A BILL WATTERSON IL GRAND PRIX DI ANGOULEME 2014

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Ne parla anche Le Monde (mica Voci dalle rotaie!):

C’est un auteur rare, très rare, que le Festival international de la bande dessinée d’Angoulême (FIBD) a décidé d’honorer, dimanche 2 février en clôture de sa 41e édition.

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Bill Watterson est le père d’une série universelle considérée comme un chef-d’œuvre du 9e art : Calvin et Hobbes. L’Américain âgé de 55 ans a été préféré au Japonais Katsuhiro Otomo (le créateur d’Akira) et au scénariste britannique Alan Moore (Watchmen, V pour Vendetta, From Hell), les deux autres « finalistes » du vote organisé pendant le festival auprès de 1 496 dessinateurs et/ou scénaristes professionnels.

Il est le quatrième Américain à recevoir le Grand Prix d’Angoulême après Will Eisner (1975), Robert Crumb (1999) et Art Spiegelman (2011).

Brindiamo!

“Dear Mr. Watterson” opens this week in Los Angeles, New York, Santa Fe, N.M., and Toronto. It opens Nov. 22 in Albuquerque, N.M., Phoenix, Portland, Ore, and Spokane, Wash.; Nov, 29 in Miami; Dec. 1 in Dallas; and Dec. 6 in Cleveland, Grand Rapids, Mich., New Orleans and Columbus, Ohio, with more cities to follow. It’s also available on VOD via cable, satellite, iTunes and other providers.

Any “Calvin and Hobbes” fan will enjoy watching Schroeder’s film, which is more a love letter to the strip and its publicity-shy creator than anything else. “Dear Mr. Watterson” is a work of charming reportorial energy, in which Schroeder (who wrote, directed and edited the movie) interviews many prominent fans and friends of Watterson – including “Bloom County” cartoonist Berkeley Breathed and actor Seth Green – and handles original “Calvin and Hobbes” artwork now in a comics archive at Ohio State. Schroeder’s passion for the material comes through clearly, and he correctly identifies a note of ruefulness – a sort of American-Zen reflection on the ephemeral and transient nature of all experience – that runs through Calvin and Hobbes’ adventures even at their most joyful.
Watterson’s haunting and ambiguous final strip from 1995 — with its largely empty concluding panel — is one of the great pop-culture sendoffs, up to and including the last episode of “The Sopranos.”

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Come sappiamo bene, Bill Watterson ha smesso da tempo di scrivere e disegnare Calvin & Hobbes, una delle serie a fumetti in syndication per i quotidiani più interessanti degli ultimi decenni del Novecento.

Uno dei capolavori scovati a suo tempo da Linus, che assieme a The Far Side di Gary Larson, diciamo così, è stato a lungo in vetta alle classifiche delle più geniali creazioni made in USA del loro tempo.

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Sappiamo come Watterson si sia sempre rifiutato di far vivere più a lungo le sue creazioni, e di guadagnare dal loro sfruttamento alcuni milioni di dollari asservendole a fini commerciali come invece hanno fatto da sempre molti cartoonist americani (e non solo, naturalmente). Come Al Capp ha fatto con Li’l Abner, per esempio.

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Benché non siano farina del sacco di Watterson, sia il ragazzino che il tigrotto di pezza hanno proseguito a essere disegnati; a vivere.
Su tonnellate di magliette abusive, diffuse soprattutto nelle località marine (con un epicentro di Turchia e isole greche) e in qualche omaggio.

Cose losche di pirateria commerciale esecrabili quasi quanto un provvedimento della Gelmini.
Tenero e utile, invece è il disegno di apertura, anonimo, in cui si invita a riciclare i vecchi giocattoli per i bambini “nuovi” che con loro possono ancora sognare.

Segue un’altra stranezza, reperita in rete, con una ragazzina, che chiamiamo confidenzialmente Calvinette, intenta a imitare il suo modello.

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Quello sopra viene dal sito sui personaggi di fumetti, dall’A alla Z, gestito da Garen Ewing, seguito da una striscia intera di Calvin & Hobbes tatuata sulla pelle di questo tizio barbuto.

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Hmmm… Quello non è Hobbes. No…

Sotto una bellissima (a mio avviso), profonda interpretazione di Calvin cresciutello, una volta messi da parte i sogni dell’infanzia.
Ammetto di non aver idea di chi ne sia l’autore in quale circostanza abbia realizzato (questo… Bob Rz?) la tavola autoconclusiva.
Se qualcuno fornisce dei lumi in merito, avrà la mia gratitudine eterna, durevole una quindicina di minuti.

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Sopra, i Calvin & Hobbes un po’ in stile manghesco suggeritici da Poggy, di Nel segno del Bradipo Missile e di Conversation Pieces (scritto benissimo, complimenti!) e, per chiudere, un capolavoro di scultura alimentare che si commenta da solo.
Il lampo del genio (lo dico spesso, ma quando ce vo’…) ha illuminato il cervello di chi ha escogitato di cucinare tale pietanza!

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