STURMTRUPPEN CONTRO ZIO BORIS (E/O VICEVERSA)

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Il quattordicesimo volume della collana 100 anni di Fumetto italiano, allegata al Corriere della Sera e alla Gazzetta dello Sport, è in edicola da oggi, per una settimana, con il titolo Satira a strisce. I personaggi portanti del volume sono i soldatini nazisti Sturmtruppen ideati e realizzati dal grande Bonvi (Franco Bonvicini).

Anche in questo caso mi sono occupato di una buona parte dei redazionali; la parte forse più interessante da questo punto di vista, perché inquadra in generale l’argomento della satira in Italia è quella del secondo articolo “esteso” del volume, dove a corredo dei testi si vedono anche disegni di Maurizio Bovarini per la rivista L’Arcibraccio, del Gasparazzo di Roberto Zamarin (prototipo della figura dell’operaio a fumetti, qualche anno prima del Cipputi di Altan) e di Sergio Ippoliti per il Marc’Aurelio degli anni Settanta, diretto da Delfina Metz.

Questi e altri argomenti sono toccati in modo piuttosto rapido nell’articolo, mentre nell’economia del volume la parte “storica” lascia il posto a fumetti più vicini alla sensibilità dei lettori contemporanei, presentando anche Trino di Altan, L’ultima burba di Leo Ortolani e Il laureato di Luca Novelli.

Cover zio boris

Cosa c’entra con questo insieme di personaggi e autori il sinistro Zio Boris, protagonista horror-comico di una rinomata striscia italiana scritta da Alfredo Castelli per i disegni di Carlo Peroni – Perogatt?
Peroritratto- piero tonin Sgombriamo subito il campo da equivoci. Zio Boris non è presente nel volume, e tutto sommato non ne avrebbe nemmeno titolo, non annoverando fra i suoi contenuti della satira vera e propria.

Zio Boris e il suo clan di loschi figuri, però, in un passato piuttosto lontano hanno incontrato i nazisti bonviani in uno scontro all’ultimo sangue del quale si sono perse le tracce.
Lo scenario riporta a una delle prime manifestazioni fumettistiche tenutesi a Genova all’inizio degli anni Settanta. Carlo Peroni non ne ricorda l’anno, ma non dovrebbe essere difficile ricostruire quale sia stato. Forse il 1972, in occasione della mostra mercato Le 3 giornate del Fumetto?

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In quella circostanza, Bonvi e Perogatt disegnarono in diretta, in modo perfetto (non “tirato via”) una breve storia a fumetti nella quale i personaggi si mescolavano e interagivano.
La storia fu poi messa all’asta (o proposta al miglior offerente) fra i visitatori della fiera.
Venne ceduta dal Bonvi, a titolo di liberalità, in cambio di una bottiglia di “quello buono” (questo dicono le cronache) senza che fosse mai stata nemmeno fotografata o fotocopiata.
Se n’è quindi persa traccia.

Esisterà ancora da qualche parte?
Speriamo di sì. Carlo Peroni, e penso anche tutti i fans suoi e di Bonvi, sarebbero felici di vederla.
E’ sufficiente una buona fotocopia o una scansione, anche “a pezzi”; chi ce l’ha è pregato di mettersi in contatto, anche anonimamente, con Cartoonist Globale, scrivendo qua sotto.
Provvederemo noi a metterci in contatto col benemerito collezionista del caso. Perogatt sostiene che abitasse dalle parti di Genova, o comunque in Liguria.

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A corredo di questo post, alcuni disegni inediti: di Piero Tonin e di Quello Bianco (chiamato da Pergatt “Quello Bravo”), realizzati per augurare buon ottantennale al Maestro.
L’ultima è un’autocaricatura di Quello Bianco.
Enjoy!
E Buon 2010 a tutti!

