VITTORIO VIGHI IN MOSTRA, A LIZZANO IN BELVEDERE (BOLOGNA)

Peccatore

Massimiliano Vighi ci comunica la buona notizia, che in tempo reale giriamo a tutti gli appassionati di vignette, satira e umorismo:

Ciao Luca, ciao a tutti
volevo farvi sapere che la mostra antologica
‘Omaggio a Vittorio Vighi’ verrà replicata a Lizzano in Belvedere (BO) dal 16 al 27 agosto 2011 nei locali della Ex Colonia Ferrarese, ore 17,30-21,30.

Mio padre infatti era originario di questo comune dell’Appennino Tosco Emiliano, lo stesso dove è nato, in località Pianaccio, Enzo Biagi, e mi fa piacere che gli amici della Pro Loco e dell’Associazione Capotauro lo vogliano così ricordare.

Verranno esposti i quadri della serie Humouresque e della serie Inferni Urbani e proiettati video con vignette, fumetti, personaggi (anche Caracalla!!).

Lizzano © Guido Lenzi

Resize.php Grazie a Massimiliano e agli amici di Lizzano (molti di cognome fanno Farneti, Torri, Mattioli, Carpani e Vai, in particolare, se mai leggerà qua, a Carolina, adesso fornaia in quel di Vidiciatico).

In occasione dell’inaugurazione della mostra, nell’autunno dello scorso anno a Prato, l’annunciavamo come segue.

Riprendiamo a parlare di questo grande e influente umorista grafico e radiotelevisivo, Vittorio Vighi, autocaricaturatosi nell’immagine a destra, il cui nome si lega per la seconda volta al capoluogo centrotoscano, Prato, che già ospitò una sua mostra, Vighi presente, qualche anno fa.

In memoria del grande umorista è stato aperto un sito specifico, suscitato dal figlio Massimiliano.

Questo è il suo indirizzo: http://www.vittoriovighi.it/

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La mostra propone una panoramica significativa dell’attività grafica dell’artista, innanzitutto con l’esposizione dei quadri della serie Inferni Urbani e della serie Humouresque, alla quale si riferisce anche l’immagine riprodotta sopra.

Ma vi saranno anche proiezioni video di storie a fumetti rare o inedite realizzate in gioventù, delle migliori vignette del periodo del glorioso Marc’Aurelio degli anni Cinquanta, di illustrazioni e di vignette più recenti realizzate con stili diversi da quello suo classico dei “nasoni”.

Nella produzione artistica di Vighi si nota un evidente filo conduttore e un continuo gioco di rimandi tra le vignette, soprattutto quelle più recenti, e i quadri: gli Inferni Urbani con il formicolio brulicante di omini-massa trasparenti contro lo sfondo di città infernali, ma anche gli Humouresque, costruiti con i personaggi dei fumetti in modo apparentemente casuale ma a ben guardare invece ricchi di sofisticati riferimenti alla cultura e alla storia del novecento.

Nasone

Perona

La Lupa

Per un rapido “ripasso” su alcuni passaggi salienti della carriera dell’artista: alla fine degli anni Quaranta, Vighi inizia a inviare le sue vignette a vari giornali. Sarà notato ed apprezzato dall’editore Vito De Bellis, e dai redattori del già citato Marc’Aurelio.

Data l’opportunità offertagli dal giornale satirico, all’inizio degli anni Cinquanta Vighi abbandona gli studi di giurisprudenza per traferirsi a Roma, dove lavorerà a lungo come disegnatore umoristico-satirico per le gloriose testate del settore che allora (diversamente da adesso, tempi grami) si affacciano dalle edicole. Lavora insieme a Maestri della grafica e del racconto come Ettore Scola, Attalo, Mameli Barbara, Artioli, Danilo, Castellano, Pipolo (al secolo Giuseppe Moccia).

Oltre che all’altrettanto celebre, anticonformista Travaso delle idee, Vighi collabora anche a riviste come i magazine di attualità e cultura L’Europeo (di Rizzoli) e Epoca (di Arnoldo Mondadori, fra gli altri insieme a Sergio Toppi). Per questa sua attività, a Bordighera vince nel 1958 il Dattero d’oro, trofeo internazionale dell’umorismo.

Bruto & Cassio

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Esodoi

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Sotto, una foto di Vighi e sopra il frontespizio della sua unica storia a fumetti: una parodia dei manzoniani Promessi Sposi, pubblicata dalla prestigiosa rivista satirica Marc’Aurelio.

Vittorio Vighi

Ai tempi della trasmissione televisiva L’altra domenica, con Renzo Arbore, Andy Luotto, Mario Marenco, Michel Pergolani e molti cronisti di belle speranze, fra cui Milly Carlucci e Mimma Nocelli.

Insieme ad altri disegnatori, fra cui Cassio Morosetti, agente della Disegnatori riuniti, Vighi realizza i quiz umoristici che Arbore sottopone al pubblico, forse per la prima volta collegato in diretta via telefono (in precedenza il telefono in diretta era prerogativa delle neonate radio e televisioni private, a parte un “rottura del ghiaccio” avvenuta alla fine degli anni Sessanta, in Rai-radio, con Franco Moccagatta, Gianni Boncompagni e Federica Taddei, nella celebre trasmissione “di servizio” Chiamate Roma 31 31.

Fino a poco tempo fa questo video era reperibile su YouTube, ora invece appare la scritta bianca su fondo nero secondo la quale sarebbe stato disattivato (si veda sotto) perché “l’account associato al video è stato chiuso”:

E’ possibile che qualciuno possieda il filmato o se lo sia copiato (Michele Mordente?) o ancora ne abbia uno simile da poter mostrare?
Sicuramente, questi e altri esistono nelle Teche Rai. Sarebbe un bel completamento dell’omaggio a Vittorio Vighi, un modo simpatico per ricordarlo, dato che quei quiz erano visti da milioni di persone che, forse, non associavano quelle immagini al loro autore.

Marc'Aurelio

La pagina sopra è tratta dal foglio satirico Marc’Aurelio n. 114 del 4 maggio 1957, con vignette di Attalo, Danilo, Dipas, Scola e Vighi (in basso a sinistra).

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I PADRI DELLA LUPA, di Oreste Flamminii Minuto