LI’L EIGHT BALL, UN PERSONAGGIO POLITICAMENTE SCORRETTO

New Funnies

Le avventure del personaggio Li’l Eight Ball forse sono sconosciute ai più.
Solo pochi lettori italiani possono esservi incappati e per caso, soprattutto perché ne è stata effimera la sua parabola, sviluppatasi sotto l’ombrello di Walter Lantz, che passa per esserne il creatore con il suo studio di animazione. Sia perché le sue storie non sono mai state tradotte nell’idioma di Manzoni e perché i comic books originali sui quali compariva non hanno circolato troppo da queste parti.

Il sottoscritto ne ha posseduto uno alla non veneranda età di quattro anni: il New Funnies n. 92 dell’ottobre 1944 (sotto, la sua copertina), già conservato da quasi quattro lustri da uno zio generoso (che vive ancora, in Piemonte, plurinovantenne). L’aveva tenuto in una cassa in soffitta da quando erano arrivati nello Stivale gli alleati americani, dei quali raccoglieva e si godeva le pubblicazioni “favolose”, assai più ricche e avanzate delle nostre, spesso censurate e normalmente bigotte.

Oggi mi viene fatto di pensare che, proprio mentre gli americani seminavano in Centro Italia questi fumetti deliziosi, a poche decine di chilometri di distanza avvenivano terribili fatti di sangue, stermini nazisti compiuti con l’appoggio determinante dai repubblichini che avrebbero ammutolito le popolazioni locali per decenni. Mondi agli antipodi e molto spesso impermeabili, ospitati dallo stesso teatro, negli stessi mesi prima che l’esercito USA e gli italiani loro alleati avessero la meglio sugli oppressori, non lontano dalla Linea Gotica. Cose da pazzi.

NewFunnies 92

Ma tornando ai fumetti, questo New Funnies con Andy Panda e un Oswald the Rabbit che non gli rassomigliava affatto (nella striscia gialla sopra ha quasi delle orecchie da topo!) se ne stava tra la polvere. Correva il rischio di finire in pancia ai silver fish che allignavano da quelle parti masticando un pugno di Esquire, qualche Coronet, vari albi di barzellette militaresche (dove furoreggiava il Sad Sack di George Baker, antenato del più noto Beetle Bailey) e a una tonnellata di G. I. Comics e Overseas Comics: gli albi a fumetti diffusi fra i giovani dell’esercito americano.

4th wall buster Io ne salvai parecchi, e alcuni ancora ne conservo, scampati alla furia distruttrice delle consultazioni vigorose dell’età prescolare.

La grafica di questi albi, il modo di scriverne i titoli e le inquadrature delle vignette mi sarebbero stati d’ispirazione per le prime storie a fumetti, che realizzerò verso i dieci anni, ficcandoci dentro echi di Jimmy Hatlò, del Vincent T. Hamlin di Alley Oop, di Smilin’ Jack o di Bela Zaboly, che in quel periodo aveva raccolto il testimone del defunto E. C. Segar e disegnava stupendamente le avventure di Popeye (prima di Bud Sagendorf).

LilEightBall A parte questo, Li’l Eight Ball, che nell’episodio da me intuito, più che letto, a quattro anni, aveva a che fare con due gigantesche uova dalle quali nascevano due cuccioli di dinosauro è tornato recentemente in auge nella rete, con la riscoperta di alcune sue antiche storie, e grazie al ritrovamento che il critico Mike Barrier ha fatto e pubblicato nelle sue pagine: un ritaglio di giornale che spiega le ragioni della sospensione della serie.

Si deve a un gruppo di bambini che hanno protestato, sentendosi offesi per gli stereotipi razziali adottati dall’albo, o meglio dai suoi autori: il grande John Stanley ai testi e Loyd White ai disegni.

Hauntingwewillgo03 L’editor della Dell Comics, Oskar Lebeck, risponde alla lettera dispiaciuto assicurando che lo staff non aveva intenzione di offendere nessuno, ma coomunica anche che dal numero di settembre (1944?) la serie sarebbe stata sospesa.

Sotto, la riproduzione del ritaglio “incriminato” e a seguire un intero episodio del “negretto”, adesso probabilmente impossibile da pubblicare e di fatto mai ristampato, insieme a qualsiasi altro in cui compaia il personaggio, ricavato da tre cartoons di Walter Lantz (a partire dal 1939).
Sopra, un fotogramma del terzo, il solo a colori, dove il protagonista ha a che fare con un fantasma identico a quelli di Lonesome Ghosts che torturavano Paperino, Pippo e Topolino. Forse dipende dal fatto che regia è del disneyano Burt Gillett (non accreditato)?
Se il tema interessa, possiamo affrontarlo nel secondo post sul tema.
Intanto, attendo i pareri di chi vorrà esprimersi.

