Questa foto di domenica mattina, per chi fosse stato assente dall’Officina Giovani (di Prato) o non l’avesse ancora vista in rete (a proposito, grazie a chi l’ha scattata!) “imbalsama” un momento della conferenza sui libri Disney in Italia tenuta nell’ambito di Prato Comics + Play da Alberto Becattini, in relazione al suo bel volume cofanettato edito da Luca Mencaroni: Disney in Italia – Libri illustrati 1932-1975.
Come in tutti gli altri casi, c’è da dire che gli incontri col pubblico sono andati molto bene; quasi sempre c’è stata genete sia dia transito, sia stanziale, ad ascoltare anche dibattiti stralonghi, della durata di due o anche due ore e mezza ciascuno.
Per inciso, sui banchi degli espositori si vedevano prelibatezze collezionistiche che avevano come deterrente solo i prezzi non popolarissimi, diciamo pure “altini”, per tasche da recessione.
La sensazione, diffusa anche fra chi si è trovato più o meno in contemporanea a Etna Comics, è che il cerchio dei collezionisti si sia ancora più ristretto nell’ultimo anno e non solo per ragioni anagrafiche.
Andrà pur affrontato quest’argomento, in qualche modo, ma non riguarda (ahinoi) il presente post.
Sarebbe bello, fantastichiamo un po’, scoprire una volta, a una mostra mercato, una messe di albi paragonabile a quella della foto sotto.
Ci troviamo negli USA nell’anno 1964, come ben si deduce dalla copertina barksiana (ristampa) dell’Uncle Scrooge della Dell Comics.
Vault of Horror, Little Lulu, Tubby, Mystery Tales, Andy Panda, I Love Lucy… quante meraviglie di un mondo che scompare…
Anzi, che è già scoparso!
A coadiuvare Alberto nel suo incontro c’eravamo io e Leonardo Gori (col collezionista Matteo Sonz in platea nel ruolo del curioso, in rappresentanza non ufficiale del Papersera). E necessariamente il discorso è scivolato, a fine incontro, sull’atteso volume che la NPE diffonderà a breve, e che era già stato annunciato a mezza voce in rete nelle settimane scorse.
Peraltro, a quello si riferiva la foto dello scorso inizio giugno che ci ritraeva tutti e quattro i “moschettieri”, con Andrea Sani, immortalati nella posizione di ventidue anni fa.
Sotto, ripropongo la “prova finestra”.
Esiste anche una foto intermedia degli spadaccini, distante appena undici anni fra la prima e la seconda: il tassello mancante che forse in un futuro sarà sistemata nello iato se qualcuno la recupera nei proprio archivi.
La foto del 2012 è stata scattata dal Glifo, vecchio nick, forse un po’ in disuso, di Andrea Mazzotta.
Nell’anno in cui Pippo De Pippis compie ben otto decenni, a celebrare lui e tutto il resto del firmamento disneyano approderà nelle librerie un volume doppio con tanto di solido cofanetto. Un’opera che molti appassionati riterranno imperdibile, perché riprende e integra massicciamente, al pundo di essere stata completamente riscritta, quella che Granata Press pubblicò nel 1990 sotto il titolo (inventato allora e divenuto una locuzione comune) I Disney Italiani.
Naturalmente, non è esattamente Pippo o i suoi colleghi personaggi che vengono celebrati, bensì i loro autori, segnatamente quelli nati e vissuti in Italia o che hanno lavorato comunque per il mercato fumettistico italiano.
Sopra, la copertina di quell’antico volume, completamente diversa da quella che uscirà alla fine del mese prossimo.
Non sbagliatevi!
Eccolo qua, con noi autori, nelle mani di Carl Barks, del quale abbiamo mantenuto, anche in questa edizione 2012, la prefazione che scrisse nel 1990, quattro anni prima dello scatto dell’istantanea sopra, dovuta ad Annabella Bottaro (grazie a posteriori), che all’epoca non conoscevamo ancora.
A questo proposito, フランスはパリで現在最もファッションシーンにおける重要ブランドの一つとなるHYPE MEANS NOTHINGの兄弟ブランドとして誕生したGEOMETRICK。シーンに衝撃を落としたHYPE MEANS NOTHINGのユニークで豊かな発想力は同じく、広がるラインナップからは自由で遊び心がある洗練されたストリートの感性が見て取ることができます。
世界的アニメーションとして誰もが知る有名キャラクターを強烈なインパクト共にデコレイト。ヴィンテージフォトのような雰囲気の中に浮かび上がるギャングライクな彼らの衝撃的とも言えるインパクトは他のどれをも凌駕します。彼らが誕生した当初のネーミングを採用し、フォトグラフから漂う雰囲気をより一層魅力的に仕上げています。生地やインクには環境保護を目的としたOeko-Tex®を使用。環境だけではなく着る人々にとっても安心できる物を完成させた注目のアイテムです!!
Sia Pluto che Pippo, come sappiamo, provengono dall’elaborazione dello stesso concetto: lo studio di un bracco (un modello in carne ed ossa) per ricavarne un personaggio dal carattere forte.
Dopo che nel 1930 Norman Ferguson ha elaborato la prima versione canina di Rover, altri animatori si mettono all’opera per vedere che effetto farebbe un simile personaggio con braccia e gambe al posto delle zampe.
Così, nella folla di personaggi dei successivi cartoons di Topolino, troviamo vari bracchi assai più antropomorfi di Pluto. Nel cortometraggio Mickey’s Review, del 1932, ne troviamo almeno un paio, molto simili fra loro. Uno di essi (all’orignie barbuto e munito di occhiali) sarà trasformato in Dippy the Dawg, ovvero, il primo Pippo.
Perché abbiamo cambiato sostanzialmente discorso?
Per lasciare un po’ fiato sospeso nelle fauci dei lettori.
Sia sui Disney Italiani nuova versione, sia su Prato Comics + Play torniamo quanto prima. Anche by popular demand, se possibile.
Musica! E animazione.
Con Goodron: Superfan Unknown.