BABBOSKI NATALEFF, IL SECONDO PUGACOFANETTO E ALTRE AMENIITA’ REBUFFIANE

Pugacofano2

Da circa un mese tento di mettere on line un post che segnali una nuova iniziativa sul Lupo della Steppa Pugacioff, indubbiamente uno dei miei personaggi preferiti da molti anni, una sorta di icona per migliaia di bambini che sulle sue storie hanno iniziato a coltivare la passione per i fumetti.

Finalmente l’occasione è arrivata, o meglio, ne è arrivata una aggiuntiva.
Oltre ad aver “licenziato” un secondo cofanetto con tre volumi che raccolgono le storie di Pugacioff, integrali, restaurate, introvabili, l’etichetta genovese Annexia si è inventata una promozione natalizia un po’ di tutto il materiale prodotto da Giorgio Rebuffi con l’aiuto di Luca (Laca) Montagliani e della sua band.
A destra vedete riprodotte le copertine dei tre nuovi Pugacioff e dintorni e quella “frontale” del cofanetto, realizzato in cartoncino un po’ più “sostenuto” di quello del primo lotto.

Questo post, in sostanza, va letto come una spudorata propaganda dei tre nuovi Pugacioff, i cui contenuti (vale la pena sottolineare) non sono la semplice (si fa per dire) riproduzione di altrettanti volumi pubblicati a suo tempo dalle Edizioni Alpe nel ciclo Le avventure di Pugacioff.

Rebuffi e Puga 1 blogjpg Mentre il cofanetto che riuniva la prima triade ristampava infatti, in modo pedissequo, i sommari dei vecchi volumi Alpe, più volte riproposti negli anni Sessanta, i tre Pugacioff stampati di fresco raccolgono storie uscite sul pocket Cucciolo che la Alpe non aveva mai riunito in volume.


Per questo, sono ancora più interessanti per gli appassionati, che con tutta probabilità, oltre ai testi a corredo, scopriranno anche qualche avventura mai letta, a cominciare da quella che inaugura il primo volume, esclusa dalla Alpe nel ciclo Le avventure di Pugacioff perché era soprattutto incentrata sul villain Bombarda e il lupo vi compariva solo di striscio.


In cambio di questo “lancetto” (per quel che può valere), il Grande Giorgio ci offre un paio di inediti (grazie!), a cominciare dalla tavola pubblicitariàski sotto.


Puga pubblicità


Amici d’Italia (così apostrofa la popolazione della Penisola il portavoce ufficiale del Maestro Giorgio Rebuffi, alle cui parole alate vi affido), anche quest’anno giungiamo lemme lemme verso il Natale.


Ed anche quest’anno ci sentiamo buoni, tanto che fino al 6 Gennaio 2010 (l’anno del contatto, oramai sdoganato anche da Beppe 16°) vi doniamo la possibilità di avere il nostro catalogo con forti riduzioni.


Ci vogliamo proprio rovinare, anche perchè dobbiamo saldare la tipografia (eh eh eh…), quindi mano al portafogli alla faccia della crisi.
Tiè!

Paggio reb
Dunque, vediamo… le offerte sono 3 (in lettere: sempre tre):


1 – IL NUOVO COFANETTO DI PUGA 1965/1965 A 30 € anziché 35 €


2 – TUTTI E DUE I COFANETTI DEL LUPOSKI A 50 € anziché 65 €


3 – I DUE COFANETTI più IL VOLUME STRENNE A 60 € anziché 80 €


Chi aderisce all’offerta N° 3 (quella da 80 €) verrà donato in più, anche l’albo AMARCOMIX e il profilo di FOX LO SCERIFFO.
Andatevi a vedere lo SHOP della Casa Editrice Annexia, se non ricordate di cosa parliamo…


A cui aggiungere le solite spese di spedizione, come da copione.


Dovete anche sapere che assai recentemente, dall’Orchestra Bailam & Don Zauker, è stata presentata in anteprima mondiale la canzone di Pugaciòff.
Un brano inedito che, non appena avremo registrato in studio, metteremo gratuitamente on line per la gioia delle vostre orecchie.


