BUONI 90, POPEYE!

Popeye fa 90

Mi hanno riempito di mail, deluse per non aver ancora celebrato degnamente il 90 del personaggio principale del Fumetto Comico di ogni tempo.

90 anni fa

Lo faremo a tempo debito, nessun timore.
Intanto devo ringraziare calorosamente il Sig. Moeri per l’intrigantissima discettazione sulla caduta nel pubblico dominio di varie serie a fumetti.

La pubblicherò quanto prima, in un quarto d’ora d’aria! Grazie anche a William Brignone, Guido Tiberga e Stefano Priarone. Gli ultimi due per aver parlato ieri su La Stampa di Popeye e di noi (in chiusura un frammento del lungo servizio), il primo per avercelo fatto sapere.

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popeye-gazzetta-vol60

Intanto, per chi non c’era e non lo sa, alla fine della collana di 60 uscite, si scriveva:


SESSANTA SETTIMANE NON SONO POCHE…

Mettendole in fila, formano un anno intero più altre otto, vale a dire una coppia di febbraio aggiuntivi.

Tanto è durata la presenza in edicola di questa collana, dedicata al marinaio dei fumetti più celebre del mondo, che sarà arduo sconfiggere la dipendenza da un comportamento rituale così gratificante come l’acquisto della propria dose settimanale di gag esilaranti.

Cospettaccio!

Dal prossimo venerdì sarà dura resistere alla tentazione di presentarsi ancora davanti al chiosco, puntualmente, per apprendere il prosieguo delle avventure di Braccio di Ferro, Olivia, Poldo, Pisellino, Braccio di Legno e dei loro amici e antagonisti. Meglio recarsi al supermarket ad acquistare una busta di spinaci surgelati, semmai, tentando di lenire in tal modo la bruciante assenza del palpabile afrore di hamburger dell’Osteria di Bettolacci, delle stravaganti invenzioni di Wotasnozzle, dei sortilegi della Strega di Mare, degli scatti isterici di Barbaspina
Un compendio di tutte le storie pubblicate, ordinato in una cronologia di produzione e di uscita, è stato redatto in appendice a questo album dalla diligente cuciniera di bordo Giulia Beffa: una delle nostre compagne di rotta nella confezione della più grande enciclopedia del Popeye classico mai pubblicata sinora nel Globo terracqueo. Con Giulia, fatemi ringraziare il capitano di lungo corso Andrea Rivi, che ha tenuto il controllo della bussola solcando gli Otto mari della Nona arte; i grafici di vascello Jacopo Bozzer e Simone Campisano; e il traduttore di coperta Pier Luigi Gaspa, sempre ligio alle rigide norme dell’imbarco.

popeye

Nelle pagine dell’album che state leggendo si conclude la malevola offerta del multi-bilionario Sbraitatore (più che casuale qualsivoglia riferimento a persone realmente esistite o esistenti), che indice un bando pubblico proponendo un milione di dollari al potenziale avversario di Braccio di Ferro che sappia sconfiggerlo sul ring.

Questo match è anticipato dall’altro, ingaggiato contro un certo Harry, detto “il Gorilla”, che è arbitrato da Poldo, di nuovo nell’antico ruolo con cui Segar l’ha fatto esordire nei fumetti.
Ma quello della tavola sotto è un altro gorilla…

Braccio e il gorilla

Si estingue anche, e definitivanente, la produzione di tavole domenicali bracciodiferriane del massimo cartoonist comico che l’umanità abbia espresso nella sua lunga Storia. I collezionisti completisti potranno adesso orgogliosamente esultare, osservando il pesante parallelepipedo di album di Popeye editi dalla Gazzetta dello Sport: «Di lui ho finalmente TUTTO!» Così, faranno crepare d’invidia i loro omologhi del resto del mondo, non tanto fortunati come noi italiani.

La collana è finita, ma non c’è da disperarsi. Prendiamo esempio da Popeye, che si lamenta di rado e non piange mai. Al massimo, quando non può evitarlo, lo fa da un occhio solo.

La Stampa