DONALD DUCK: 80 YEARS OF HAPPY FRUSTRATIONS

Poster
Vediamo se il titolo in Inglese attrae qualche lettore dall’estero.
Sono già passati 20 anni netti da quando compilai il mio primo numero di quello che allora si chiamava Paperino Mese, con un ampio servizio sui 60 anni dalla nascita di Paolino Paperino e alcune storie classiche o che lo sarebbero divenute.
Gaudenzio Capelli aveva appena passato il testimone a Paolo Cavaglione alla direzione dei periodici Disney, e io lavoravo nella sezione diretta da Marco Iafrate, che poco dopo avrebbe lasciato la Company per altri incarichi editoriali nella Capitale, dopo aver tentato di pubblicare Batman tramite la Disney, per rinverdire una tradizione mondadoriana che accumunava (per dire) Super Pippo (oggi in edicola con due interessanti storie disegnate da Romano Scarpa e un articolo introduttivo del sottoscritto) con l’Uomo Pipistrello.
Kari Korhonen
Fra i tanti omaggi e ricordi che circolano oggi nella rete, vne scelgo uno insolito, fatto dal grande fumettista Kari Korhonen, in foto (sopra) vicino al neonato Paperino, ispirato chiaramente ad una copertina multipla disegnata a suo tempo da Marco Rota, per esempio per un rinomato Classico di Walt Disney del remoto 1984.
COP_PAPERINO_80ANNI
Di Korhonen è anche la bella illustrazione collettiva di apertura. La speranza è che anche in Italia si possano leggere storie di questo talentuosissimo autore, filologo nei soggetti e nel disegno, versione personalizzata e addolcita della linea dell’ultimo Carl Barks e del Daniel Branca del penultimo periodo, che precede i pur interessanti e deformanti stravolgimenti presenti nelle sue ultime storie.
La copertina sopra, invece, è del volume fresco di stampa Paperino Una vita a fumetti, 80° anniversario, pubblicato da Disney Libri.
Racconta di Donald Fauntleroy Duck dal suo esordio, il 9 giugno 1934, fino al raggiungimento della popolarità worldwide.
Diceva di lui Walt Disney (cito):

WALT DISNEY said of the character: “One of the greatest satisfactions in our work here at the studio is the warm relationship that exists within our cartoon family. Mickey, Pluto, Goofy, and the whole gang have always been a lot of fun to work with. But like many large families, we have a problem child. You’re right, it’s Donald Duck.”

Dopo le prime mosse nei fumetti al fianco di Topolino, il successo individuale del Papero fu così strepitoso che, già a partire dal 1938, Al Taliaferro si incaponì a creare strisce quotidiane a fumetti di Paperino, che vennero pubblicate su 322 giornali.
Il comunicato ufficiale della Disney ci ricorda che:

Dal suo debutto nel 1934, Paperino è apparso in oltre 200 produzioni cinematografiche – più di qualsiasi altro personaggio Disney! – e solo quattro anni dopo le sue prime apparizioni di successo, ha incontrato l’amore della sua vita, Donna Duck, più tardi conosciuta come Daisy Duck, in Italia semplicemente Paperina.

donna3
In realtà, sappiamo (lo abbiamo scritto più volte nelle pubblicazioni ufficiali Disney, e in altre lo abbiamo letto, che Donna Duck e Daisy Duck sono due personaggi diversi, al punto che proprio nella produzione di Taliaferro a fumetti compaiono insieme (come si vede nella vignetta sopra, del 1951), con scene di gelosia all’ordine del giorno, in un breve ciclo di strisce poi riformattate e pubblicate anche dal nostro Topolino. Paperina nasce nel 1940 con in cartoon Mr. Duck Steps Out.
Eccolo di seguito.