Per l’intanto accontentatevi del VIDEOPROFILO di Giorgio Rebuffi. Dieci minuti che potrete gustare cliccando il video qui sotto.


Buona visione.





Sotto, ancora il Giorgio in azione, mentre disegna un Tiramolla per un fan su un tavolo del ristorante rapallese U Giancu (dove è stato premiato un paio di mesi fa in occasione della manifestazione Rapalloonia).
In chiusura, la primizia più curiosa: Rebuffi ritrae, in una storia di ambientazione rinascimentale rimasta inedita, i suoi due colleghi dello Studio Bierrecì, Carlo Chendi e Luciano Bottaro. Ci piacerebbe proprio leggere tutta la storia!!!
CLIC sopra per ingrandire l’impagabile vignetta.





Barbagianni

  • Fiordaliso |

    Ricevo, con la richiesta di far girare anche a chi legge questo blog.
    Chiedo scusa a Pugacioff, che certamente capirà. Qui si parla di cose nostre, del nostro distrutto Paese
    L’Aquila:
    La gente mi chiede come sto.
    Come volete che stia? DI MERDA.
    Stiamo tutti di merda, 70.000 persone stanno di merda. Senza casa, senza la città, senza tessuto sociale, senza gli uffici. Molti di noi non rientreranno nella loro casa se non tra molti anni (me compresa), molti di noi non ci rientreranno più, perché la casa la hanno già perduta, o perché gliela stanno per abbattere. Tutti non rivedremo la
    città ricostruita prima di 7/8 anni, almeno. Le persone anziane rischiano di non rivederla mai più.
    .
    (Tra parentesi: non viene neanche data comunicazione ai proprietari che le case
    vengono abbattute, ci si aspetta che siano loro ad informarsi. Che so, una cosa tipo:
    “scusi, che per caso state per abbattermi la casa? ah no? allora che faccio, ripasso tra qualche giorno e magari me lo dite?”)
    .
    E intanto che facciamo? Chi può lavora, lavora 100 volte più di prima, lavora in
    condizioni disastrate e disperate. Anche perché tutti gli aspazi agibili in città sono stati occupati dalla Protezione Civile, obbligando altri operatori cruciali per la ripresa della città, come l’Università ad esempio, ad andare altrove. Una Protezione Civile che,
    con le parole del rettore Di Orio «ha una visione dell’occupazione degli spazi
    inquietante», parole su cui non posso essere più d’accordo
    (http://www.corriereuniv.it/2009/06/laquila-il-rettore-chiede-spazie-attacca-bertolaso-pigliatutto/, o anche http://www.campus.rieti.it/jw/news/attualita/644-
    laquila-di-orio-attacco-frontale-a-bertolaso-linquietante-occupazione-di-
    spazir.html)
    .
    Non tutti però riescono a lavorare, neanche in condizionidisastrate.
    E’ il caso dei dipendenti della Transcom, 360 persone poste in mobilità. La direzione generale spiega di non essere più in grado di pagare gli stipendi perché non più competitiva anche a causa del terremoto del 6 aprile, che ha reso inagibile la sua sede.
    .
    E’ il caso dei dipendenti della Technolabs – uno dei più importanti Centri di Ricerca e
    Sviluppo del centro-sud Italia a capitale esclusivamente italiano – 100 (su 160) dei quali hanno solo la prospettiva di 13 settimane di cassa integrazione a partire dall’inizio di agosto.
    .
    A fronte di questa drammatica situazione, qual è la risposta del governo per rilanciare
    l’economia? Ad esempio quella di richiedere ai residenti del 49 comuni del “cratere”, a partire da gennaio 2010, la restituzione dell’IRPEF non versata a seguito del terremoto, da effettuarsi al 100% in 24 rate. Per darvi un parametro di confronto, nei paesi colpiti dal terremoto dell’Umbria, l’Irpef non venne versata per 24 mesi, e viene restituita ADESSO, dopo dieci anni e più, al 40% e in 120 rate (situazione analoga
    si verificò per gli alluvionati in Piemonte).

