MATER MORBI: L’ATTESO DYLAN DOG

Mater Morbi teaser from Massimo Carnevale on Vimeo.

Chi segue il blog di Roberto Recchioni, i newsgroup sulle produzioni della Sergio Bonelli Editore, i forum su Dylan Dog o semplicemente vaga per la rete imbattendosi nei Vimeo di Massimo Carnevale, è già stato allertato su tutto da tempo.

Ma forse chi di preferenza bazzica i fumetti comico-satirico-underground (indubbio piatto forte di Cartoonist Globale) può essersi perso questi video di Mater Morbi

Mater Morbi comics trailer from Massimo Carnevale on Vimeo.

Ecco quindi il primo teaser, estremamente ben confezionato (on line da un anno circa), il trailer con un po’ di immagini e indicazioni in più, in visione da un semestre. E (last but forse not least) il motion poster nel formato grande che merita.

Le parole che accompagnano le immagini sono la traduzione in italiano del brano The Greatest, di Cat Power. A seguire, il suo video.

  • Viva Fini |

    Sono un lettore politicizzato.
    Anche un lettore di Dylan Dog, certamente, e di Tex Willer.
    Ma non posso esimermi dal commentare i fatti di cronaca, quando il clima cambierà, finalmente si potranno archiviare queste questioni.
    Oggi voleva spendere delle parole di lode nei confronti di Gianfranco Fini e della sua corrente, che sono una speranza per la Destra italiana.
    sarà passato sotto silenzio quanto è avvenuto in questi ultimi giorni, tra mercoledì e venerdì pomeriggio.
    Sembrava quasi fatta per la prescrizione breve studiata da Ghedini a favore di Berlusconi, per impedire che il corso della giustizia procedesse come deve e anche il premier fosse sottoposto al giudizio (che si prosetta di condanno, naturalmente, per corruzione).
    Col taglio del quarto di pena in più frutto degli “atti interruttivi”, il reato di corruzione nel caso Mills si sarebbe cancellati in otto anziché in dieci anni e dunque il processo sarebbe saltato.
    Ma serviva una legge in tempi brevissimi.
    Allora, questi assalitori della giustizia hanno pensato di infilare la norma, che era già pronta e pensata dal volpone di Ghedini, nel decreto sugli obblighi comunitari che da martedì scorso era in aula al Senato.
    A quel punto, Berlusconi è talmente convinto che l’operazione riesca che i suoi ministri ne parlano in giro come di una cosa fatta, tipo il fulgido Angelino, che invece di stare dalla parte dell’Italia sta da quella del futuro condannabile per corruzione (ed è ministro, non so se mi spiego). E invece il finiano Andrea Ronchi, il ministro per le Politiche comunitarie cui fa capo il decreto, fa saltare il piano.
    Bravissimo!
    Così ha detto:
    “Sono stato rigorosissimo. C’è stata una moria di emendamenti. Sono entrati solo quelli che hanno stretta attinenza con la materia comunitaria del decreto. Cosa c’entra la prescrizione lì dentro? Assolutamente nulla. Il capo dello Stato ci avrebbe sicuramente bocciato il decreto”.
    E quindi, onore al merito di Fini e di Ronchi, che comunque mettono il bene comune prima delle trappolette e dei giochi sporchi fatti a ripetizione da Ghedini per salvare il “non salvabile”.
    Berlusca, addio. Hammamet ti aspetta a braccia aperte.

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