MILTON CANIFF DISEGNA DRAGON LADY (E NON SOLO)

Terry

Questo post è dedicato a Francesco Spreafico, detto Sprea, che con fatica ripetutamente si occupa di tradurre in italiano fumetti di Milton Caniff e ha costruito un sito su di lui.
Il riferimento a Hugo Pratt è scontato (e anche piuttosto vecchiotto).
Questi e altri personaggi sono stati fonte d’ispirazione grafica per il papà di Corto Maltese: le loro somatiche, il modo di impaginare gli elementi compositivi delle vignette, la pennellata ricca e necessariamente sintetica (ma efficace).

Lo rivelano anche le immagini sotto che, con un doppio CLIC sopra, si possono esaminare al meglio.

Chi volesse conoscere i personaggi della serie Terry and the Pirates, sotto trova un compendio della folla che ne ha popolato le vignette, con tanto di legenda.
A seguire, un’insolita illustrazione con i characters di Steve Canyon.

Folla Terry
Corniff gente
Horizons
Feeta

Lady

Donne Milton Caniff

Chi vuol vedere il grande Caniff al lavoro può farlo con questa stroboscopico-calidoscopica ripresa in diretta (un po’ noiosa per chi non conosce bene l’Inglese e non è interessato direttamente ad approfondire la personalità del Maestro) dove si vede il grande fumettista che disegna in diretta Dragon Lady per il suo fan Charlie Roberts. Nel frattempo conversa del più e del meno con Shel Dorf, che va pesantemente ringraziato (vedi
http://www.ShelDorfTribute.com), anche se si ha un po’ l’impressione che abbia abbandonato la telecamera da una parte e questa abbia proseguito a girare senza controllo. Meglio così, intendiamoci…

I video sono stati girati l’11 maggio 1983.

CANIFFCHECK0001

PARALIPOMENI
Non solo Pratt, a quanto pare (e d’altronde lo sappiamo bene) aveva preso molto dal tratto di Caniff.
Ecco un’illustrazione, speditaci da Romano Felmang, in perfetto stile caniffiano, risalente agli anni Cinquanta.

Da Felmang

  • GC |

    to: Albo il custode
    E’ un po tutto il tono generale che dimostra quanto Caniff fosse stato un grande. facendo un po di conti quando é stato girato il video doveva avere 76 anni quasi tutti di enorme successo (economico e di pubblico) eppure per fare una semplice testa frontale di un personaggio che avrà disegnato migliaia di volte fa ancora la matita, e poi la inchiostra molto lentamente. Questa lentezza la trovo molto positiva soprattutto per uno schizzo da dedicare. Inchiostra con molta sicurezza ma per le labbra, ad esempio, rallenta. L’ovale tende a deformare verso sinistra (credo perché è mancino, a me deformano a destra) ma poi lo corregge alla fine dopo i colori. Fa le righe a matita per scrivere e, addirittura, la sua firma, poi ritaglia il cartoncino (con riga e squadra) per il giusto angolo a 90. Al di la di tutto quello che di positivo si può dire sulla sua arte questi dettagli dimostrano il rispetto di un artista per il suo lavoro e il suo pubblico. Come diceva Magnus “Finisci questa roccia, ma senza guardare quella che farai dopo. Prima completa questa con tutta tranquillità. perché se la fai in fretta e ti viene male, dopo torni a guardarla e ti incazzi. Se invece ti viene bene hai fatto qualcosa che rimane.” Oltretutto Caniff in quegli ultimi anni della sua vita era un uomo piuttosto amareggiato per le critiche all’ideologia del suo personaggio che mi pare fosse stato chiuso o in procinto di esserlo. Ideologicamente molto lontano da me ma tanto di cappello, ne avessimo in Italia di “destri” così invece di… (non scrivo nulla o a Luca chiudono il blog).
    Saluti,
    gc

  • paolo |

    Se non erro, anche Will Eisner considerava Milton Caniff come una delle sue ispirazioni…

  • Riccardo Cerri |

    Caerto!
    Replico a G. Moeri!
    Paul Campani, e con lui anche un po’ Ivo Pavone (sempre dello stesso gruppo) e perfino il primo Dino Battaglia.
    Tutto il gruppo che aveva realizzato lo splendido fumetto “L’Asso di Picche”, per intenderci.
    Queste illustrazione di Felmang, disegnatore dell’Uomo Mascherato, mi ha stupito, non avevo mai visto questo suo stile.
    In un certo senso anche Ferdinando Tacconi assomiglia…
    Le storie di Mister X sono in perfetto stile caniffiano.
    Sono tanti, gli italiani, insomma.
    Dovrebbero fare yun articolo su queste derivazioni. Pratt un po’ lo negava; diciamo che non ci teneva molto a far sapere da dove derivava il suo stile.
    Altre due tematiche:
    Una, sarebbe Floyd Gottfredson. Quando viene spiegata l’iniziativa della Gazzetta dello Sport? Ormai è da venerdì che ho visto l’inserzione, cpon poche e lacunose informazioni…
    L’altra sarebbe la segnalazione di un autore italiano, ma dallo stile che rimembra quello americano (bella pennellata) classico.
    Si vede alla Galleria Miomao di Perugia (http://www.miomao.net) ed è il protagonista della mostra Squaz – Dimmi la verità, inaugurata il 13 marzo scorso. “In una mostra neo-pop, tutto il nuovo capolavoro a fumetti di squaz, terzo graphic novel dell’artista tarantino edito da Grrrzetic.”

  • Moerandia |

    Anche Paul Campani aveva preso da Milton Caniff ….
    Saluti.
    G.Moeri

  • Albo il Custode |

    Caro GC, scrivi: “Ci sono alcune azioni che fanno capire perché alcuni sono grandi e altri no”.
    Credo di capire che tu sia un fumettista.
    Allora, mi piacerebbe capire quali sono le azioni a cui ti riferisci; il modo in cui muove agilmente il pennello? La disinvoltura nel disegnare?
    Io me lo immaginavo più veloce, se devo dire la verità.
    Ma m’interessa il parere di un disegnatore, da lettore.
    Su quanto scrive Daniele Tomasi:
    Penso anch’io che non abbia senso prendersela contro i personaggi di fumetti che fumano. Censurare le “paglie” di Lucky Luke mettendogli in bocca altre paglie, quelle di Tex…
    E’ come far ordinare il latte a un saloon (come Capitan Miki). O una camomilla (come Cocco Bill)!

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