RICHARD CORBEN

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C’è chi si è preoccupato perché da una decina di giorni almeno non aggiungo nuovi post a questo blog.

Il tempo, ragazzi, manca. Non c’è proprio. E pensare che ne ho vari quasi pronti! Ma la carta stampata e altre incombenze straimpiccianti hanno la meglio.
Enormemente triste è riaffacciarsi, doverosamente, per annunciare la scomparsa di un altro grande autore di comics, Richard Corben. Nel secolo scorso, in un’estate torrida, tradussi un po’ del suo Den, battendone ai testi con la Olivetti di Giovanni Gandini. I personal non esistevano o quasi, e comunque non l’avevamo noi.

In apertura di post il manifesto del 2019 fatto da Corben per il Festival di Angoulême, dove gli hanno giustamente consegnato il gran premio alla carriera.

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L’Adnkronos ci dice: Il fumettista statunitense noto per le sue storie dalla dimensione orrorifica, popolate da uomini incredibilmente muscolosi e da donne prosperose, pubblicate in Francia su “Métal Hurlant” e in Usa su “Heavy Metal”, è morto il 2 dicembre scorso all’età di 80 anni, in seguito a un’intervento chirurgico al cuore. La notizia della scomparsa è stata diffusa oggi dalla moglie, Dona Corben, sulla pagina Facebook dedicata al disegnatore e sceneggiatore.

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Nato ad Anderson, nel Missouri, l’1 ottobre 1940, Corben esordisce nel cinema d’animazione prima di approdare alle pubblicazioni underground, per le quali realizza numerose storie a fumetti firmandosi sia Rich Corben che Gore, vale a dire “sangue coagulato”. Nel novembre 1970 inizia a pubblicare su “Creepy” tradizionali storie dell’orrore in bianco e nero e in seguito alternerà le sue apparizioni sulle riviste della Warren (“Creepy”, “Eerie” e “Vampirella”) a quelle più libere sulle riviste underground e su varie fanzine. Nel 1975, quando Moebius e Jean-Pierre Dionnet iniziano a pubblicare la rivista “Métal Hurlant” Corben gli propone alcune delle sue storie.

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Mark Evanier scrive in merito, nel suo blog:

I remember a conversation between Joe Kubert and Jack Kirby early in ’71 when both were editing and drawing comics for DC. Both had seen and been impressed by Corben’s work in underground comics…some of the first to be published in color. Kubert explained how he had contacted Corben and offered him work from DC, expecting the artist to leap at the chance. Joe was surprised when Corben said — this is me remembering from long ago what Kubert said Corben said — “Thank you but I just want to do my own work.”

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Joe said he was amazed at the turndown but that they’d spoken for a while and, Joe said, “I wish I could do that.” It was one of the first times an artist was “discovered” in the fan or underground press and offered work for one of the majors…and it may have been the first time the offer was declined. Jack said, “Good for him. He knows you don’t have to work for DC or Marvel to do comics.”

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