti di naso, presentando ecletticamente Maestri del Rinascimento o illustratori pubblicitari. Si chiama American Gallery – Greatest American Painters. Ma… sul più bello, capita un incidente di percorso decisamente stupido. Ne parla lei stessa, a seguire.

Da un po’ di tempo Google ha “sbarrato” l’ingresso al mio blog dedicato all’Arte Americana, apponendovi il marchio d’infamia del content warning.

Book Vargas

Teoricamente non si tratterebbe di una censura, poiché è sufficiente dare il proprio consenso per entrare nel sito. Ma, all’atto pratico, siamo alla censura vera e propria, visto che American Gallery è sparito dai motori di ricerca e quindi non può essere più rintracciabile da chi digita il nome di un pittore o il titolo di un dipinto. Non a caso il blog è passato dalla sua precedente media di 1000-1200 visitatori quotidiani a 8 o 9.

Praticamente l’hanno ammazzato.

La cosa grave è che non riguarda solo il mio blog. Lo stesso provvedimento fascista è stato preso nei confronti di altri blogs attinenti alla storia dell’arte.

Il fatto che, in contemporanea, Google abbia “oscurato” una serie di blogs che, evidentemente, pubblicano talvolta anche dei nudi, mi sembra abbastanza allarmante.

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Google è la stessa che, d’accordo con il regime di Pechino, offre ai cinesi una versione depurata, controllata e abbondantemente censurata del proprio motore di ricerca.

Small_Ariadne Abandoned On The Island Of Naxos

Google quindi ritiene che un nudo di Tiziano, di Botticelli o di Velazquez sia un’immoralità pornografica e vada perciò limitata o magari censurata, proprio come un sito che istighi alle idee neonaziste.
Ormai cominciano a diventare numerosi i casi in cui Google è intervenuta per bloccare o cancellare determinate notizie, immagini, blogs.

Da un punto di vista personale ero quasi tentata di lasciar perdere tutto quanto, anche perché in questo momento ho altre cose a cui pensare, però vedermi trattata alla stregua di una pornografa, io che ho cercato soltanto di far conoscere un po’ di più l’arte americana e i suoi spesso misconosciuti esponenti, mi ha veramente stomacata.

Se c’è una cosa che non sopporto è la stupidità e questa ottusità senza volto.

Per questo motivo, pur non avendo nessuna voglia di farlo, ho trasferito tutto il blog e l’ho messo su WordPress, dove mi sforzerò di tenerlo decentemente aggiornato.
Solo per non dargliela vinta a questi idioti.

Going Nowhere.MichaelParkes

Tra l’altro ho avuto anche il piacere di ricevere diverse lettere di apprezzamento per questo mio blog e diversi inviti ad andare avanti.
Alcune mails, veramente inaspettate, sono arrivate da artisti viventi dei quali avevo pubblicato alcune opere. Un paio di lettere piuttosto belle me le ha scritte il figlio di un disegnatore ormai “dimenticato” per ringraziarmi di aver “ripescato” suo padre.

E mi ha addirittura scritto un senatore repubblicano dell’Oklahoma per dirmi che aveva messo il mio blog nel suo reader abituale.
Oltre a questo anche due amici come Amy Crehore e Lloyd Fonvielle (è un regista-sceneggiatore californiano) mi hanno teso una mano “sponsorizzando” il mio nuovo American Gallery dalle pagine dei loro blogs.
Chi vuol dargli un’occhiata, lo trova qui:
http://americangallery.wordpress.com/

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Or Do You Like It Better As A One-Piece, Darling
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Tra le immagini del post: opere di Vargas (in apertura I’m A Little Tired This Evening… Mind If I Don’t Play Hard To Get; sotto, la copertina dell’ultimo volume uscito sul grande illustratore di donnine, disponibile tramite Amazon a prezzo scontato; infine, in chiusura, Or Do You Like It Better As A One-Piece, Darling); di Michael Parkes (Going Nowhere, con la donna sdraiata e il puma) e di John Vanderlyn (Ariadne Abandoned On The Island Of Naxos).

  • Gemy |

    Grazie, Daniele, sei proprio un “mostro di sapere!”
    ;D
    A presto,
    Gemy