    Cosa passa invece dai mezzi di comunicazione “istituzionali”? Passa la voce di un Presidente del Consiglio che grida al miracolo per la costruzione di alloggi per circa 13.000 persone, quando allo stato attuale solo il 54% delle abitazioni fuori del centro storico è agibile. Se la stessa percentuale fosse valida anche per il centro storico i conti sono presto fatti: circa 35.000 sfollati (tralasciamo poi l’incresciosa situazione del centro storico di cui posso dare testimonianza diretta: del nostro futuro a tutt’oggi non sappiamo nulla, nulla di nulla al di là di poche parole del premier: «nel centro storico il tempo sarà contato non in mesi ma in anni»).
    .
    E basta. Questo è il suo miracolo. E ad agosto il premier vuole prendere casa all’Aquila per seguire i lavori di queste casette perché, parole sue, «l’occhio del padrone, come si dice, sappiamo cosa produce..»
    (padrone? Padrone? siamo noi i padroni della nostra città, caro premier).
    .
    Racconto queste cose, fuori dal “cratere” e la gente sembra non credermi. Abbiamo tutti la sensazione di essere stati abbandonati.
    .
    Ma anche qui, tranne in rare eccezioni, le informazioni sulla situazione dei terremotati continuano ad essere condivise solo dai terremotati stessi. E così continuiamo a parlarci addosso. E il resto d’Italia continua a non sapere niente.
    .
    E voi, che pensate di fare? Continuare a guardarci come poveri animali allo zoo, che forse stanno anche diventando un po’ noiosi a fare e dire sempre le stesse cose da tre mesi? Bè, temo proprio che la noia continuerà per qualche anno …
    .
    Laura Tarantino – Università dell’Aquila

  • orlando furioso |

    “Felice assai” è dire poco! Commosso sono… sul serio…
    Orlando

  • Luca Boschi |

    Sei decisamente munifico, o Laca (e anche più di te lo è il Grande Gio Reb)!
    Permettimi di dire che la vignetta inedita è strepitosa, non vedo l’ora di leggere quella storia inedita.
    Cerchiamo pure di farla, ‘sta rivista, una l’anno, un “Annual Postotèmico”.
    Non so se quest’anno sarai al festival della Charente, in ogni caso, ci mettiamo a cercare Edika, per salutarlo. Ma queste cose non dovrebbero essere pubbliche, ce le riserviamo per una communichèscion privata.
    Orlando Furioso (che forse avevate conosciuto a Torino, è un assiduo commentatore di questo blog) dovrebbe leggerci, per cui sicuramente riceverà l'”ambasciata” e ne sarà felice assai!
    A presto, per tutto quanto!
    L.

  • Laca |

    Scusa Luca se approfitto spudoratamente del blog ma ho una
    piccola comunicazione per Orlando Furioso da parte di Giorgio Rebuffi
    e non sappiamo come contattarlo.
    Visto che ha scritto qui per primo magari riceve il messaggio… proviamo
    “Ciao Orlando.
    Reb dice di non spedire danaro e risparmiare la tredicesima perchè ha deciso di omaggiarti del cofanetto.
    Contattalo via mail o scrivici su ottag.it per ulteriori discorrimenti.”

  • Laca |

    Grazie mille amicoski
    sol ora vedo il post e siamo lusingati di cotanto entusiasmo.
    Per quanto riguarda gli inediti di Giorgio Rebuffi, stiamo meditando (nel culinario pensatoio ove ci riuniamo per meditare, in quiete, le traiettorie future) sulle migliori ricette per cucinarli al meglio, e qualcosina già bolle in pentola…
    ma a fuoco mooolto lento e riflessivo.
    Per la storiella rinascimentale troveremo, prima o dopo, una giusta e contestualizzata pubblicazione nella rivoluzionaria rivista che faremo insieme (eheheh…) e che cambierà per sempre le sorti dell’Italia, portando il popolo verso un nuovo illuminismo..!
    Vabbè, dici che esagero..?
    Ma si, esageriamo pure, in questi tempi di esagitate tarantole, le nostre belle intenzioni sembrano pensieri di candidi bimbetti con le braghette corte.

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