LEX LUTHOR, LEE BERMEJO E LA BRUTTA GENTE

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(…)
Nel 2000 si è trasferito in Italia dove spera di riuscire a guadagnare abbastanza soldi e andarsene via da lì per sempre. Non ce la fa più a lavorare con quella gente… gli italiani.

No, non si tratta della malinconica e un po’ frustrata biografia di uno di tanti cervelli in fuga del nostro Paese. Queste proposizioni, peraltro anche contraddittorie fra loro, sono frutto di una erronea traduzione stampata nella biografia del sempre bravo Lee Bermejo, all’interno del volume Luthor, scritto dall’altrettanto talentuoso Brian Azzarello.

Ad aver riportato la notizia è stata la community DC Leaguers (sotto, l’illustrazione del banner). Ma l’intera storia, che ha portato al ritiro del titolo dalla distribuzione, è narrata con dovizia di dettagli qui su Comix Factory. Da lì è stato anche ricavato lo scatto sulla pagina “incriminata”.

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Inutile dire che chi è in possesso di una copia dell’albo in questione, possiede adesso un oggetto da collezione rarissimo, che forse in futuro varrà una bella cifretta.

Scherzi a parte…
L’episodio attrae più di una riflessione in merito, che chi vorrà potrà sviluppare nei commenti di questo posto o degli altri che riportano la notizia nelle pagine web citate.

Grazie all’amico che ce l’ha segnalata a titolo di curiosità.

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  • max |

    Giusto, Anna.
    Ma come diceva lo psicologo nella nostra azienda ci sono tre cose che la gente pensa di saper fare senza bisogno di avere esperienza: la formazione della nazionale di calcio, la pubblicità e la scelta dei dipendenti da assumere. Io ho sempre aggiunto e fare i fumetti. Per le traduzioni, secondo un pensiero comune, basta sapere un po’ di lingua e affidarsi a un povero studente da pagare poco. In fondo sono fumetti, roba da sempliciotti. E non è che per i soggettisti la stima sia più elevata, che ci vuole a fare una storia? Buoni contro cattivi, basta aver visto qualche film. In tutta la mia vita – parecchio lunga – mai trovato qualcuno che dicesse “non sono capace, non è il mio lavoro”. Basta vedere le redazioni riempite di studentelli freschi di scuola che scrivono credendosi dei G.L.Bonelli o dei Castelli.
    C’é un bellissimo passo in “America” di Soldati sul mestiere del fare cinema. Ma se lo citi oggi bene che vada prendi una pernacchia.

  • Anna Bandiera |

    Solo due commenti a un post così intrigante?
    Sarà perché ne hanno già parlato altrove…
    Vero, comunque, le traduzioni fanno un po’ schifo. Altrettanti problemi ho trovato in quelle di Lanciostory, non perché infedeli alle originali (non posso saperlo, non sono così maniaco e masochista a fare i confronti), ma perché in italiano sono poco scorrevoli.
    Servirebbe un buon sceneggiatore o dialoghista per ben tradurre, non tanto un traduttore letterale.
    Bye.

  • Gennaro |

    Sì, è un errore assurdo, sicuramente non voluto, ma non è da ora che in generale i fumetti della DC Comics sono tradotti malamente.
    Nuilla di nuovo, questo caso comunque andava segnalato.

  • Stefano Priarone |

    Fra l’altro Bermejo ha sposato un’italiana, la bellissima (e io in genere non esagero con le lodi…) Sara Mattioli di Panini Comics.
    Ciaoissimo
    Stefano

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