Lo scrittore, saggista e appassionato di buon fumetto Clifford Meth, nel suo blog Everyone Wrong and I’m Right annuncia la scomparsa del suo amico e compagno di viaggio Gene Colan, alle 11 di ieri, 23 giugno.
Ne parla (anche) così:
I knew this day would come but it came too quickly. It has been a rare pleasure to work with Gene. He knew who he was—how valuable his contributions to the world of comic art have been—how prized it remains by so many. Yet he never felt less than grateful to anyone who’d even read a single panel that he’d drawn. Until he was too weak to hold a pencil, he put his whole kishkes into everything he drew—whether it was a $5000 commission or a small drawing for someone’s child. And he was never satisfied with his artwork but always eager to learn a little more, do a little better, try something new. At 84.
Qui la sua ultima intervista, dello scorso 31 maggio.
Il recente lavoro Meth, Colan & Other Theologians (edito dalla Aardwolf Publishing) è una sorta di ristampa editata del suo Perverts, Pedophiles & Other Theologians.
Lo stesso Colan era stato protagonista di quest’altro libro di Meth, devoto omaggio al grande fumettista, pubblicato dallo stesso editore e ancora acquistabile in rete a questo link.
Per almeno quindici anni il lavoro di Colan è stato legato a questa devota piccola etichetta, sia pubblicando alcuni lavori originali, sia partecipando a delle aste per raccogliere fondi per l’autore, quando le sue condizioni di salute richiedevano cure (costose, in USA).
In Italia (ma, direi, nel mondo intero) Colan è conosciuto soprattutto per la serie Tomb of Dracula. Sotto, qualche esempio della sua magnifica arte e un video dove parla di ciò.
Gli appassionati disneyani, almeno quelli statunitensi, insieme ai marveliani di larghe vedute, non credo si siano fatti sfuggire una primizia, purtroppo ancora inedita in Italia: una versione con Pippo e Topolino della “Tomba di Dracula”, esattamente realizzata dagli stessi autori del ciclo Marvel.
Si tratta di Tomb of Goofula, episodio pubblicato dalla Disney nel’ottobre 1991 scritto da Marv Wolfman con le matite appunto di Gene Colan e gli inchiostri di Tom Palmer.
E’ un divertissement di appena quattro pagine, che però lasciano a loro modo il segno. Questo episodio era fra quelli che avevo opzionato per il mensile Mega, quando era di grande formato, sotto la direzione di Claretta Muci, ma il repentino cambiamento di rotta della testata e poi la sua chiusura non consentirono ai lettori italiani di usufruire di questa curiosità fumettistica.
Sotto, tavole di Daredevil e di Doctor Strange.
Segue Prince Namor, detto The Submariner!
Sopra, una ristampa di Tomb of Goofula negli States. Curiosamente, dopo essersi perduti gli impianti originali della prima versione, sono stati adattati alla bisognma (con un nuovo lettering) quelli della versione francese dell’episodio, come si vede dalla “faccina” di Pippo rimasta a lato del titolo.
Lo stile comico, benché con una interpretazione sui generis, non disneyana classica, era nelle corde di Colan, che a suo tempo aveva caratterizzato il famoso Howard the Duck, da noi chiamato (da Max Bunker) Orestolo il Papero, prendendo bonariamente in giro l’editor rivale Oreste del Buono.
Per chiudere un’intervista a Gene Colan tratta da Comicology TV, seguita da uno strano servizio in due parti nel quale l’intervistatore (che lo chiama dad, ma che non credo sia suo figlio effettivamente…) accompagna a casa l’artista dopo averlo preso a bruciapelo (o almeno così sembra). Un reportage livissimo di un anno fa netto, dal titolo Gene Colan Going Home.
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