Un convegno sulla critica del Fumetto, tema del quale si è discusso nel corso della settimana, si svolge tra non momto (date indicate nel jpg) e riguarda nello specifico lo stato dell’arte nella nostra ghignante penisola.
L’organizza Laura Scarpa con l’associazione ComicOut, nella città eterna.
Tutte le informazioni sono nelle immagini sotto: in particolare, non è il caso di lasciarsi scappare le tre tavole rotonde e le tre tavole a fumetti (commentate).
L’illustrazione sopra, invece, si riferisce, con qualche dettaglio in più, all’argomento basilare di questo post sull’Inferno.
Ne parla lo stesso Leo Ortolani nel suo bel blog, questo, accennando alle:
(…) storie immortali del diavolo buono, quelle che leggevo e rileggevo, sperando di trovare un nuovo numero nelle famose buste sorpresa di tanti secoli fa. O riuscendo a convincere mio papà a comprarmi la raccolta che occhieggiava dallo scaffale del barbiere di Scurano, che vendeva anche i giornali/ni.
Ma se mi consentite un briciolo di celebrazione famigliare, anche la copertina variant colorata da mio fratello Larry “the Artist” Ortolani è un ottimo motivo per avere questo volume. Anzi. Sono due ottimi motivi, in latex.
Una FIAMMETTA come non l’avevate mai vista.
E’ vero, l’ho disegnata io, ma lui l’ha fatta vivere. Anzi, più la guardo, più mi pare che respiri.
Come appendice (non autorizzabile) a questo post, non prima di aver rilanciato Hanna Montana nel video sopra, vengo incontro alla fine-discussione del post su Gino D’Antonio mostrando tre copertine di Jack Manning del comic book della Gold Key The Close Shaves of Pauline Peril (1970), forse ispirato alla serie a fumetti Pauline McPeril di Fulton e Jack Rickard, che in Italia aveva pubblicato Linus.
Ne vediamo in chiusura quattro strisce.
E con ciò salutammo persino a soreta.