Per chi non sa come fosse fatto Don Christensen, eccolo a sinistra, sorridere in questa rara foto del 1980 (circa) pubblicata oggi con tanto di commento dal Mark Evanier nelle sue pagine, sempre consigliate.
Con lui ci sono Zeke Zekely e Alfredo Alcala, che chiude questo posto con alcune tavole del suo lavoro. Se n’è andato da un lustro circa…
Di Christensen si è parlato più volte in questo bllog. Ne cito una, questa, a proposito delle sceneggiature disneyane di Showboat, che a suo tempo riproposi in un lontano Grandi Classici Disney.
Il soggetto di Showboat (scrivevi) è del versatilissimo Don (R.) Christensen, già ideatore di shorts animati nell’unit di Bob Clampett, disegnatore di storyboards, fumettista completo e, appunto, sceneggiatore di tonnellate di storie per la Western, dai funny animals a Magnus Robot Fighter, e non solo.
Per darvi un’idea vaga delle sue qualità, vi posto una delle rare pagine reperibili fra quelle scritte e disegnate da lui per il Sangor Shop, nella seconda metà degli anni Quaranta. Il personaggio è lo strano “supereroe da burletta” Simple Samson (tavola sopra).
Lo pseudonimo adottato da Christensen in questo caso è “Don Arr”, dove “Arr” è la trasposizione in lettere della “R” del suo secondo nome, Ragnvald.
Il riferimento a ciò che si legge nella tavola di Don Arr è, ovviamente, a Popeye, e alla grande campagna messa in piedi in quel periodo intorno alle straordinarie capacità energetiche degli spinaci.
Ma la parodia più diretta rivolta da Simple Samson è a Superman (si trasforma infatti in SuperSam).
Da Evanier riprendo le informazioni sugli altri due signori ritratti nella foto.
The fellow in the middle is Zeke Zekely, who was best known for his many years assisting ‘n’ ghosting for George McManus on the newspaper strip, Bringing Up Father, aka “Maggie and Jiggs.”
McManus wanted Zeke to take over the strip after he died but when that day arrived — in a scandalous tale Zeke only told me about nineteen times — someone else got the gig. Zeke went off to do other strips on his own, including a Dagwood-like one called Dud Dudley (a destra una vignetta con firma, nota di Cartoonist Globale).
Comic strip bylines were never more colorful than when you could read Dud Dudley by Zeke Zekely.
Later, he ran a company that produced “commercial” comics for advertising and educational purposes, and he employed the other two men in this photo.
At right is Alfredo Alcala. (…)
Alfredo was, of course, a star artist of the Filipino comic world who came to America and graced hundreds of our comics, mostly ghost titles or Conan the Barbarian. He just may have been the fastest comic artist who ever lived, especially if you factor in the sheer number of lines he put on a page. I thought he was a brilliant talent, quite apart from his sheer volume, though I don’t think the U.S. comic industry ever knew quite what to make of him or where to put him.