UN APPELLO DA GREENPEACE CONTRO I CANDIDATI OPPORTUNISTI…

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Greenpeace: il nucleare non ferma in alcun modo i cambiamenti climatici.
Candidati che truffano il loro elettorato

Qui si parla di problemi seri, gente, anche se nel posto ci sono delle vignette e uno stupendo cartoon.
Mentre l’appello contro il nucleare di Greenpeace tocca le 60mila firme, Renata Polverini e altri cinque candidati del centrodestra giocano a palla avvelenata con il nucleare, dichiarando che lo vogliono, ma non nelle regioni in cui si presentano.

Oltre alla Polverini (Lazio), lo hanno fatto Formigoni (Lombardia), Zaia (Veneto), Caldoro (Campania), Palese (Puglia) e Pagliuca (Basilicata): sanno tutti che il nucleare fa perdere voti.

«Appoggiare i piani nucleari del governo e poi dichiarare che la propria regione sarebbe esclusa da questi piani, significa prendere in giro i propri elettori con promesse che non si potranno mantenere», dichiara Andrea Lepore, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace.

RomanGraphique6_462x462 Secondo la legge 99 varata dal governo nel 2009 e secondo l’ultimo decreto del 10 febbraio scorso, le regioni sono infatti escluse dalle scelte relative all’individuazione dei siti per la localizzazione delle centrali.
Una volta eletti, questi candidati non si schiereranno mai contro il “loro governo” e contro il nucleare che dicono di sostenere. E’ adesso che devono prendere posizione contro piani nucleari e legge 99.

Intanto il Ministro dello Sviluppo Scajola, mentre richiama all’ordine i candidati della sua coalizione (e, aggiungo, fa una marchetta pazzesca al Festival di Sanremo, davvero scandalosa, meno male che la Clerici ne blocca un minimo l’eloquio fluente facendo gli occhi torvi; ma è tutta una “recita in commedia”), continua la campagna di disinformazione del governo, affermando che il nucleare serve a combattere il cambiamento climatico.

Il nucleare è una falsa soluzione per i cambiamenti climatici.
Gli effetti della costruzione di nuove centrali sui cambiamenti climatici sono minimi, dato che se anche si raddoppiasse di qui al 2030 il numero di tutte le centrali presenti al mondo, allacciando un nuovo reattore ogni due settimane per vent’anni, il risultato sarebbe una riduzione di solo il 5% di emissioni di CO2.

Bebdeum

«Il nucleare non è una soluzione al problema dei cambiamenti climatici, che ha bisogno di risposte immediate – Continua Lepore – Misure efficaci sull’efficienza energetica in Italia eguaglierebbero la produzione di 20 centrali da 1000 MW. L’Italia è in ritardo anche sulle rinnovabili che secondo l’Ue dovrebbero produrre altri 50 TWh entro il 2020. Bisogna quindi investire su efficienza e rinnovabili invece di sprecare tempo e risorse col nucleare».

Greenpeace continua la raccolta delle firme per l’appello ai candidati contro il nucleare su www.nuclearlifestyle.it.

Link: Dieci motivi per essere antinucleari
http://www.greenpeace.it/nuclearlifestyle/decalogo-antinucleare.pdf

Hotline

Copertina2

Come si vede in una scen del cartoon, il lupo del sud del cartoon Billy Boy di Tex Avery (qua sotto), usava energia eolica!
Gli appassionati riconosceranno la voce di Daws Butler, prima che fosse creato il personaggio di Huckleberry Hound (Braccobaldo Bau) al quale l’avrebbe fornita in seguito.

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CHE SIANO QUESTI I SITI DELLE PROSSIME CENTRALI NUCLEARI?

TUTTE LE CENTRALI NUCLEARI AD ARCORE!