Il fumetto proviene da New Funnies n. 106 (dicembre 1945).

EightBall

Eight 1
Eight 2
Eight 3
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  • Moerandia |

    Grazie dei complimenti. Bè, io sono riuscito solo a pubblicare il primo Segar, piacerebbe anche a me poter pubblicare Zaboly, per farsene una idea si può andare all’ http://www.ncs-glc.com/GLC/ed_black/segar/segar6.html .
    Riguardo ai carretti della frutta, mi ricordo una scena un tantino spaventosa con Pippo: lui e Topolino stanno inseguendo un ladro, che se la svigna attraverso una finestra teletrasportatrice. Anche stavolta se la svigna, Pippo lo insegue per primo, ma si getta dalla finestra sbagliata … miracoli che accadono solo nei fumetti, precipitato giù dal grattacielo, non si fa niente lo stesso per il fatto di essere atterrato sulla frutta, sfasciando il carretto di turno.
    Saluti.
    G.Moeri

  • Santino |

    G. Moeri:
    Mi piacerebbe che oltre al priumo Segar, in Italia si pubblicasse il Popeye di Zaboly, che è veramente il pezzo di storia con Braccio di Ferro più misterioso che si possa immaginare.
    Andrea Ippoliti:
    SPERO vivamente che tu abbia ragione, sarebbe il colmo! Davvero, gli italiani sono stati un po’ carne da macello nei fumetti, un po’ in generale, ma ciò è indice di come siamo considerati nel mondo, allora e oggi (purtroppo).
    Nei fumetti gli italiani sono sempre stati assimiliati agli zingari, con tanto di orecchini vistosi, a campanella, ai rumeni (per gli americani le sonorità verbali di un rumeno e di un italiano del sud dovevano apparire simili).
    Perché qualcuno non fa un’analisi di quest’argomento portando anche degli esempi grafici?
    Su Lì’l Eight Ball… ho capito male o ci sarebbe stato un secondo post che non è ancora arrivato?
    Complimenti a tutti per le vostre conoscenze.

  • Andrea Ippoliti |

    Fose con “leave out” intendono “lasciare in pace” anche gli Italiani, cioè di “escluderli” dalle prese in giro a stampo etnico e razziale?
    Mi sembra francamente TROPPO anche per quei tempi che si sia fatta un’affermazione del genere!
    Comunque i suonatori d’organi e fruttivendoli italo-americani fanno parte della storia dei comics statunitensi (si pensi alle numerosissime sundays di Mickey degli anni ’30 dove il nostro finiva s su un carretto della frutta del “Tony” di turno. Tale gag fu omaggiata da Walsh che, se ben ricordo, in una striscia autoconclusiva del 1946 fece nuovamente terminare Mickey su di un carretto della frutta gestito da un italoamericano, anni dopo l’ultima volta!).
    E come dimenticare il venditore di animali nel cartoon disneyano “The Pet Store”? Che cantava una canzoncina del genere (vado a memoria) “Io sono contento/Tra-lalallalla-tra-la-la-la/E adesso vado a guadagnare un po’/Maria Mia/Oh allegria…” in originale!

  • Moerandia |

    “Non prendete in giro noi, fatelo con gli italiani”: sembra preso da Alan Ford -_-
    In teoria avrebbero potuto prendersela pure con Ebony, l’aiutante di Spirit, che però era un fumetto indirizzato ad una fascia di età più alta …
    E’ vero, quel che ho visto di zaboly era molto ben disegnato (ed in Italia non si è visto quello più evoluto).
    Saluti.
    G.Moeri

  • Alex Presta |

    Una cosa strana è che in quel ritaglio di giornale i ragazzini della Red School House si offendono perché i fumetti come questo prendono in giro i “Negroes”. Sono chiamati con un termine che penso sia dispregiativo, ma usando la “N” maiuscola per ipocrisia. O così mi sembra.
    Se ho ben capito i ragazzini di colore ringraziano per il comportamento di Oskar Lebeck e della Dell e poi dicono, sostanzialmente: “non prendere in giro noi, ma fatelo con gli italiani (suonatori di organetto con baffoni e scimmietta), con gli irlandesi poliziotti (come Basettoni e Manetta) e con i tedeschi salumieri”.
    Ma vi sembra una cosa logica???

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