HARVEY PEKAR (1939-2010) E LA “SPLENDIDA AMERICA”

Pekarbechdel-300x295 Harvey Pekar, rinomato sceneggiatore della serie a fumetti American Splendor, diffuso dal 1976, ha appena lasciato questa terra.

Qualcuno ha letto, in Italia, questa rivista stipata di testo, intensissima, non epica, non umoristica, non avventurosa e tutto sommato piuttosto (diciamocelo) indigesta? Penso in pochi. E onestamente anch’io l’ho fatto di rado, pur attratto dai disegni del sempre eccellente Robert Crumb (vedi copertina sotto), che però in queste occasioni doveva tenere alla briglia una delle caratteristiche distintive dei suoi fumetti: la fantasia sfrenata con vincoli assai labili a un vero e proprio plot.

Tutt’altra cosa, il Crumb all’opera con Pekar, dato che American Splendor parla di di persone malate, casi clinici, turbe assortite. Pekar, il cui carattere non facile è stato rammentato da più d’uno, l’aveva riempita di storie prese dalla realtà, anzi dalla sua esperienza. Dai “casi” incontrati sul posto dove lavorava (attività fumettistica a parte): un ospedale per anziani di Cleveland.

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Di Pekar si continuerà a parlare in rete per vari giorni. Adesso, basta fare un giretto per trovare su di lui varie cose, ma soprattutto una lunga intervista da lui rilasciata nel 1993 a Gary Groth, per il n. 162 di The Comics Journal.

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Ne seguirà presto un’altra degli anni Ottanta. Per il momento, vi rimando a quella già on line, qui, facendola precedere dalla sua introduzione, che cito di seguito.

Harvey Pekar’s magazine American Splendor has been appearing roughly every year since 1976: the latest—#17—appeared in July. In each issue, Pekar writes stories from his everyday life in the belief that “mundane events, because they occur so frequently, have a much greater influence on people’s lives [than escapist fantasy]…” Pekar bas worked with artists such as Robert Crumb and Frank Stack; he favors realistic illustration and believes “… most cartoony illustrators lack Crumb’s power of observation.”

Pekar funded the first 15 issues of American Splendor with his full-time job as a clerk in a Cleveland veteran’s hospital. (Subsequent issues were published by Tundra and Dark Horse; collections have been published by Doubleday and Four Walls Eight Windows.) He has an exhaustive knowledge of literature, writes jazz criticism, and is a master street-corner shtick artist, as demonstrated in his many appearances on the David Letterman Show. Gary Groth speaks with him here about the form and value of autobiography, as well as the slippery notion of artistic standards.

(…)

Alan Moore

Ebbene, sì. I disegni della tavola sopra sono di Alan Moore!

Sotto, un paio di apparizioni dell’accigliato Pekar allo show di Dave Letterman, Late Night, compresa l’ultima, dell’aprile 1993.

  • Jane Russell |

    Back in topic, after Contìx and Luca.
    Pekar was born Oct. 8, 1939, to Saul and Dora Pekar, who had emigrated from Bialystok, Poland. His father, a Talmudic scholar, owned a small grocery store on Kinsman Avenue, and the family — who included Harvey’s younger brother, Allen, a chemist — lived above the store.
    He graduated from Shaker Heights High School in 1957, and went on to Case Western Reserve University, dropping out after a year when the pressure of required math classes proved too much to bear. He served in the Navy, then returned to Cleveland and a series of menial jobs before landing at the Veteran’s Administration Hospital in Cleveland as a file clerk, a job he would hold until he retired in 2001.
    He was married three times, the last to Brabner, whom he met in 1983 when she wrote to him asking for an issue of “American Splendor.” They were married on their third date, and a comic book naturally followed. “American Splendor No. 10” was subtitled, “Harvey’s Latest Crapshoot: His Third Marriage to a Sweetie from Delaware and How His Substandard Dishwashing Strains Their Relationship.”

  • Luca Boschi |

    Be’, poffarre!
    Grazie, Contìx! Di Gozo & C. ho anche un tot di materiale inedito, un altra parte uscì in seguito su “Totem Comic” e “Totem Extra”, qualcosa addirittura a colori (Ecoline e tecnica mista, era un’epoca nella quale ancora non si usavano a tappeto i colori della palette del computer; o meglio, si iniziava in quel periodo, e posso anche vantare il primato – Cough! Cough! – della prima storia Disney con questa colorazione, prima ancora che si decida di adattarla per i periodici)…
    Bene, posso inviarti qualche scansione, e non escludo nemmeno, una volta che questo materiale è in memoria, di postarlo anche nel mio blog, come Davide Caci continua a chiedermi di fare).
    Complimenti al tuo lettore, che ha fatto un buon lavoro di schedatura di “Starcomìx”, non c’è che dire!
    Quella era davvero una Star Comics diversa….
    Luca

  • Contix |

    Ciao Luca, scusami tanto se vado del tutto OT e se approfitto del tuo blog, ma non ho una tua email….un mio utente di Furrymania.it ha scritto un articolo sul tuo personaggio “Lo sfortunato Gozo”, ma non ha nessuna immagine da inserire. Potresti gentilmente fornirmene qualcuna? Grazie.
    L’articolo è qui –> http://www.furrymania.it/phpBB2/viewtopic.php?t=2534

  • Luigi Bicco |

    Viridiana, purtroppo credo si tratti di una di quelle operazioni commerciali campate per aria. Quel volume dovrebbe racchiudere i primi 4 numeri della serie regolare American Splendor, ma da dove ha cominciato ad essere pubblicata per la DC/Vertigo.
    Non so a quale numero effettivo di American Splendor ci si riferisca, ma purtroppo siamo un po’ in là con gli anni, rispetto al debutto della serie. E’ che commercialmente avrebbe fatto gola più un volume con Hernandez e Corben in copertina, credo. E poi non so se la Planeta abbia effettivamente i diritti di pubblicazione della serie prima degli episodi targati Vertigo.

  • Viridiana |

    Fatemi capire, ma che storia è?
    Non sono una acquirente “normale” della Planeta, ma mi sembra che qui ci sia un po’ di casino.
    Leggo:
    “American Splendor” Nº 01
    Edizione originale: American Splendor 1-4
    11,95 €
    E va bene. A lato della coeprtina c’è il marchio “Vertigo”, quindi non si tratta di quanto citato nel post, ma di una miniserie (?) rilegata in volume, che ne raccoglie i primi 4 albi. Questo deduco.
    Testi: Gilbert Hernandez, Harvey Pekar
    Disegni: Gilbert Hernandez, Richard Corben
    Formato: Libro rústica, 136 págs
    Mi lascia perplesso il fatto che i disegni siano attribuiti a Beto Hernandez (che ne avrebbe scritto anche qualche testo?) e al grande Corben.
    Anch’io ho sentito parlare di Pekar, in modo elogiativo come ha sentito Luigi, ma non so che altro dire. Si resta a bocca un po’ spalancata e un po’ asciutta.

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