  • Da Don Paolo Farinella |

    «Il nucleare non è la risposta».
    Il mio amico Davide Stasi mi ha regalato il libro «Il nucleare non è la risposta» di Helen Caldicott, di cui insieme a Maria Teresa Ingenito e Paola Strata ha curato la traduzione per l’edizione italiana (Gammarò Editori di Sestri Levante).
    Il libro pubblicato in America nel 2005, approda meritoriamente in Italia nel momento in cui il governo senza etica e senza dignità di Berlusconi e del suo fido ministro ligure, Claudio Scajola, contro la volontà della maggioranza degli Italiani, si appresta a reintrodurre il nucleare con una miopia pari se non superiore al livello di corruzione in cui ha precipitato l’Italia.
    L’autrice, medico pediatra australiano trapiantato negli USA, da decenni conduce una battaglia contro la stessa ipotesi del nucleare, ricevendo una «nomination» per il Nobel, oltre a molte lauree ad honorem. Il prof. Nicola Armaroli del CNR, che del libro cura la prefazione, lo definisce il «più pesante atto d’accusa mai scritto nei confronti dell’energia nucleare», inquinante più del petrolio o del carbone con un costo economico tale che solo gli Stati possono finanziarlo, caricandolo sulle spalle dei cittadini. Si sa con certezza che il nucleare è nemico della salute pubblica e le centrali possono essere un bersaglio di ipotetici terroristi.
    Quello che papa Giovanni disse della guerra (Pacem in Terris), noi oggi possiamo affermarlo a voce alta del nucleare: «Alienum a ratione –Follia allo stato puro».
    Solo i pazzi possono pensare oggi di produrre energia con il nucleare, che ha tempi biblici di preparazione (da 25 a 30 anni) e quando le centrali saranno pronte per entrare in funzione, saranno obsolete e superate: inutili, ma con costi così enormi che i nostri nipoti dovranno impegnare i loro figli per saldare il conto.
    Il governo «del fare affari» per sé e amici degli amici e il ministro Scajola farebbero bene a leggere questo libro che è la risposta definitiva alla loro pazzia con precisione di dati agghiaccianti e autorevolezza delle fonti. Helen Caldicott infatti mette a nudo i veri interessi che stanno dietro l’ipocrisia delle politiche dell’industria nucleare: una grande, immensa e infinita mangiatoia per politici, amici dei politici e benefattori di politici.
    Ciò che sta accadendo alla Protezione Civile del trio Berlusconi/Bertolaso/Letta e delle «iene ridentes» sui morti del terremoto abruzzese è solo una pallida idea di cosa sarà l’abbuffata del nucleare.
    Il governo nuclearista Berlusconi/Scajola prospera sulla ignoranza della gente alla quale preclude le fonti della conoscenza e la realtà dei fatti; per questo il libro è un’occasione per informarsi sulle reali condizioni e le conseguenze della scellerata ipotesi del nucleare come fonte di energia. Leggendolo, diamogli uno schiaffo di sana verità.
    Il nucleare è fonte di malattie incurabili, sicuramente è la premessa per la morte certa dei nostri nipoti. Alle prossime elezioni regionali, una discriminante di voto dovrebbe essere: non votare chi vuole il nucleare perché diventiamo complici di morte certa.
    L’editore, il curatore e tutti coloro che hanno lavorato all’edizione italiana del libro «Il nucleare non è la risposta», devolvono tutti i proventi delle vendite all’associazione no-profit «Luce e Vita-Energia» di Bologna, che realizza progetti di impianti fotovoltaici in Africa, devastata dall’occidente famelico e predatore, tra cui eccelle anche l’Italia.
    L’acquisto del libro contribuisce attivamente alla riduzione dell’emissione di gas serra nell’ambiente: con mille copie vendute ogni anno si risparmia l’equivalente di un barile di petrolio, il consumo di metano di un appartamento di 60 mq, una cassa da 67 kg di carbone, e si recuperano le emissioni di anidride carbonica di una palazzina di quattro appartamenti. Una goccia, certo, ma una infinità di gocce formano anche l’oceano immenso.
    Paolo Farinella, prete
    Parrocchia S. Torpete – Genova

  • G. De Maria |

    Gino strada accusa la classe politica italiana per la politica in Afghanistan.
    http://toscana.indymedia.org/article/7895
    “Non solo si massacrano civili, ma si impedisce che i feriti vengano evacuati negli ospedali. Di questo, ovviamente, abbiamo numerose testimonianze, da parte dei pochi che sono riusciti a superare i cordoni che le forze di occupazione hanno disposto intorno ai luoghi dei bombardamenti.
    Chiediamo, ancora una volta, con forza, che si apra un corridoio umanitario per la popolazione di Marjah”, ha detto Strada.
    “Sull’Afghanistan continuano a dire agli italiani bugie clamorose, palle gigantesche – ha concluso Strada – l’unica cosa da fare è smettere di sostenere questa classe politica. Io, personalmente, mi rifiuto di andare a votare. Lo farò quando ci saranno politici degni di questo nome”.
    “I nostri politici non sanno niente dei talebani – ha attaccato Strada – non sanno di cosa parlano, non saprebbero nemmeno indicare l’Afghanistan su una cartina muta”, ha detto Strada. “Purtroppo, questa è la gente che prende decisioni che costano la vita a tanti afgani. E che costa una quantità di soldi impressionanti agli italiani”.
    “Al Ministro chiedo – aggiunge Strada – cosa sono i nostri, aerei da turismo?
    Cosa fanno, portano in giro i turisti a vedere i bombardamenti?
    Cosa ci fanno gli aerei militari in zone dove si sta bombardano?
    Sono affermazioni ridicole. Piuttosto possiamo indicare alcuni dei pericolosi terroristi feriti dalle operazioni militari nella zona di Marjah. Feriti, perché i morti non li vediamo. Un ragazzo di 10 anni di nome Fasel, una bambina di 12 di nome Rojah che stava prendendo acqua al pozzo e si è presa una pallottola in un fianco, Said, di 7 anni, con una pallottola nel torace, un bambino di 9 anni di nome Akter che stava guardando dalla finestra quando gli hanno sparato in testa: questi sono i talebani”, ha concluso Strada.

  • Hellana |

    Io, Alberto (sottoscrivendo), dico che le scorie rischiano di durare in eterno. O almeno più di quanto le nostre vite possano sperare di durare.
    Questa è la cosa che mi indigna: chi c’è adesso non pensa al futuro del pianeta e dei suoi eredi, l’egoismo li accieca. Hanno bisogno di una rieducazione, queste bestie (e mi spiace usare un termine non calzante, perché le bestie sono “signore” al confronto di questi distruttori del patrimonio loro e nostro).
    Ma la gente lo capirà?

  • alberto dinucci |

    quelli che sono per il nucleare dicono il petrolio finirà e io rispondo perchè invece l’ uranio è eterno?

  • One Piece |

    Vorrei vedere qualcosa di Walt Kelly!
    Se ne parla, ho già visto pubblicate delle cose su di lui, ma sono sempre alla ricerca nel web di capolavori di questo grande artista.

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