Molti auguri, altri 500 di questi cinquantenari!
Una bella cover per il Linus di questo aprile.
Ne parleremo molte volte, su carta, nel web e “a voce”.
Intanto: chi è in grado di riconoscere e nominare tutti i personaggi ritratti ivi?
Dopodiché cambiamo discorso.
Krazy Kat, della Free Books. Una collana rispetto alla quale, con Francesco Spreafico, il titolare di questo blog ha profuso molti sforzi per rendere una traduzione degna di Herriman. A detta di tutti i più accreditati cultori della comic art (non solo italiani) sono stati ottenuti ottimi risultati, a parte una oziosa polemica sulla “erre moscia” o meno del gatto, ideata in Italia nella riscrittura di Franco Cavallone (poi aiutato da Ranieri Carano), sotto la direzione di Linus dell’immenso Giovanni Gandini, e mantenuta qui in omaggio al modo in cui Krazy è stato conosciuto e apprezzato dai lettori italiani.
Si tratta per il momento dell’unica edizione italiana abbastanza estesa, a parte l’ottimo volume prodotto da Antonio Scuzzarella e amici, con la traduzione del perfetto Pier Luigi Gaspa, circa un anno e mezzo fa.
Sotto, come intermezzo, donato da Cartoonist Globale a tutti suoi fans, il Krazy Kat stravolto di Charles Mintz con dei topolini che sembrano la versione underground di Mickey Mouse.
E un Krazy un po’ tanto edulcorato, benché ufficiale, voluto dal K.F.S.
Onestamente, allo stato delle cose, a 50 anni dalla nascita del glorioso Linus che lanciò Krazy, si tratta della cosa migliore mai uscita in Italia sui personaggi di Herriman, vuoi per i contenuti, vuoi per l’apparato critico.
Sarebbe molto arduo contestarlo, specialemente (faccio per dire) in un’opera storica che volesse ripercorrere le tappe del personaggio e le sue uscite italiane, compendium che, se mai esistesse in futuro (o esisterà, ma non credo proprio, sarebbe una stupidaggine macroscopica se atteggiato in tal modo), i suoi contenuti sarebbero così disdicevoli da indurmi anticipatamente a sconsigliarne l’acquisto.
“Prima studiare (e molto, a capo chino sui testi), poi blaterare”, avrebbero pututo affermare saggiamente in merito gli amici di Frigidaire!
Ma non è possibile che un testo simile esista, scusate se mi sono addentrato nella sf.
E ora, per un altro interessante intermezzo:
Heckle and Jeckle, personaggi amati da Robert Crumb, ma qui scritti con i nomi senza refusi!
Tempo fa Sebastiano, il nostro assiduo visitor, che saluto caramente augurandogli Buon Uovo di Pasqua, chiude la diatriba sul sesso di Krazy Kat, confermando, con un suo commento (il n. 23, sotto), che il gatto è… un gatto! Di sesso maschile.
Per questo mettiamo nuovamente in evidenza parte dei contenuti di un vecchio post, con alcune aggiunte.
Avendo letto la quasi totalità dell’opera di Herriman in lingua originale (anche ai fini di tradurne una parte) il sottoscritto si trova d’accordo con Sebastiano, nonostante le dichiarazioni di convenienza che in passato cercavano di aggirare un ostacolo che avrebbe gettato una luce inquietante sulla devianza del personaggio.
Ma alcuni commentatori la pensano in modo diverso, noncuranti del fatto chegli altri personaggi della serie, soprattutto quelli che più spesso interagiscono con Krazy, ne parlino impiegando soggetti e pronomi al maschile, non al femminile (e non certo in virtù del suo comportamento virile).
Una novità recente sull’argomento riguarda la stupenda foto di George Herriman posta in apertura.
Chi la desiderasse può farla sua acquistandola nello shop di Robstolzer su eBay, a questo link.
Roberto (Unchienandalou) chiede:
Ciao Luca, potresti dirci qualcosa di più sulla ripresa delle traduzioni di Krazy Kat ? C’è speranza di vedere a breve nuovi volumi? Si potrà tendenzialmente aspirare al completamento dell’opera omnia?
Un grande saluto!!
E io ho risposto, in questo antico post, ormai da rottamare, ma che praticamente riprendo in toto di seguito, per farlo sopravvivere anche a settembre 2013 (ma chi desidera leggere le decine e decine di commenti che porta dietro di sé, sullo scibile universale, sarà meglio che rintracci l’originale qui):
Roberto. (Unchienandalou)
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Caro Roberto…
Ho rispettato il voto del silenzio, anche perché non sono stato affatto “titolato” per parlare in merito. Un editore ha rilevato i diritti della collana che già fu pubblicata da Adriano Cerboni con i tipi di Free Books, casa editrice che non esiste più, anche se nessuno l’aveva annunciato.
L’operazione era iniziata sotto la direzione di Andrea Materia, già dimessosi da un lustro circa.
Tempo fa Tomaso Turchi aveva nuovamente tirato in ballo questo tema di Krazy Kat, coerente alla conversazione che si sta sviluppando intorno ai fumetti di Abbott & Costello, poi partita per la tangente come sempre.
Per questo, sapendo che l’iniziativa di tradurre per l’Italia i volumi di Krazy Kat editi in USA dalla Fantagraphics è appena ripresa, a distanza di anni, lo ripropongo (il post), in cima alla pagina.
Questa è una notizia, non so se mi sono spiegato.
Automaticamente, slitta indietro nel tempo, nel suo alveo naturale, il post che si trovava sino a poco prima in cima alla pagina, quello su Stan Walsh, ma che è comunque ripescabile qui.
Buona rilettura!
Craig Yoe si è deciso e ha varato un sito completamente dedicato al gatto di George Herriman, dichiarando che lo rimpinguerà di strisce, immagini varie, illustrazioni, foto e rarità.
I (dodici) fans di Krazy Kat, orfani della nostra vecchia (ma non antica) edizione della Free Books, troveranno nella navigazione in quelle pagine craigghiàne un po’ di sollievo e di consolazione.
In sostanza, i Kat lovers possono darsi appuntamento qui:
https://www.sohosoho.tv/showreels/Derek-Mogford-Irresistible-Films-c12fd24984239ae05bf2
http://www.dailymotion.com/playlist/x21krs_irresistiblefilms_derek-mogford-director/1#video=xqk8n8
L’occasione consente, at least, di pubblicare questo strano film animato in stop motion con i personaggi di Herriman, ambientato in un set coconinesco praticamente perfetto.
Ma è vedibile per un tempo limitato, perché non autotizzato.
Non si tratta di animazione digitale, attenzione: sono proprio “pupazzi” in plastilina e altri materiali, come i primi mediometraggi di Wallace & Gromit.
Il film è stato diretto da Derek Mogford e prodotto dalla famosa società Spitting Image Productions (quella con le “faccione caricaturali dei politici ai tempi di Ronald Reagan) per il King Features Syndicate quasi tredici anni fa ed è praticamente passato inosservato fino a quando l’onda magica di YouTube non lo ha fatto riaffiorare, come tantissimi altri documenti: tesori o relitti, secondo i casi.