Fra pochi giorni John Lasseter parlerà (ma senza far rumore, in quanto chi vorrà percepirne le parole dovrà leggerle) sul diciannovesimo numero di Disney Anni d’Oro, la cui copertina cavazzaniana mostrimao di seguito, quasi in anteprima, riferita a una storia poco nota di qualche decennio fa, nella quale Luciano Bottaro lavorava con un un giovanissimo Ivo Milazzo.
Tra parentesi, in via eccezionale (ma non troppo), sarà in menù anche una storia molto vintage di un autore che ancora non è mai comparso sul bimestrale, inclusa a suo tempo in una collana di breve durata che i collezionisti di oddities apprezzano. nei numeri seguenti, sulla stessa falsariga, storie ancora più rare o introvabili, a beneficio dei cosiddetti completisti.
Intanto, sempre parlando di Lasseter, giusto oggi si è “aperta” la tappa di Mantova per la mostra Pixar. 25 anni di animazione, prodotta dal Centro internazionale d’arte e cultura di Palazzo Tè con 24 Ore Cultura, a cura della simpatica Maria Grazia Mattei.
Sono oltre 500 pezzi cartacei o tridimensionali, selezionati per raccontare l’avventura dello studio di produzione cinematografica d’animazione fondato appunto John Lasseter con l’apporto determinante di Steve Jobs.
Sono in esposizione disegni, maquettes scolpite, storyboard, color script, di tutto di più. Le immagini che vedete in questo post non sono quelle dell’allestimento mantovano, ma servono solo a dare un’idea. Gli scatti sono a cura di Fabio Castagna di GlobalMedia (azienda appunto di Mantova, ma operante su tutto il territorio nazionale), che ce le ha gentilmente concesse. Grazie.
In visione Ci sono immagini e oggetti che spaziano dai primi cortometraggi Pixar fino al prossimo film in programmazione, del quale abbiamo parlato più volte, Brave, in uscita quest’anno, e del quale l’eccezionale Elisabetta Melaranci (dopo Rapunzel) ha curato la realizzazione grafica del fumetto che “novellizza” il lungometraggio.
Cambiando leggermente tema, sul Corriere della Sera, Chiara Vanzetto intervista il poeta locale Publio Virgilio Marone (non “Maroni“, mi raccomando), che dichiara fra le altre cose:
Proprio in questi giorni passavo da Palazzo Te, dove vado spesso a concedermi un momento di otium: c’era un gran viavai e non ho resistito a dare un’occhiata.
Mirabile dictu! Una mostra di cartoni animati! Spero sempre che qualcuno rispolveri la mia Eneide, che è un po’ noiosina, come graphic novel o film d’animazione.
Sono aggiornatissimo sull’argomento: era il 1949 quando qualche buontempone mi ha tra- sformato in un fumetto di un certo Disney.
Il titolo era «L’Inferno di Topolino»: io mi chiamavo Virgilio-Pippo e viaggiavo nell’oltretomba in compagnia di un ratto… Acqua passata, torniamo a Palazzo Te. Altro che Cerbero, altro che Furie o Arpie! Ho visto mostri ben più incredibili e creature fantastiche disseminati in queste sale…
Animatore, regista, sceneggiatore e produttore, per chi non ne avesse la percezione completa, ricordiamo che John Lasseter è anche attualmente Direttore creativo di Pixar e Walt Disney, nonché Creative Advisor di Walt Disney Imagineering, società che si occupa della sviluppo dei parchi a tema.
Premio Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione con Tin Toy nel 1989; Oscar Speciale con Toy Story nel 1995; Golden Globe per il miglior film d’animazione con Cars nel 2006; Leone d’oro alla carriera nel 2009: basterebbe questo per capire che Lasseter è un “creativo digitale” totale-globale. Anzi: “golden globale”!
Nella foto storica sopra, Lasseter è con Steve Jobs, al centro, e con Ed Catmull, presidente di Walt Disney and Pixar Animation Studios.
E ancora: il segreto per dar vita agli oggetti inanimati.
Una domanda di contenuto: la lampada del film è una mamma o un papà?
Chi ha scritto il soggetto di Up?
Quando ci sarò una “capa” della Pixar (om, forse di uno studio d’animazione più in generale) donna?
Cosa significa A113?
Una domanda così: “Ti piacciono le scimmie?”
«Alla Pixar bisogna guardare come a una bottega rinascimentale in cui confluiscono le più diverse pratiche», spiega Maria Grazia (fotografata sotto durante il Question Time, con John, a Milano)in conferenza stampa. «Una bottega ad alto contenuto tecnologico e artistico, rivoluzionaria nei linguaggi, ma pur sempre radicata nella grande tradizione delle arti visive».
Come già accennava il poeta locale, la rassegna è ospite dell’antico Palazzo Te (o “Tè”, o “Tea”, all’inglese), viale Te 13, Mantova.
L’apertura al pubblico è fino al 10 giugno; produzione Centro internazionale d’arte e cultura di Palazzo Te con 24Ore Cultura Gruppo 24Ore, come già dicemmo, informazioni su prezzi e orari sul sito www.mostrapixar- mantova.it
Sotto, le due assistenti di Lasseter che lo hanno accompagnato nel viaggio in Italia. Da sinistra Elyse Klaidman, direttore della “Pixar University”, e Kim Donovan, animatrice.
In chiusura, l’autore delle foto e Angelo Nencetti, direttore del MUF (Museo Italiano del Fumetto) di Lucca, in posa con due colleghi.
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