Nel 2013, Donna Duck ricompare di nuovo nei fumetti.
donna-donald-2013
A suo tempo, la relazione con lei si era interrotta (e Paperino aveva fatto ritorno da Daisy) perché Donna si era innamorata di un certo… Manuel Gonzales! Il nome è quello di un altro eccelso dissegnatore di fumetti Disney dell’epoca (come i lettori di Cartoonist Globale ben sanno).
Gonzales
E con il successo sono arrivati anche tanti riconoscimenti: un Oscar nel 1943 quale Miglior cortometraggio d’animazione, nel quale Paperino prendeva posizione contro Hitler
il suo nome a un asteroide (Asteroid 12410) nel 1995 e una stella sulla celebre Walk of Fame a Los Angeles.
Per festeggiare la longeva e deflagrante carriera di Donald, Disney Libri riassume in un volume a fumetti 80 anni di storie con protagonista un personaggio tanto amato.
In pochi anni una schiera di artisti di talento (con gli italiani in prima linea, che si accorsero subito che Paperino aveva le carte in regola per diventare una star di alto livello) lo ha trasformato dal buffo palmipede dal collo lungo e la blusa da marinaio degli esordi in uno dei personaggi Disney più amati, che fanno letteralmente impazzire il pubblico.
Il volume racconta la storia di Paperino attraverso fatti, aneddoti, curiosità e tante irresistibili avventure e si apre con la storia che potremmo definire “rappresentazione onirica”. Un fumetto nato per un cartonato speciale dalla copertina dorata che Marco Rota scrisse e disegnò per i primi 50 anni del Papero, inventandosi un impossibile rapporto di fratellanza fra Nonna Papera e Zio Paperone (che sappiamo far parte addirittura di due ceppi famigliari diversi).
Riprende poi cronologicamente la storia di Paperino dalle prime apparizioni nelle Silly Symphonies fino alle storie in cui assume il ruolo di vero e proprio protagonista, oltreoceano con Carl Barks e in Italia con la storia del geniale Federico Pedrocchi e la testata a nome Paperino e altre avventure dalla mondadoriana A.P.I. (Anonima Periodici Italiani).
Paperino e altre avv.
È la prima storia di ampio respiro con un personaggio Disney realizzata in Italia, nonché uno dei più antichi e precoci esempi di un’avventura completa con protagonista Paperino (seconda solo a una continuity inglese, recentemente riproposta in un bel volume dell’Anafi), proiettato dal contesto urbano e rurale delle strip statunitensi in uno scenario fantascientifico. E’ la prima volta che questa avventura viene pubblicata integralmente e non rimontata.
Arrivando ai nostri giorni la selezione delle storie mette in luce anche le diverse facce di Paperino: fidanzato di Paperina, nipote di Paperone, eroe con Paperinik prima e PK poi e infine il suo lato infantile di Paperino Paperotto nonché quello più recente dell’agente segreto DoubleDuck, idealto da Fausto Vitaliano.
Il volume si chiude proprio con DoubleDuck-Prima della Prima, thriller spionistico disegnato da Giorgio Cavazzano negli anni 2000, con Paperino spia al servizio di un’agenzia talmente segreta da non avere nemmeno un nome e come arma un gadget fuori dal comune: un telecomando globale che apre e accende tutto…frullatori compresi.
Al giorno d’oggi, Paperino è uno dei più popolari personaggi Disney al mondo e appare ogni giorno ne La Casa di Topolino in onda su Disney Junior e ha anche un ruolo chiave ne I Corti di Topolino in onda invece su Disney Channel (nell’aerea EMEA l’82% dei bambini di età compresa tra 0-5 anni e il 98 % di quelli tra i 6-14 anni di età conosce Paperino).
Solo nell’arco del 2013, in tutta Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) sono state vendute 80 milioni di copie delle riviste Donald Duck in 16 edizioni locali – compresi settimanali, mensili e altri titoli collezionati insieme alla rivista. Tutto questo è solo un segno della popolarità di Paperino, un personaggio senza tempo che in parte ci rappresenta tutti, rimasto fresco e popolare attraverso i decenni.
Buon compleanno Paperino e… buona lettura a tutti!
Sotto, un incipit dio un mio articolo di cinque anni fa, per il settantacinquennale del Papero, e una “coda” suul suo primo effettivo creatore grafico, per anni sepolto dall’oblìo: Ferdinand Horvath.
Vecchio articolo

Lupo sirena

Il numero 29 di Film TV in edicola con data del 26 luglio, contiene un pezzo degno di nota a firma di Andrea Fornasiero, dove (con un po’ di ritardo) si celebra il settantacinquennanale della creazione di Donald Fauntleroy Duck.

© Disney per alcune delle (rarissime!) immagini.

Fornasiero Film TV blog
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Horvath

L’articolo, del quale riporto l’incipit qua sopra, ha per titolo Non si sevizia un Paperino, riprendendo quello omonimo del film horror del 1972 diretto da Lucio Fulci.

Sulla vita e sulla carriera del Grande Papero Fornasiero interroga Giulio Giorello, Giorgio Cavazzano e Tito Faraci.
Al sottoscritto è chiesto di far luce sulle misteriosi origini del personaggio, visto che chi abbia definito, almeno graficamente, i caratteri distintivi di Paolino Paperino non è mai stato individuato con certezza.
Articolando la risposta “da un fantastiliardo di dollari” esce fuori ancora una volta il nome abbastanza ignoto di Ferdinand Huszti Horvath (1891 – 1973), artista che ha lavorato per Walt Disney in vari progetti anche molto importanti, da Biancaneve ad Alice, ma che non è stato accreditato, a quanto mi risulta, per il suo importante contributo: un’attività atipica paragonabile in gran parte a quella di “visualizer creativo” affidata ad Albert Hurter.
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Scrofa
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L’archivista storico della Disney, Dave Smith, conferma l'”avvenuta esistenza” di un remoto questo model sheet, che sarebbe servito da traccia e punto di riferimento per gli animatori. Ma questo documento non esiste più da decenni negli Archivi di Burbank.
Probabilmente, si è perso poco dopo la realizzazione del film o subito prima, dato che non rivestiva più alcuna funzione pratica: il personaggio, una volta lanciato, sarebbe stato progressivamente sottoposto a restyling e il suo modello iniziale sarebbe addirittura apparso come motivo di confusione.

