UN RICORDO DI CARLO RAMBALDI

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Ed ecco qua, in questo eterno periodo di abbandoni, anche il grande, silenzioso e riflessivo Carlo Rambaldi ci ha lasciato.

Non starò a intrattenervi sulle sue creature, notorie fino all’inverosimile, sia fossero sue idee originali, sia venissero mutuate da altri (come dal francese dai gusti ributtanti Giger).

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Telefono

3039790980_c930c1bd72_oQuasi ottantasette anni il 15 settembre, tre premi Oscar, se n’è andato oggi, a Lamezia Terme, dove viveva da molti anni. Ci eravamo incontrati a metà anni Novanta nel corso di una Expocartoon, coronata da una cena su un barcone romano dove ero stato accolto nell’élite di quella edizione, con Rinaldo Traini (com’è ovvio, essendo il patron della manifestazione), Oscar Cosulich, la signora Rambaldi e Morris, creatore di Lucky Luke, che aveva appena incontrato Benito Jacovitti, dopodiché i due pistoleri di carta (l’altro era, naturalmente, Cocco Bill) si erano scambiati il saluto a cavallo.

Dalla data del disegno a quattro mani si deduce che l’anno era il 1997, davvero pochissimo tempo prima della scomparsa di Jacovitti.
Leggo da un commento della Pasquetta 2018 che era con noi anche Diego Mecca, forse con Fabio Gadducci? Che tempi! Che tempi!

LUCKY LUKE e Cocco Bill

Il mondo del cinema perde uno degli artisti più singolari e visionari, come scrive Ernesto Assante su Repubblica commemorandolo. Perde un creatore di personaggi come ce ne sono stati pochi. Ed è stato anche uno straordinario innovatore delle tecniche di quelli che vengono ancora definiti “effetti speciali”, perché servono ad amplificare e rendere ancora più fantastica la magia del cinema.

Scarpantibus Carlo Rambaldi
Pochi sanno che oltre a E.T., Rambaldi realizzò anche il pupazzo televisivo di Scarpantibus, inventato da Giorgio Bracardi (qui al piano, sulla copertina di un rotocalco televisivo del 1972). Scarpantibus tentò di darsi da fare, con qualche difficoltà, in uno show presentato dal buon Carlo Loffredo

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  • Francesco Manetti |

    Ciao, Luca! Leggo con colpevole ritardo la tua riposta al mio post. Non mi ricordo di Morris, ma di Moliterni sì. Il ristorante era l’Antica Pesa (sono arci-sicuro perché conservo una cartolina del locale dove dietro Rambaldi mi disegnò ET). Per quanto riguarda Gozo sarei felicissimo di una resurrezione: puoi scrivermi al mio indirizzo email per approfondire a scambiarci qualche saluto? A presto, Francesco

  • Moerandia |

    Ricordo bene il giorno in cui vidi E.T. al cinema … condoglianze per la scomparsa del sig.Rambaldi.
    Bello il disegno congiunto Morris-Jacovitti.

  • Annunziato |

    “Arrivederci” (con un po’ di ritardo) a uno dei miei conterranei – d’adozione – più illustre… Carlo, ci mancherai!

  • Luca |

    Ciao, Francesco (Manetti)!
    Benvenuto! Non ci sentiamo da anni e ci vediamo ancora da meno…
    Ecco, tu ricordi ancora meglio di me! Mi sembrava che fosse un incontro fra pochissimi. Ma era proprio quella volta sul barcone con Morris (lui era davvero l’unica volta che venne in Italia in quegli anni), il ristorante si chiamava “L’Antica Pesa”?.
    Hai fatto bene a integrare il ricordo, in verità abbastanza appannato perché ero stanchissimo dopo una giornata di fiera, con anche preparativi per la Giuria di Expocartoon-Salone.
    Dato che con noi c’era Morris, mi verrebbe da ricordare che automaticamente avrebbe potuto esserci anche Claude Moliterni. Ma al massimo saranno stati due tavoli uniti, non di più, e quindi i posti dovevano davvere essere pochi.
    A presto e buon Ferragosto!
    L.
    PS: Mi sono tornati sotto gli occhi, settimane fa, i testi per storie mai realizzate di Gozo. Sarebbe cosa saggia che un editore recuperasse adesso quel progetto. Anche se dovremmo cambiare qualcosa, tipo il “Maurizio Corpanzo Show” adesso dovrebbe essere sostituito da… non so quale altro programma. Un reality con la signora Corpanzo?
    🙂

  • francesco - francyduck |

    Ricordo che il settimanale CUORE, secoli fa, per scherzare anche sulla morte dell’ex presidente Sandro Pertini, lanciò una edizione col titolo cubitale E’ VIVO INTINI (Intini, per chi non era ancora nato, fu un portavoce di Craxi).
    Questo preambolo per dire che è giusto ricordare i morti, ma sarebbe anche bello, a volte, celebrare la loro perdurante esistenza in vita. Sapere se, pur essendo magari pensionati e non più attivi nel cinema o nei comics, sono comunque tra noi, magari scanbiare due chiacchiere via telefono o via mail.
    Altrimenti non si sfugge allo schema: celebrità – gloria – vecchiaia – ritiro dal lavoro, e dopo di ciò l’unica notizia possibile è il necrologio.

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