Il collezionista (anche) barksiano Giorgio Benvenuti, fotografo, ci ha fatto omaggio della foto sopra, che mi ritrae un trimestre fa con Diane Disney, il giorno in cui ho raccolto con lei una breve intervista, in edicola da circa tre settimane sul n. 17 di Disney Anni d’Oro (sotto la copertina con Paperinika, disegnata da Giorgio Cavazzano), bimestrale dedicato soprattutto alle storie dei due decenni Settanta e Ottanta.
La tempestività nelle segnalazioni non è certo il nostro forte, almeno per quanto concerne cose che ci riguardano. Ma in questo caso il numero in edicola di DAD, come confidenzialmente lo chiamiamo inter nos, penso che meriti più di altri l’acquisto.
Per esempio per l’atipica storia dei Tre Porcellini disegnata magnificamente da Gil Turner, per la breve degli Aristogatti che si avvale dell’arte di Al Hubbard, da sempre beniamino di un gruppo di sostenitori di questo blog, per la rara storia disegnata da Luciano Bottaro che presenta uno stranissimo papero barbuto che sarebbe un predecessore di Pesky o di Lusky, e che appare abbastanza curioso per la confidenza dimostrata con John Rockerduck. Un personaggio venuto dal nulla e destinato a non comparire mai più (sino ad ora).
Ecco, per chi non lo conoscesse, l’indice completo del numero:
Paperinika e il filo d’Arianna, di Martina & Cavazzano
Zio Paperone e il monte degli eremiti, di Martina & Bottaro
I tre porcellini nella valle dei fantasmi, di Craig e Turner (la storia non appartiene ai due “decenni d’oro” indicati come campo d’azione della testata, ma è presente perché ristampata su Super Almanacco Paperino e svariati lettori possono averla conosciuta in quella circostanza e colà ricordarla).
Eta Beta e le debolezze di Zombi, di Martina e Asteriti
Eta Beta e le metamorfosi di Zombi, di Martina e Scarpa
Romeo e il quoziente d’intelligenza, disegnata da Al Hubbard
Tra i redazionali:
Dalla parte delle Paperine, Un monte di Almanacchi, Tre porcellini di carta, L’uranide di razza baturza.
Nel Portfolio:
I “Classici moderni” di Bruno Prosdocimi, disegnatore pubblicitario di chiara fama, e caricaturista rinomato (oltre che persona simpatica e cordiale).
Sotto, a mo’ d’esempio, una caricatura fatta da lui, una e trina, dell’indimenticato Gino Bramieri.
E una dei baronetti, i Beatles, dalle figurine adesive che Prosdocimi realizzava per l’editore Panini.
Ma torniamo agli eredi di Walt e ad alcune loro immagini.
Sotto, l’attuale, sedicesimo numero del bimestrale disneyano, dove si vede anche la copertina del libro The Story of Walt Disney, scritto dalla figlia Diane nel 2005.
Più sopra, invece, una foto degli anni Cinquanta che ritrae la famiglia Disney a bordo del transatlantico Queen Mary. Da sinistra le sorelle Sharon e Diane, Walt e Lillian Disney.
Diane si è occupata con grande impegno personale come si legge nell’intervista, di mettere in piedi e mantenere in vita The Walt Disney Family Museum, che presenta materiali eccezionalmente affascinanti nella sua collezione, in continua crescita. Come il poster sotto, che fa lustrare gli occhi.
.Così ci ha detto Diane in merito all’ambizioso progetto:
Quella della Disney credo sia stata davvero una storia di famiglia, perché anche lo zio Roy era profondamente impegnato in questa fucina di immagini e di idee. Abbiamo ricomprato parecchi disegni originali che mio padre aveva fatto all’inizio della sua carriera, perché ci interessa far sapere che anche lui sapeva disegnare. Forse non in modo eccezionale come altri favolosi artisti, ma anche lui lo faceva.
Oltre a bozzetti per i film, a pubblicazioni antiche, ai premi ricevuti e a molto altro, c’è anche una raccolta di oggetti in miniatura che mio padre collezionava e costruiva da solo. Degli ottimi consulenti mediatici ci hanno suggerito di mettere molti monitor con vari filmati. Ci dicono che il nostro sia il museo con più monitor al mondo!
Segue a mo’ d’esempio un frammento dello screening di So Dear to My Hear, film proiettato nel museo per l’intero mese di settembre.
Spiega Diane, a proposito delle persone (di famiglia) che appaiono nel frammento:
That’s Flora with her four sons, probably early 1930s. From left to right, that’s Herbert (1888-1961), Raymond (1890-1989), Flora (1868-1938), my father obviously with a runny nose, and Roy (1893-1971). It’s so cute, with the handkerchief that he always had.
Diane con l’attivista e ambientalista indiana Vandana Shiva, altra ospite del Biografilm Festival di Bologna.
Il marito di Diane, Ron Miller, con Andrea Romeo, direttore artistico della manifestazione bolognese, e Diane Disney sul palco del Biografilm Festival.
Una foto “periferica” che immortala un momento del viaggio di Diane Disney e Ron Miller in giro per l’Emilia Romagna. Qui osservano, alla Cantina Bentivoglio, come viene fabbricata la “sfoglina”.
Con Inge Feltrinelli, vedova di Giangiacomo.
Foto di gruppo al Biografilm Festival.
Da sinistra, Lesile Iwerks, nipote di Ub Iwerks (il vecchio socio di Walt, compagno di creazioni come Oswald the Rabbit e Mickey Mouse), Diane Disney Miller, l’interprete (non ne conosco il nome, purtroppo), Cass Warner (nipote di Harry Warner della Warner Bros.) e Andrea Romeo.
Su tutto questo, necessariamente torneremo.
© Disney per le immagini
© The Walt Disney Family Museum per i video
© Biografiln Festival per alcune foto
© Giorgio Benvenuti per la foto di apertura e quella sotto…