Restano ancora alcuni giorni per acquistare in edicola (prima dell’arrivo del numero successivo) il n. 279 de I Grandi Classici Disney, che ripropone tra le altre il classico disegnato da Luciano Bottaro Paperino e l’Operazione “Jota”.
E’ solo una delle avventure del Maestro di Rapallo disponibile in questo momento in edicola, poiché l’attuale volume della collana Tesori propone per la prima volta nella sua interezza il ciclo di Paperino il Paladino, compreso l’ultimo capitolo della sua saga, scritto con l’aiuto di Alberto Autelitano (e disegnato da un Bottaro in forma splendida) dal titolo Paperino e Paperotta.
Torniamo alla storia di Grandi Classici n. 279, della quale è riprodotta sotto la copertina (così com’è apparsa nella sua prima edizione pocket, su Albi della Rosa). Venne ideata da Guido Martina nel lontano 1955 con lo spirito di una farsa teatrale, con abbondanza di umorismo verbale e balloons molto “chiacchierati”, prima che si scegliesse una maggiore sintesi nei dialoghi dei fumetti, in generale.
© Disney per le immagini con Donald Duck.
© Eredi Bottaro per le altre immagini.
L’avventura presenta varie ingenuità tipiche dell’epoca, riscontrabili sia nel soggetto che nel linguaggio adottato, particolarmente arcaico. Il testo dell’Operazione “Jota” è rimasto “intatto” nella collana degli Albi della Rosa, dove le edulcorazioni dei testi cominciarono poco dopo, in seguito a particolari direttive che investirono la stampa a fumetti per ragazzi a partire dal 1961. Il “segNale” di queste revisioni è fornito sulla stessa copertina di ciascun albo da un caratteristico scudetto all’interno del quale sono riportate le due lettere maiuscole “M” e “G”, che significano “Morale Garanzia” o forse (meglio) “Morale Garantita”.
Nella storia di Martina e Bottaro compare anche un inconsueto “castello” di Zio Paperone, che Martina aveva già indicato qualche anno prima come ubicazione del patrimonio del fantastiliardario, sia in alcune tavole di raccordo fra storie, disegnate da Romano Scarpa per un Albo d’Oro speciale, sia nella mai ristampata avventura Topolino e la valle dell’incanto, la cui grafica è attribuita a Rino Anzi, già creatore di Cucciolo e Beppe presso le Edizioni Alpe di Giuseppe Caregaro.
Mentre scrive L’Operazione “Jota”, lo sceneggiatore piemontese ha ancora in mente l’antico castello scozzese introdotto da Carl Barks come sede della dinastia dei De’ Paperoni. Invece, il gigantesco deposito della Collina Ammazzatori stenta ancora a porsi con un dato condiviso dagli autori italiani, che forse prediligono una dimensione più fiabesca della società paperopolese.
Vale la pena notare che in questo episodio i fuorilegge della Banda Bassotti (caso più unico che raro) non agiscono in modo paritario, ma obbediscono a un “capo”, indicato nel Beagle Boy con la matricola 176-671.
Dal canto suo, l’allora ventiquattrenne Luciano Bottaro, qui alla sua settima storia con Paperino, disegna ancora i Bassotti con il look dei loro esordi, munendoli di berretti alla Qui, Quo e Qua.
L’Operazione “Jota” esce in formato grande su Albi d’Oro n. 15 del 17 aprile 1955, per essere riproposta in pocket su Albi della Rosa n.
242 del 28 giugno 1959.
È questa la versione ristampata nel numero di febbraio 2010 dei Grandi Classici, oltre mezzo secolo dopo.
Non sarà l’ultima storia di Bottaro a vedere di nuovo la luce nel 2010, peraltro cominciato da poco.
Si attende nei prossimi mesi la ristampa di una storia che ha conosciuto solo una prima pubblicazione e un altro volume dedicato al Maestro, mentre nell’ambito delle fanzines il “devoto” Mastro Marco Pugacioff si dà da fare riproponendo varie storie di Bottaro (come quella con Pepito tratta dalla versione spagnola di Capitan Corchito, della quale vedete qui a destra la copertina).
Oltre ai personaggi di Luciano Bottaro, compaiono nelle sue produzioni ultra-amatoriali anche storie vintage di Giorgio Rebuffi, Walter Faccini (detto Walti), Egidio Gherlizza, Enwer Bongrani e così via.
Avremo modo di riparlarne.
Intanto, posto alcuni video che riguardano Luciano Bottaro. Uno in particolare, realizzato affettuosamente dalla figlia Annabella e dai suoi “complici” è una carrellata veloce sull’attività fumettistico-illustrativa del maestro.
Segue un estratto di una sua intervista girata nello studio rapallese e, ancora, un pezzo di conferenza di qualche tempo fa, filmata con una telecamerina volante dal buon Claudio Sacchi in occasione della presentazione alla Fiera del Libro di Torino (di qualche anno fa) del volume che ristampava l’Aroldo, opera prima di un Bottaro giovanissimo.
Nella ripresa sono in conferenza con Gianpaolo Bombara della ComixComunity (SIC), editrice del libro su Aroldo.
Nel corpo del post c’è anche un’immagine con la pubblicità del primo numero del Pepito francese, in uscita nel luglio 1954 per i tipi della S.A.G.É (che poi diverrà nota come Sagédition).
Nella pagina pubblicitaria, oltre a Pepito (disegnato da Carlo Cossio) si vedono Poldinet (il Poldino di Antonio Terenghi) e quattro personaggi di Giuseppe Perego: i Tre Conigli (Les 3 Lapins) e Buffalo Brill (Buffalo Boule), del quale parlo nel volume sul West Comico di prossima uscita in allegato al Corriere della Sera e alla Gazzetta dello Sport.