Si deve al Signor G. Moeri il suggerimento (indotto) di riproporre le copertine del comic book Future Comics, la pubblicazione che negli Stati Uniti ripropose la saga di Saturno contro la Terra, che fa da sfondo e ispirazione alla saga disneyana di Rebo, riproposta nel volume della collana Tesori Disney adesso in edicola, e del quale questo blog ha parlato qui.
I disegni di copertina dei comic books sono, incredibilmente, di Joe Musial, disegnatore fra le altre cose anche di Popeye – Braccio di Ferro (senza essere accreditato) e di Bibì e Bibò (accreditato).
Tra l’altro, proprio in questi giorni ci giunge notizia del ritrovamento da parte dell’ANAFI, nei loro magazzini, di alcuni rari esemplari della ristampa, a cura dell’EGA, della leggendaria
serie in formato orizzontale “all’italiana” di Saturno contro la Terra: otto fascicoli di grande formato in vendita a 130,00 euro. Per queste e per altre pubblicazioni arretrate, come sempre, le richieste di informazioni e le prenotazioni vanno inviate prima possibile all’indirizzo info@amicidelfumetto.it.
Sopra, la copertina del primo.
Agli interessati che giungono su questo blog negli ultimi mesi, può “tornare comodo” leggere per la prima volta le note su una iniziativa bolognese di qualche anno fa su Zavattini, questa saga fantascientifica e il rapporto con i fumetti intessuto dal grande sceneggiatore.
Sotto, riporto (al presente di allora) i dati di questa iniziativa ormai “storica”. Ma può darsi che la mostra stessa (che ha itinerato dopo il suo debutto nella città di Irnerio) sia ancora disponibile per prenotazioni.
Un bel catalogo sul tema sarebbe stato auspicabile.
Qualcuno se ne vorrà occupare?
Cesare Zavattini, scrittore, giornalista, soggettista, pittore, una delle più significative figure del secolo scorso, compare anche tra i grandi maestri che negli anni Trenta contribuiscono a sviluppare il Fumetto italiano.
In occasione del ventennale della sua scomparsa l’Archivio Cesare Zavattini e la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, con la Cineteca del Comune di Bologna, intendono contribuire alla divulgazione dell’opera di un artista a tutto tondo, il cui sguardo è tra i più rappresentativi del Neorealismo italiano.
L’idea di una mostra dedicata al fumetto, linguaggio tra letteratura e cinema, che ha coinvolto Zavattini nel corso delle sue scorribande tra mezzi espressivi diversi, vuole rendere noto un aspetto della sua carriera, forse meno conosciuto e meno approfondito di altri, ma che è ugualmente significativo sia per la poetica immaginativa che lo caratterizza, sia per il contributo linguistico e il sotteso impegno ideologico che offrì al fumetto del nostro paese.
Sulla base di un soggetto visionario nasce Saturno contro la Terra (1936), il primo fumetto di ispirazione fantascientifica che, illustrato da Giovanni Scolari e sceneggiato da Federico Pedrocchi, si porrà come una delle più autorevoli incursioni del fumetto italiano nel territorio della science-fiction.
Il tutto avviene all’interno dell’operazione Il fumetto tra letteratura e cinema, a cura di Edo Chieregato (Hamelin Associazione Culturale) e Giuseppe De Mattia (Cineteca di Bologna)
La mostra ripercorre e indaga il rapporto tra Zavattini e il fumetto attraverso una sezione di carattere storico con le storie illustrate da alcuni dei maggiori disegnatori dell’epoca come Walter Molino, Pier Lorenzo De Vita e Kurt Caesar, e l’approfondimento dedicato a Saturno contro la Terra e al suo malvagio protagonista Rebo, con le indimenticabili riletture da parte di Luciano Bottaro, di Stefano Tamburini e Tanino Liberatore, e inoltre i bozzetti che il grande Magnus realizzò affascinato da questo personaggio.
Ma Zavattini contro la Terra vuole essere anche un caloroso omaggio del Fumetto ad un maestro dalla fervida immaginazione che non smette mai di fare scuola.
Due autori del fumetto italiano contemporaneo interpretano lo Zavattini soggettista per il cinema, attraverso una lettura personale con studi di personaggi e disegni.
Alessandro Tota rilegge Miracolo a Milano (1951) attraverso degli appunti per un possibile remake del film di Vittorio De Sica, e mette in scena i personaggi mai visualizzati di Diamo a tutti un cavallo a dondolo (1939), recuperando la lezione visiva di maestri come Bruno Angoletta, Sto e Grosz alla ricerca dell’imprevedibile humor zavattiniano.
Marco Corona, invece, interpreta attraverso un diario per immagini il soggetto per Sciuscià (1946), riscoprendo i personaggi, le scene, i luoghi, i colori e le atmosfere romane ispirate dalla scrittura zavattiniana.
Nella sezione dedicata ai documenti si troveranno schegge di vita, momenti di intimità, estratti di un carteggio, che ci mostrano alcuni aspetti privati di Zavattini.
La famiglia, le amicizie, le passioni, i libri, i soggetti mai realizzati, i rapporti epistolari, sono gli elementi che emergono e fanno trapelare quell’umanità che ha saputo descrivere così bene nelle sue opere. Una sorta di album di famiglia custodito dall’Archivio Cesare Zavattini presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia sarà accompagnato da alcune fotografie di scena dei film Miracolo a Milano e Sciuscià provenienti dall’Archivio fotografico della Cineteca di Bologna.
Il documentario di Fabio Carpi Parliamo tanto di me (1968) descrive la quotidianità domestica e lavorativa di Zavattini mentre quello di Luciano Emmer Cesare Zavattini e il “Campo di grano con corvi” di Van Gogh (1972) dà voce ai luoghi che videro morire Van Gogh.
La colonna sonora di questo breve ritratto sarà un risolutivo ululato tratto dal quarantacinque giri che accompagna il libro Non libro più disco, volume nel quale si fa strada l’ipotesi di un’antilettura, una crociata contro la parola che va intesa e interpretata come ribellione nei confronti dell’ammasso verbale.
Sopra, una foto di tanti anni fa dove Cesare Zavattini è con Oreste del Buono e il presente blogger.