Qualche giorno fa, questo post ci aveva mostrato una parte del servizio, commissionato da Disneyland Paris a Ulrich Schröder per la rivista Elle, relativo al lavoro di vari stilisti, da Donatella Versace a Sonia e Nathalie Rykiel, da Marc Jacobs a Alber Elbaz, da John Galliano a Jean Paul Gaultier.
Oggi Ulrich ci mostra, a mo’ di tutorial, alcune fasi di lavoro necessarie per giungere a quel risultato, focalizzando l’attenzione su una di quelle illustrazioni, omaggio a Gaultier (con il topo Ratatouille incluso, in posizione centrale).
Hanno partecipato all’opera anche l’artista olandese Daan Jippes e Ivan Boix (per la colorazione).
© Disney per le immagini.
Dopo che il bozzetto generale è stato impostato da Ulrich, Daan Jippes ha “migliorato” o, per usare un neologismo molto amato dai cruscanti, “cleanuppato” l’espressività di Jean Donald Gaultier (disegno sotto).
Dopo il ricalco su tissue paper (“carta burro”) e il nuovo disegno della composizione su un altro foglio di cartoncino, tramite il tavolo luminoso, Ivan Boix ha suggerito i toni cromatici più adatti, ispirandosi a quelli dei “figurini” di moda.
Sopra, un po’ delle referenze grafiche usate per i vesytiti di Minni e Clrabella, per le ambientazioni parigine e i toni cromatici.
Sotto, il lavoro finito.
Et voilà.
PS: Naturalmente, il titolo (bisogna spiegare tutto) allude alla magìa della moda che ha coinvolto i nostri eroi, stimolati da Ulrich; è la riscrittura di un verso dantesco che recentemente ha incamerato qualche positiva attenzione critica.
Mi pare che dica…
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel, ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio;
sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ’l disio.
E monna Vanna e monna Lagia poi
con quella ch’è sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incantatore:
e quivi ragionar sempre d’amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
sì come i’ credo che saremmo noi.
(Dante, Rime)