TRE MOTIVI PER VOTARE SULLE TRIVELLE

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Il prete genovese Paolo Farinella ha inviato a una lista di followers le sue ragioni sul voto odierno, scandalosamente osteggiato da più di una lobby, come abbiamo visto nei mesi scorsi.

La sua valutazione è interessante, non mi risulta sia stata fatta da nessun osservatore politico prima di lui.
Cartoonist Globale invita a leggerla per riflettere.

Farinella individua tre motivi.

Barney Google e un quadro sulle trivelle

“Il primo motivo sta nell’invito del presidente del Consiglio, seguito a ruota dal presidente emerito della Repubblica che protegge il primo come una chioccia.”

Nelle loro dichiarazioni improvvide, Farinella individua la violazione di due leggi in vigore. Ecco il testo.

D.P.R. 361 del 30 marzo 1957,“Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione della Camera dei deputati” (recepisce il D.P.R. 5 febbraio 1948, n. 26, Titolo VII, art. 98 e altri). Testo attualmente in vigore.

Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un pubblico servizio, l’esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell’esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o ad indurli all’astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000199.

piovono Madonnen

Nota nel testo
199 La misura della multa è stata così elevata dall’art. 3, L. 12 luglio 1961, n. 603, nonché dall’art. 113, primo comma, L. 24 novembre 1981, n. 689. La sanzione è esclusa dalla depenalizzazione in virtù dell’art. 32, secondo comma, della citata L. 24 novembre 1981, n. 689

Il secondo motivo è molto semplice, senza doverci addentrare in questioni tecniche: N. 40 trivelle dentro le 12 miglia sono inattive o perché esaurite o perché non convenienti economicamente. Se passa il NO, le compagnie petrolifere non avranno l’obbligo di smantellarle, ma resteranno come mostri in mezzo al nostro mare senza produrre petrolio o gas, ma inquinando il nostro mare fino alla consunzione totale. Se vince il SI come ci auguriamo, il governo dovrà pretendere che siano smantellate, cessando d’inquinare, non subito, ma dallo scadere della concessione (dal 2018 al 2030 circa).

Il terzo motivo è imperativo: Se Renzi dovesse vincere questo referendum, mette le premesse per vincere le amministrative e in ottobre anche il referendum sulla riforma costituzionale «Renzi/Boschi/ Verdini/Alfano».

Scultura di sabbia

Eccome termina l’appello di Don Farinella:

“Donne e uomini di buon senso, non permettiamo con la nostra rassegnazione di permettere che costoro distruggano quello che è costato sofferenza, dolore, sangue e morte. Il 25 Aprile è l’anniversario della LIBERAZIONE. Con quale coraggio ne faremo memoria se restiamo a casa o ci disinteressiamo di questo referendum che lo stesso governo e l’ex presidente della Repubblica boicottano, commettendo un reato? Significa che hanno paura. Facciamogli venire lo spavento che fa 90 e mandiamoli a casa. Senza indugio, in nome della LEGALITÀ, DELL’ONESTÀ, DELLA NOSTRA DIGNITÀ.”

SPUNKY

“Chi non vota o vota NO, sappia che diventa complice di costoro che si stanno pappando lo Stato, la Carta, il nostro presente e il nostro futuro. Diamo una lezione di educazione civica all’ometto di Rignano, ignorante in fatto di diritto, disastroso in fatto di governo, peggiore di tutti quelli che lo hanno preceduto.
Mi appello alla base sana del PD, non tollerate che Renzi vi spenga l’anima, tornate a casa vostra e VOTATE SI, come avrebbero votato PERTINI, BERLIGUER, DE GASPERI, NENNI. Non volevate morire democristiani, ma state asfissiando dorotei renziani.”

Homer