Come aveva annunciato in Internet tempo fa, Carlo Peroni, alias Perogatt, instancabile fumettista, ha cambiato lavoro. Organizza mostre, tiene spettacoli per i bambini e per gli appassionati di fumetti per un visibilio di ore di seguito.
Ma non si tratta di qualcosa di completamente scollegato dalla sua attività grafico-creativa (l’amore di una vita non si dimentica facilmente).
Carlo è nato a Senigallia… alcune decine di anni fa. E oggi l’arzillo cartoonist supera un traguardo di qualche importanza. Per questo, gli facciamo i nostri più sentiti auguri con qualche immagine che gli farà piacere rivedere.
In apertura di post, eccolo autoritrattosi in una vignetta del 1968, pubblicata però l’anno seguente all’interno della bella rivista Tilt!, un must (per dirla con gli anglofoni) alcune delle cui pagine sono ricomparse la settimana scorsa sul volume di turno di 100 anni di fumetto italiano dedicato a Rat-Man.
Sono con lui gli sceneggiatori Alfredo Castelli, Mario Gomboli e Marco Baratelli. Sono citati anche Claudio Bertieri (responsabile della rivista) e Florenzo Ivaldi, mecenate e editore.
A seguire, ecco Proton, parodia del Neutron di Guido Crepax, che il papà di Valentina non apprezzò affatto a suo tempo, forse non accettando il bersaglio della divertentissima e inattesa satira appena tre anni dopo la creazione del personaggio.
In alto a sinistra un quadro con il ritratto di Giovanni Gandini, fondatore di Linus, che ospitò l’opera di Crepax.
Sopra, prima tavola di un’avventura di Ping e Pong, creati da Perogatt nel 1958 e ristampati varie volte su testate diverse.
Nelle due vignette qua sopra si nasconde una sorpresa: una caricatura di Perogatt in tutina rossa risalente al lontano 1957. A fargliela (a mo’ di omaggio) è l’amico e compagno di lavoro di Carlo, al Vittorioso, Lino Landolfi, del quale si è parlato spesso di recente in questo blog. E’ tratta dal cineromanzo comico a puntate Procopio e il marziano. E… colpo di scena, Perogatt impersona proprio l’extraterrestre. Ci sono allusioni criptiche a qualche strano comportamento del Nostro?
Chissà…
Anche senza leggere la storia, in ogni caso, le parole pronunciate dal “marziano” hanno un profondo senso di saggezza, che poteva far scattare qualche salutare meccanismo di riflessione nei lettori del 1957. La razzistica paura del diverso, cavalcata dai leghisti attuali per ragioni elettorali, era molto di là da venire in quel tempo, più pulito e onesto del novembre 2009.
E l’appello di cui si fa cenno nel titolo?
La risposta è nel prossimo post su Perogatt.
Se a tale appello qualcuno rispondesse, sarebbe per lui un bel regalo di compleanno, ancorché tardivo.