La prima illustrazione con Paperino, invece, esiste, e nasce per essere allegata al kit del suo primo cortometraggio. Disegnata a mezzatinta, è la probabile opera del disegnatore Ferdinand Horvath, il quale (perché no? Avanzo solo in questa sede, per la prima volta, l’ipotesi che segue)… potrebbe anche essere stato incaricato di realizzarla perché aveva abbozzato egli stesso il model sheet originario del Papero in divisa da marinaio.

Alla luce della carrellata di immagini che riproduco in questo articolato post, l’ipotesi non è affatto peregrina. Horvath aveva il compito di disegnare in forma abbozzata ma efficace, proposte creative per vari personaggi di film lunghi e corti. In apertura (a sinistra del bozzetto con Ezechiele Lupo vestito da sirena incantarice), possiamo infatti vedere due proposte per il gigante di Topolino Ammazzasette (The Brave Little Taylor), con l’indicazione approssimativa delle sue dimensioni rispetto al coraggioso sarto Mickey (il piccolo sorcio appena abbozzato tra i due energumeni è appunto lui).
Sotto, altri quattro giganti, degli gnomi, degli orsi per un cortometraggio mai realizzato su Goldilocks (Riccioli d’oro) e bozzetti per i Tre Porcellini, con un Gimmi e un fratellino vestito alla marinara molto simili ai loro design finali.
Non si fa fatica a realizzare che Horvath sia stato anche responsabile del rough model di Peter Pig (Meo Porcello).

Il primo disegnatore di Paperino nei fumetti è invece ben noto. Si tratta di Al Taliaferro, che del personaggio si innamorerà al punto da fare pressioni più volte presso i fratelli Disney affinché una tavola domenicale e una striscia con Donald Duck vedano la luce.
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Cavalieri
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Horvath, illustratore di libri emigrato in USA dall’Ungheria, era nato nel 1891. Morirà per un infarto nel 1973.
Dal 1934 al 1937, lavora per i Disney Studios facendo un po’ di tutto, compresa la pubblicità e le illustrazioni per i pop-up book, quelli che a suo tempo erano stati attribuiti da qualche critico a Floyd Gottfredson o addirittura a Ub Iwerks (cosa impossibile, peraltro, poiché Ub all’epoca non lavorava più con Walt).
In questo lasso di tempo Horvath dipinge anche fondali ad acquerello e esegue dei layout per la construzione di oggetti tridimensionali da usarsi come modelli; per esempio un piccolo mulino a vento tridimensionale del quale studiare i movimenti durante la lavorazione del cortometraggio The Old Mill, nel quale debutterà la famosa macchina da ripresa a piani multipli, la Multiplane Camera.

L’illustratore ungherese si occuperà di bozzetti da impiegare nei film per delle gag e del character design di personaggi assortiti per oltre cinquanta corti dei cicli Silly Symphonies e Mickey Mouse. Qui sotto, per esempio, un bozzetto a colori per il character design dei tre topolini ciechi per la Silly Symphony dal titolo Three Blind Mousketeers.
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Three Mouseketeeers
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Alcune visualizzazioni saranno messe a profitto anche molti anni dopo che Horvath avrà lasciato lo studio, partendo verso “nuove avventure”. Così, l’Umbrella Bird servirà da spunto per un personaggi secondario di Alice in Wonderland, che vedrà la luce nelle sale solo nel 1951.
Le immagini di questo post, non tutte di uso e ispirazione disneyani, comprese le memorie che riporto di seguito, provengono dal libro-catalogo di e su Horvath della collana Illustrators of Childrens’ Books: 1744-1945 (Mahoney, 1947).

Eccome Horvath racconta la sua storia:

“In 1921, I arrived in New York and when my forty dollars was spent I went to work painting window frames on Avenue A, hanging between the eleventh floor and the sidewalk, caulking and painting boat hulls on the Hudson River. After dozens of odd jobs, I went into stage effects, set designing, and finally into animated cartoons. In time I did some work for Harper’s Bazaar and other New York publications, and finally found my way into book illustration.

In 1933 I joined Walt Disney’s staff in Hollywood and worked with Disney as a sketch artist, idea man, and model creator. After the outbreak of the Second World War, I went to North American Aviation and later to Howard Hughes in a technical capacity to work on confidential designs.”
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Bosco Horvath
Bianca-Foresta
Animali circo
Grasshopper
Leo
Ciuchi
Horvath umbrella bird
Gnomi
Giganti Brave Little Taylor
Porcelli e orsi