  • Daniele Tomasi |

    Gemy, a parte che le transazioni sono protette e sicure, c’e’ anche un metodo supplementare per non essere soggetti a prelievi non voluti: dato che la cifra che paghi e’ trasferita immediatamente, per cui su quella non rischi, la cosa migliore e’ lasciare sulla carta solo 5 o 10 euro che servono per non fare esaurire la carta, e che nessuno ti freghera’ perche’ chi truffa mira a cifre consistenti.
    Come fare in pratica? Io faccio cosi’: entro nel sito e carico nel “carrello” (il modulo di ordinazione) le cose che mi interessano, e faccio calcolare il totale copmrese spese di spedizione. A quella cifra aggiungo 5 euro e ricarico una delle mie CartePostePay per quella somma, e la uso per l’acquisto.
    La ricarica la faccio in due minuti dal sito delle poste prelevando dal ContoPostale, altrimenti bisogna andare all’ufficiopostale e fare la fila.
    Riguardo alla distribuzione, BudPlant e’ una struttura solidissima, non ci sono problemi che quello che acquisti non ti venga spedito per improvvisi fallimenti.
    Il problema di tempi e’ legato al fatto che la spedizione attraversa mezzo mondo (la sede della BudPlant sta in California) ma questo vale anche se acquisti da AmazonUSA o AmazonAustralia (magari un po’ meno se ordini da AmazonGermany) per cui ci vuole quel paio di mesi.
    Ah, e comunque Amazon vende anche fumetti, sia in forma di volume che di albo (ci si puo’ abbonare a Superman, ActionComics, Batman, Spiderman ed alcune altre serie, non tutte).
    Riguardo a Diamond (il maggiore, se non l’unico, distributore di fumetti negli USA) conviene rivolgersi ad una fumetteria in Italia, nella tua città, o per posta se non ce ne sono dove vivi, e farlo ordinare da loro.
    Se invece cerchi arretrati USA (anche Gemstone, lo dico dato che questo e’ il blog-paradiso dei Disney-affecionados ^_^) ci sono i siti di MileHighComics e di vari altri.
    http://danieletomasi.blogspot.com

  • Pavesinho |

    E comunque, tornando al tema del post, sono solidale con Suzay Lamb, il fatto che con il motore di ricerca non si trovino Tiziano, Vargas e così via, o meglio che non diano (più) il suo sito è una roba che non ha bisogno di commenti.
    E’ un oscuramento dovuto a oscurantismo, per me.
    Pave

  • Pavesinho |

    Ancora, ora, oggi, stasera, 3 aprile, Vespa torna di nuovo sul caso Englaro insultando il papà di Eluana!
    Ma siamo pazzi?
    Solito lavaggio delle coscienze a favore dei papisto-governativi ora che la guardia è abbassata e la gente può anche dire: “Basta,ci avete rotto, fate quello che vi pare, dobbiamo finire la saliva a sputarvi negi occhi tutti i giorni?”.
    E’ questo.
    Poi, qualcuno dirà che chi la pensa così è un vagabondo, barbone, anticattolico, marxista e via discorrendo.
    Cosa penso di chi dice così glielo lascio solo immaginare.
    Quando si cambia rotta?
    Quando Vespa viene messo “alla porta alla porta”?
    Pave

  • Lapislazzul Rocker |

    Sono d’accordissimo con Lupo Ululì, e rido all’affermazione di Lele.
    C’è spesso un po’ di foga negli interventi di chi scrive, ma io vi metto invece un reportage pacato, dove alla fine il risultato non cambia.
    PERUGIA – Finale intenso e affollato nella seconda giornata del Festival internazionale di giornalismo. A discutere sull’opinione pubblica italiana, sul suo effettivo peso, il direttore di El Pais Javier Moreno e di Repubblica Ezio Mauro.
    Un confronto a volte frustrante sulla disparità di condizioni democratiche fra le due penisole, sulla differente vigoria del dibattito politico interno.
    Moreno non ha esitato a definire fondamentale la battaglia sostenuta dalla sinistra di Zapatero contro la Chiesa locale, schieratasi apertamente con le forze conservatrici e a quanto pare battuta inesorabilmente nell’opinione pubblica iberica, malgrado una ramificata e potente rete radiofonica.
    Moreno non ha esitato a definire “imbarazzante e unico nel suo genere” l’atteggiamento della diplomazia italiana che attraverso i suoi tre ambasciatori ha ufficialmente protestato contro El Pais, Washington Post e Guardian, colpevoli di aver pubblicato articoli critici nei confronti del governo Berlusconi.
    Ezio Mauro ha esaminato la condizione critica della democrazia italiana, condizionata da un conflitto di interessi che viene reiteratamente banalizzato dal centrodestra e che aggrava le difficoltà della sinistra. Impossibile disgiungere la concentrazione di potere mediatico dalle cifre sull’elettorato di casa nostra: “Al 73 per cento i cittadini formano il proprio giudizio in base a quello che vedono in televisione.
    L’opposizione ha le sue colpe.
    Prima fra tutte la perdita d’identità, smarrita nel senso comune altrui. Siamo alla manipolazione della moderna agorà, una situazione che non ha eguali nel mondo. Non è inutile parlarne”.
    Fine della citazione. Da cui emerge che gli assolutisti del Governo (incapace e oligarchico, e distruttore di scuola etc., ma presto sarà eliminato) non tollerano giuste critiche da parte di chi, dall’estero, è più capace di noi poveri illusi italiani di osservare la situazione in modo obiettivo.
    Spero solo che in più d’uno se ne stia rendendo conto e si comporti di conseguenza nell’urna e altrove.
    Salutoni dal chitarrista
    Lapislazzul Rocker

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