  • Cesare Milella |

    Volume che prenderò senz’altro; adoro le Sturmtruppen di quel genio che era Bonvi.
    Mi accodo all’appello di Luca al misterioso possessore della storia dell’incontro fra
    i soldatini di Bonvi e dei mostri da ridere di Castelli/Peroni; Zio Boris e
    Sturmtruppen sono fra le mie strisce preferite e sarebbe veramento bello
    poter leggere questa storia.
    Che personaggio il Bonvi. Cedere le preziose tavole della storia per una
    bottiglia di vino la dice tutta sulla sua generosa personalità.
    Cambiando argomento, volevo segnalare le ben due pagine nella sezione
    cultura dedicate sulla Repubblica di oggi al boom editoriale delle graphic novel.
    Il primo articolo, a firma Benedetta Marietti, tratta della storia dei romanzi a
    fumetti, dalla nascita in Italia alla fine degli anni Sessanta con Guido Buzzelli
    (La rivolta dei racchi) e Hugo Pratt (Una ballata del mare salato), per poi emigrare
    in Usa, acquisire un nome vincente, passare in Francia, svilupparsi in Giappone
    e tornare da noi profondamente trasformato, ma sempre riconoscibile ai lettori;
    infatti come spiega Tito Faraci “In Italia c’è già una forte attitudine a leggere il
    fumetto perchè esiste un vasto pubblico cresciuto a suon di Topolino e Tex.
    Non è un fatto scontato, altrove bisogna istruire i lettori a questo nuovo linguaggio”.
    L’articolo poi segnala che negli Stati Uniti due libri a fumetti sono in testa alle classifiche americane (“Logicomix” e “The Book of Genesis” di Robert Crumb)
    e che anche in Italia c’è un boom con un aumento del 14% dei titoli di fumetti
    immessi sul mercato tra il il 2000 e il 2oo5; si parla anche dell’interesse
    dei grandi editori per il settore fumetto con le varie acquisizioni e accordi
    dell’ultimo periodo (Rizzoli/Lizard, Alet/Becco Giallo, Fandango/Coconino Press).
    Il secondo articolo intitolato “Così i disegni raccontano la matematica” di
    Sigmund Ginzberg racconta dell’incredibile successo mondiale di “Logicomix”
    che figura tra i dieci migliori libri dell’anno, di tutte le categorie, nelle classifiche internazionali.
    Il fumetto, che uscirà anche in Italia nel 2010, è opera per i testi di due matematici greci, Apostolos Doxiadis e Christos H.Papadimitriou mentre i disegni sono del greco
    Alecos Papadatos e racconta la storia della matematica a fumetti, con narratore il logico e matematico Bertrand Russell, con la sua ricerca della verità assoluta.
    Tanti auguri a tutti di un felice e sereno 2010.
    Cesare

  • Gabriella |

    Auguri al Maestro Perogatt!
    Mi piacerebbe che quella storia inedita fosse nelle mie mani.
    Mi accontenterò delle strisce di Zio Boris in appendice ai pochi numeri usciti di “Doctor Beruscus”!
    Saluti e buoni fumetti per l’anno che verrà.

  • Shylock |

    Buon anno, a Perogatt e a tutti i lettori.
    Come ha scritto Marcello, anche a me piace molto vivere e vivere da umano e cioé vivere con gli altri e per gli altri.
    Non sono cattolico e non credo nella vita dopo la morte come sta scrittto in Qohelet (Ecclesiaste per i cristiani) ed è proprio per questo che amo la vita alla follia ma vita significa umanità, diversità, pensiero, contatto con gli altri, affetti, ire, discussioni.
    Non sono “tollerante” perchè chi tollera un’altra persona é uno che si ritiene migliore ma molto molto buono tanto da tollerare l’altro.
    Io non tollero, io sono felice se ci sono molti altri tutti diversi e la ricchezza umana é la sua diversità.
    Aggiungo quindi anche il mio senso ai sensi di tutti sperando che siano tanti che si godono la vita e cioé tanti che sono felici di non essere soli.

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