PIANGI, CHE BEN HAI DONDE, ITALIA MIA!

Verdazzurro

O patria mia, vedo le mura e gli archi
E le colonne e i simulacri e l’erme
Torri degli avi nostri,
Ma la gloria non vedo,
Non vedo il lauro e il ferro ond’eran carchi
I nostri padri antichi. Or fatta inerme,
Nuda la fronte e nudo il petto mostri.

Oimè quante ferite,
Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio,
Formosissima donna! Io chiedo al cielo
E al mondo: dite dite;
Chi la ridusse a tale? E questo è peggio,
Che di catene ha carche ambe le braccia;
Sì che sparte le chiome e senza velo
Siede in terra negletta e sconsolata,
Nascondendo la faccia
Tra le ginocchia, e piange.

Piangi, che ben hai donde, Italia mia,
Le genti a vincer nata
E nella fausta sorte e nella ria.

Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive,
Mai non potrebbe il pianto
Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno;
Che fosti donna, or sei povera ancella.
Chi di te parla o scrive,
Che, rimembrando il tuo passato vanto,
Non dica: già fu grande, or non è quella?
Perché, perché? dov’è la forza antica,
Dove l’armi e il valore e la costanza?
Chi ti discinse il brando?
Chi ti tradì? qual arte o qual fatica
O qual tanta possanza
Valse a spogliarti il manto e l’auree bende?

IMG Re.mail

Come cadesti o quando
Da tanta altezza in così basso loco?
Nessun ti difende? Nessun pugna per te,
Vittima di Camorra, di Mafia e di P3?
Tempo è di prender l’armi, di rinverdire i moti:
Lasciarti non possiamo, mannaggia, a Scilipoti!

NOTE DI CREDITS: Grazie a Marco Pugacioff per averci inviato il link dello spaghetti-western sopra, che sembra girato da Duccio Tessari, a Lucia per i piedi nella neve oggi e grazie a Stefano Frosini, autoritrattosi nella situazione odiedna che ha spintop a rimandare il data 14 gennaio 2011 questo evento.

Infine, uno web-hit di un anno fa con tanto di backstage!

Profilo pubblico

  • Macario Sellai |

    Una delle ragioni per cui l’Italia deve piangere, ma farebbe bene a cacciare i ladri al potere (anche se sono fascisti e quindi piacciono a un terzo degli italiani, sempre ladri, grassatori e rapinatori, evasori fiscali e acquirenti di aree negli stati off-shore sono) e a pensare a come provvedere per il futuro.
    De Rita, presidente del Censis, di che nel 2030 le persone ultraottantenni saranno cinque milioni e mezzo, il 54% in più rispetto ad oggi. Nel 2040 saranno quasi 7 milioni gli anziani non autosufficienti.
    Non esiste progetto politico che si occupi di come faremo a mantenere in condizioni dignitose i nostri genitori novantenni, noi sessanta-settantenni e insieme i nostri figli quarantenni, i quali salvo fortunatissimi casi continueranno a dipendere dalle risorse familiari.
    De Rita dice che è venuto il momento di riprendersi la delega del welfare.
    Che lo Stato non c’è già più, per i nuovi bisogni, meno ancora ci sarà più avanti.
    Che dobbiamo pensarci noi, intanto e per tempo: la politica seguirà.
    Noi che abbiamo la doppia responsabilità di occuparci dei padri che invecchiano senza assistenza e dei figli che crescono senza certezze.
    Da questo, anche da questo, dipende la rabbia dei giovani e la desolazione dei vecchi: non hanno gli strumenti materiali per rendersi autonomi.
    Vogliamo parlarne?

  • Gorbaciov |

    Bei piedini!

  • Polimeri |

    Quel video di Tessari farà sbavare Bossi ancora di più. Magari nelle neve. E la ragazza deve star attenta a cosa pesta.

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