LE NOTIZIE DI OGGI

13:39 Spatuzza: “Chiedo perdono per il male fatto”

Spatuzza ha detto: “Se io ho messo la mia vita nelle mani
del male, perché non la devo perdere per il bene?
Chiedo perdono per il male fatto”




13:43 Spatuzza: “Temo parlare di Berlusconi”

Gaspare Spatuzza ha detto: “I timori di parlare del presidente del Consiglio Berlusconi erano e sono tanti”





13:44 Spatuzza: “Voglio restituire verità alla storia”

Spatuzza ha detto: “La mia missione è restituire verità alla storia e non mi fermerò di fronte a niente. E’ una mia missione per dare onore a tutti quei morti, a tutta quella tragedia. E’ mio dovere”







  • Salta Martino |

    Alla vigilia del No Berlusconi Day, che mi auguro riempia la piazza, e poi le 100 piazze della settimana prossima, chi si occupa di notizie proprio per conto del Berlusconi stesso, tenta di pilotarle licenziando un po’ di scomodi professionisti.
    Giornalisti in agitazione a Mediaset dopo che l’azienda ha annunciato ai comitati di redazione la nascita di “una agenzia di informazione” interna. Il sindacato dei giornalisti ha “espresso forte preoccupazione” e proclamato lo stato di agitazione.
    L’agenzia sarebbe composta da 100 giornalisti provenienti da Studio Aperto, Tg4 e Tgcom e avrebbe il compito di produrre notizie e servizi per tutti i tg Mediaset tranne il Tg5, almeno in un primo tempo.
    Il progetto diventerà operativo nei primi mesi dell’anno prossimo ed è considerato un passo importante verso la creazione di un canale all news sul digitale terrestre.
    Il direttore dovrebbe essere Mario Giordano, l’uomo dalla voce bianca e dal filo in mano con un grappolo di palloncini.
    L’agenzia, della quale faranno parte anche i corrispondenti regionali, si occuperà di cronaca, attualità, spettacolo e cultura, mentre per la politica, nei piani dell’azienda, ogni singola testata dovrebbe mantenere la propria autonomia (così, Emilio potrà proseguire le sue divagazioni “lòinguistiche”). I servizi di cronaca locale saranno offerti anche al Tg5.
    Il progetto, è stato spiegato ai sindacati, risponde a una logica di razionalizzazione e contenimento dei costi, oltre che a un’esigenza di rendere più fluido il lavoro giornalistico, sviluppandolo anche in chiave multimediale.
    Ma chi la beve?
    Mediaset inoltre punta ad avere un ruolo importante nel nuovo mercato del digitale e la nuova agenzia rappresenterebbe un passaggio chiave in questa direzione.
    Tutte scuse. A Marzo il governo tracollerà definitivamente e si tenta di blindare l’informazione e la campagna elettorale per riciclare qualche arnese nelle pubbliche amministrazioni.

  • Licinia L. |

    News di oggi, appunto.
    “Quando la comunicazione perde gli ancoraggi etici e sfugge al controllo sociale, finisce per non tenere più in conto la centralità e la dignità inviolabile dell’uomo, rischiando di incidere negativamente sulla sua coscienza, sulle sue scelte, e di condizionare in definitiva la libertà e la vita stessa delle persone”. E’ il monito ai mezzi di informazione del presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, che ha aperto il congresso dell’Ucsi (Unione stampa cattolica italiana) nei 50 anni dalla sua fondazione.
    “Il nostro Paese – ha proseguito il porporato – di fronte alle grandi questioni che lo interrogano ha bisogno di un linguaggio serio e sereno, di cultura del rispetto, di passione per il bene comune”. In quest’ottica serve una “infoetica” per l’informazione, proprio come “la bioetica nel campo della medicina e della ricerca scientifica legata alla vita. E’ indispensabile che le comunicazioni sociali difendano gelosamente la persona e ne rispettino appieno la dignità”.
    Come non essere d’accordo?

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