Questo post è dedicato ad alino (la maiuscola è minuscola appositamente), al quale Georges Pichard piace assai.
E’ il prosieguo del discorso su Luca (Arnaldo) Staletti, sul suo libro in uscita il mese prossimo per Coniglio Editore e su Pichard, del quale Staletti è stato agente vendendo i diritti per la pubblicazione in Italia di vari lavori proprio a Francesco Coniglio.
Di Pichard, questo post presenta una seconda carrellata di illustrazioni di tanti anni fa, prima che divenisse un Maestro riconosciuto nel mondicciuòlo della bedé.
Il discorso è iniziato qui, a proposito di C’ERA UNA VOLTA IL PARTITO COMUNISTA Autobiografia picaresca di un compagno radiato.
Il libro, tecnicamente: PAGINE: 224 – PREZZO: Euro 14,50 (le vale!).
E’ la storia di un ex partigiano delle formazioni comuniste che, radiato dal PCI, si rifugia a Parigi negli anni Cinquanta e diviene uno dei più grandi agenti letterari del mondo.
Tutto comincia quando lui, Staletti, che non ne voleva sapere nulla di accordi tra operai e padroni, militando nell’ala sinistra del partito, quella di Pietro Secchia, ha un duro confronto con Giulio Seniga, scappato in Svizzera con la cassa del PCI.
Deluso dalla sinistra, Staletti inizia a girare il mondo con Parigi come baricentro, dove svilupperà una grande carriera di agente letterario, partecipando ai moti editoriali francesi dei primi anni Sessanta di Eric Losfeld e Jerome Lyndon, diventando agente di Emmanuelle Arsan e poi di tutti gli autori più trasgressivi come Cavanna (foto sotto, molto baffuto), Wolinski e Copi (un suo fumettino con la donna seduta, a seguire).
Questo è il “profumo” del mondo che Staletti ci fa annusare di nuovo, dopo tanti anni sospesi fra astinenza e smemoratezza.
Aaaaahhh!
«Si tratta di un autentico affresco esistenziale che fa tornare alla mente l’epigrafe che Céline mise in cima al suo capolavoro: “Solo viaggiare è utile, tutto il resto è noia e fatica”» (Fulvio Abbate).
Una road story scoppiettante, una miriade di incontri intensi e coinvolgenti, una costellazione di considerazioni sull’anarchia, sull’uomo, sulla politica, sul denaro e sull’arroganza del mondo.