OTTO GABOS “ILLUSTRA” LORIANO MACCHIAVELLI, di Susanna Daniele

Loriano Macchiavelli illustrato da Otto Gabos, Sarti Antonio – Come cavare un ragno dal buco, Leonardo Publishing, Parma

Cover ragno per web

Un nuovo romanzo di Macchiavelli fa parte delle cose buone in cui speriamo un giorno o l’altro di imbatterci di nuovo; un incontro sempre piacevole, come quando in fondo alla strada scorgiamo un amico che non vediamo da tempo.

L’ultima fatica è un romanzo per ragazzi e adulti illustrato dai magnifici disegni di Otto Gabos (alias Mario Rivelli). Dire illustrato è forse riduttivo perché le illustrazioni sostituiscono talvolta le descrizioni di eventi di cui sono protagonisti tre ragazzi, diventando parte integrante della storia stessa.

Un romanzo che ne contiene diversi, se vogliamo dare delle etichette: il romanzo di formazione, il romanzo di denuncia sociale, il mistero.

Settepalt_ Inizia con la fuga da casa di tre ragazzini della Bologna agiata che vogliono scoprire cosa c’è appena fuori dal giardino di casa, come nelle fiabe. C’è la figura ormai conosciuta di Settepaltò, il senzatetto raccoglitore dello spreco altrui, c’è l’immancabile Sarti Antonio e tutta la sua piccola squadra a cui si è aggiunta una giovane poliziotta, l’insulso e presuntuoso ispettore capo, e Rosas, ricercatore universitario non si sa di che cosa ma che ha acume e sesto senso bastevoli per risolvere i misteri, altrimenti inestricabili per il modesto questurino.

I veri protagonisti sono però i tre ragazzi, due maschi e una femmina, caratterizzati da alcuni tratti indimenticabili. Francesca, detta Bambinamia dal nonno, parla di se stessa in terza persona, Anselmo detto Elmo ha la passione della lettura e tiene su il morale dei suoi compagni leggendo Edgar Allan Poe e Dino Buzzati, Luca che ha la mania di tenere continuamente l’IPod nelle orecchie.
Sarà la ragazzina, astuta come Ulisse, a trovare la soluzione per uscire dal “buco del ragno”.

Gabos© Hybris Comics - grazie! -

Macchiavelli si serve ancora una volta della forma romanzo poliziesco per piazzare una forte denuncia contro lo sfruttamento dei clandestini e il traffico dei minori dai paesi più poveri del mondo. Non mancano riferimenti alla strage alla stazione di Bologna; la storia si richiude proprio lì, come a significare che all’illegalità si è saldata altra illegalità, altrettanto odiosa.

Non manca l’ordine di sgombero di un campo di baracche lungo il Reno, ordinato dai vertici della questura e a cui Sarti Antonio non può disobbedire.

“Il rumore dei potenti motori delle ruspe si annuncia di lontano, ma arrivano troppo presto. Si dispongono attorno alla baraccopoli e sostano a motore acceso, le lame minacciose protese sugli illegali. Un lavoro infame. Lingua incomprensibile, nomi impronunciabili che non si sa come scrivere. I bambini piangono,; le madri maledicono gli invasori fino alla terza futura generazione; gli uomini sono rastrellati mentre cercano di sparire lungo l’argine… L’ultimo clandestino è salito sull’ultimo automezzo e le ruspe viaggiano sul greto a grande velocità. La prima baracca è rasa al suolo e la donna che l’abitava, sporgendosi sulla sponda del camion in allontanamento, agita le braccia e maledice il mondo. Una dopo l’altra le baracche finiscono sotto i cingoli…”

Ragno Dite se non sembra di leggere la cronaca di uno dei tanti sgomberi dei campi di clandestini sparsi per tutta la penisola.

Un pensiero va a Bologna com’era. “In lontananza, le Due Torri d’antica memoria, sono silenti testimoni delle ingiustizie umane. Si dice che un tempo fossero simbolo d’accoglienza e chi, arrivando da città foreste, le vedeva apparire, alte e svettanti contro il cielo, si rallegrasse. Lo aspettava una città accogliente, dai portici protettori.”

(Pagg. 297, 298)

Susanna Daniele

Luca cortesi

(Abbelliscono il post due disegni realizzati da Otto Gabos per i suoi fans; NfT)

  • Cesare Milella |

    Loriano Macchiavelli non è nuovo alla collaborazione con grandi del fumetto.
    Il suo volume “Sarti Antonio e il malato immaginario” presentava 16 illustrazioni di Magnus che costituiscono l’unico omaggio che il divino Raviola abbia mai reso alla sua città, Bologna.
    A proposito di Magnus, sul Venerdì di Repubblica di questa settimana, (eccezionalmente uscito ieri, domenica anzichè venerdì per il sacrosanto sciopero dei giornalisti contro la legge bavaglio), sono presenti quattro pagine a lui dedicate con un articolo di Piero Melati e la prefazione dello scrittore Tiziano Scarpa al bel volume di Rizzoli-Lizard da poco uscito in libreria dal titolo “Racconti erotici e dell’orrore”.
    Questo volume contiene due delle cinque storie sexy-horror che Magnus disegnò per l’editore Renzo Barbieri nel periodo fra il 1974 e il 1980: “Vendetta macumba” e “Il teschio vivente”.
    Un caro saluto
    Cesare

  • Hellana |

    Grande Gabos! Me lo ricordo con i Kappa Boys, alla Kappa Edizioni. Sempre bravo e “onesto” nella sau proposta creativa.
    In bocca al lupo per questo volume innovativo.

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